Fantasia diffusa
Libero corso all’estro e all’invenzione in un appartamento di MANHATTAN ricco di contrasti cromatici e di ardite geometrie. Un susseguirsi di soluzioni scenografiche che ha il proprio fulcro in una biblioteca molto particolare.
Con il blu intenso e seducente delle pareti laccate e del divano rivestito da morbidi velluti e con il luccichio della foglia d’oro che impreziosisce il so tto, la biblioteca è una delle stanze più emblematiche di questo appartamento di Park Avenue. Ne è convinta Kelly Behun, l’interior designer americana, che ha tradotto in soluzioni progettuali le suggestioni della proprietaria, una collezionista d’arte sempre in giro per il mondo, con una numerosa famiglia, che comprende figli e nipoti. Dopo aver notato alcuni lavori di Kelly Behun sulle pagine delle più importanti riviste d’arredamento, la cliente l’ha contattata proponendole di creare una residenza che soddisfacesse le esigenze di tre generazioni.
«La biblioteca riflette pienamente il mio gusto», spiega Behun. «Si trattava di individuare la giusta nuance di blu, così abbiamo provato una dozzina di colori prima di trovare la tonalità che avevamo in mente. La mia cliente aveva usato quel tipo di blu in una delle case in cui aveva abitato, e nella sua nuova residenza di Manhattan voleva che fosse ripresa esattamente quella precisa sfumatura cromatica. Da parte mia, invece, volevo realizzare un so tto rivestito in foglia d’oro, una vera novità per la padrona di casa. L’e etto è stato decisamente soddisfacente:
dall’accostamento tra il blu e l’oro è nato qualcosa di speciale». Kelly Behun – che prima di fondare il proprio studio newyorchese aveva lavorato con il team di designer di Ian Schrager, il famoso imprenditore dell’industria alberghiera, e aveva collaborato con Andrée Putman e Philippe Starck – per questo progetto è partita da zero. La sua cliente aveva comprato due appartamenti, più la porzione di un terzo, in un elegante building degli anni ’40 su Park Avenue, con l’idea di accorparli in un’unica casa. Con una superficie di più di 500 metri quadrati e la possibilità di creare sette camere da letto, l’appartamento si presentava generoso, sia nell’estensione sia nelle proporzioni. Negli ambienti non c’erano decorazioni che legassero la residenza all’epoca di costruzione, e in tal modo l’interior designer e la padrona di casa hanno potuto sviluppare liberamente la loro idea di restyling, o rendo una spiccata personalità agli interni.
«La proprietaria non temeva di azzardare con i colori e le forme», spiega Behun. «Da parte mia, ho cercato di interpretare al meglio le sue idee per l’arredamento, lasciando che fosse lei a stabilire la cifra stilistica del progetto. In genere non sono solita accostare di erenti motivi decorativi e la mia palette di colori tende a essere più neutra. È stato molto stimolante lavorare con lei, perché mi ha spinto a cimentarmi con soluzioni di stile inedite. L’appartamento rispecchia perfettamente il suo carattere, e con questo l’obiettivo è stato raggiunto».
Naturalmente, la biblioteca, un ambiente emblematico che riassume in sé il gusto di questo progetto, è soltanto una delle componenti dell’intervento. L’interior designer ha utilizzato una ricca selezione di carte da parati e di fantasie per le camere da letto, in particolare per la stanza dei nipoti, che sono giovani e giovanissimi. Un altro spazio esuberante è il grande soggiorno, impreziosito da una carta da parati di Schumacher sui toni del blu, con un so ce tappeto marocchino, un divano su misura e una poltrona disegnata da Kelly Behun ispirata a Memphis. Attira l’attenzione anche l’ingresso, caratterizzato da una carta da parati di Porter Teleo dipinta a mano, da un tappeto vintage con disegni di Picasso, e da una scultura murale di Rana Begum. Nell’appartamento gioca un ruolo chiave anche la collezione d’arte della proprietaria, che comprende pezzi comprati
Classico tecnologico. A DESTRA: nella sala da pranzo le sedie Indochine di Charlotte Perriand per Cassina circondano il tavolo di Hervé Van der Straeten per Ralph Pucci. Lampada di Lindsey Adelman. Sul fondo, un’installazione di videoarte di Robert Wilson ispirata alla storia di San Giovanni Battista. Sulla sinistra, ceramiche di Cody Hoyt.
appositamente e altri già presenti in un’altra casa. In particolare, nella sala da pranzo si nota la videoinstallazione di Robert Wilson con Lady Gaga nel ruolo di San Giovanni Battista.
«La collezione d’arte è molto significativa per il progetto», aggiunge Behun. «Con la mia cliente abbiamo studiato le posizioni in cui collocare le opere, che dovevano essere valorizzate e illuminate al meglio. La padrona di casa sceglie sempre opere che abbiano una carica emozionale, e lo stesso vale per i mobili, che non devono essere semplicemente funzionali. Tra gli arredi, spicca la Racket chair dei fratelli Campana, composta da racchette da tennis: si nota subito nel contesto più delicato e femminile della stanza padronale. Nel soggiorno invece ci sono altri pezzi importanti firmati da Hervé Van der Straeten, cui si a ancano mobili realizzati su disegno dell’architetto. E non mancano alcuni arredi vintage di Josef Ho mann e di Piero Fornasetti. Sono mobili capaci di emozionare. Per questo motivo, invece di perlustrare l’appartamento con il metro, misurando ogni angolo e valutando ogni abbinamento cromatico con la carta dei colori, ci siamo lasciate guidare dal nostro estro».