NOVECENTO D’AUTORE
Due sculture iconiche testimoniano la grande attenzione per l’ART DÉCO, che dagli anni ’70 ha un posto di rilievo nel mondo del collezionismo.
Le linee essenziali e spigolose dell’Art Déco tornano a far parlare di sé e a essere protagoniste delle aste internazionali. Forme di moda, come quelle delle due sculture di ispirazione animale create dall’ungherese Gustave Miklos, tra gli highlights dell’asta parigina “Ginette et Alain Lesieutre, Collection Privée”, organizzata da Sotheby’s e Piasa, in programma il 29 giugno. Originariamente parte della collezione di Jacques Doucet, mecenate noto per le scelte d’avanguardia (fu il primo acquirente delle
Demoiselles d’Avignon di Picasso), queste sculture, in bronzo dorato e smalto, risaltano per un curioso connubio tra linee cubiste e suggestioni bizantine (lo scultore aveva vissuto in Grecia e in Turchia). Acquisite nel 1972 in una memorabile asta della collezione Doucet all’Hôtel Drouot, tornano sul mercato con una stima di 250.000-350.000 euro. «La produzione di Miklos degli anni ’20 e ’30 è limitata, e i suoi pezzi sul mercato sono estremamente rari», spiega Elie Massaoutis, direttore del Dipartimento Design del XX secolo di Sotheby’s Parigi. «La sua vicinanza a Doucet, unita alla rarità delle sue opere, lo rendono uno degli scultori più quotati dell’Art Déco. L’asta del 1972 rappresentò una riscoperta di questo movimento, con prezzi, da quel momento e in questi ultimi tempi, in grande ascesa». I mobili e gli oggetti del XX secolo sono di scena anche nell’asta “Design” di Wannenes (Genova, 1516 giugno), che comprende arredi su misura di Marco Zanuso e sedute di Augusto Bozzi. Appuntamento con il ‘900 anche per “Modern decorative art & design”, il 21 da Bonhams a New York, dove saranno proposti tra l’altro lavori di Pierre Jeanneret e di Tiffany Studios.