Lusso soft
A Saint-Tropez, l’ hotel dove si sposarono Mick e Bianca Jagger (tanto per dare un’idea) celebra i suoi primi 50 anni con una nuova suite. Commissionata a una designer d’eccezione: ROSITA MISSONI. Chic décontracté in colori pastello.
Aria disinvolta, un cardigan a motivi zig-zag e una minitreccia legata con un nastro: Rosita Missoni si presenta così al nostro appuntamento. Una donna dall’anima giovane. Il suo segreto? Avere sempre dei progetti. Seduta su un pouf a fiori, un suo disegno, confessa sorridendo: «Ho sempre amato i paraventi». Quello in questione è uno degli elementi chiave della suite che ha disegnato, insieme ai compagni di squadra Alberto, Paola e Cristiano, per i cinquant’anni del Byblos, leggendario hotel a cinque stelle di Saint-Tropez. «In passato abbiamo, come Missoni, avuto esperienze nell’hôtellerie. Ma qui è stato come ricominciare da capo», racconta col suo largo sorriso. «Ci è stato chiesto di realizzare una suite con due camere, salotti, balconi, una terrazza. E che o risse la possibilità di poter essere divisa in due aree distinte. Già dal primo sopralluogo ho amato la parete mobile: abbiamo avuto la fortuna di trovare un artigiano che ha fatto un lavoro davvero magnifico». L’elemento di cui parla è uno dei punti focali del progetto: una parete articolata in sezioni dove i singoli pezzi, incernierati tra loro, hanno la sagoma a zigzag (icona Missoni) e scorrono lungo una guida. Un’impresa, dal punto di vista della realizzazione. «Questa è una scultura!», prosegue Rosita Missoni. «Non desideravo né fare un paravento normale né tantomeno delle porte. Mi piace l’idea di avere uno spazio aperto per ricevere, pensato per essere condiviso, ma con la possibilità di creare intimità.
«Mi piace l’ idea di avere uno spazio aperto per ricevere, pensato per essere condiviso, ma con la possibilità di creare intimità».
L’arte di vivere. IN ALTO: uno dei due salotti della suite; in fondo si scorge la camera. PAGINA SEGUENTE, DALL’ALTO A SINISTRA IN SENSO ORARIO: Brigitte Bardot, madrina del Byblos, fotografata a Les Caves du Roy, la discoteca dell’hotel. In una camera della suite firmata Missoni, il letto Screen è racchiuso dalla tenda di fili Maga Var, che crea un’alcova. Tutto Missoni Home. Una decorazione murale in ceramica fine anni ’60, lavoro di Jean Derval. Gli edifici colorati del Byblos creano una sorta di villaggio provenzale. La piscina è davanti alla suite Missoni; la decorazione in ceramica è Il ratto d’Europa di Jean Derval.
Per arredare la suite non sono stati realizzati mobili ad hoc. Abbiamo fatto una ricerca nelle collezioni Missoni Home, limitandoci a creare delle varianti speciali per i tessuti di rivestimento». C’è un tema ricorrente: bobine/rocchetti giganti usati accanto ai letti a mo’ di comodini; candele in cera a forma di gomitolo; frange lunghissime che, come tende, avvolgono i letti creando delle alcove; lampade intrecciate di lane multicolori. «Vengo dal mondo delle frange, quelle che un tempo si facevano per rifinire gli scialli. Dei disegni fatti di filo intrecciato», riprende Rosita Missoni. «Si possono fare talmente tante cose con un filo…», racconta, mentre il suo sguardo s’illumina. «Sono texture che fanno parte del Dna di famiglia. Questa suite è un invito a entrare nel nostro mondo. Un modo di suscitare emozioni e creare comfort attraverso la qualità dei nostri materiali. Anche a me, che vivo sempre nei colori, questo spazio suscita buonumore e joie de vivre. Il gioco cromatico non è banale. E qui diventa un dialogo sottile tra materiali e tecniche». Il risultato di questo lavoro è un ambiente discreto e intimo, con parquet a terra e molti mobili in legno naturale. La suite si trova al cuore dell’albergo, davanti alla piscina. L’edificio è nato dal desiderio di un miliardario libanese, Jean Prosper Gay-Para, di riprodurre la città di Byblos (antica città cananea sulla costa del Libano, oggi chiamata Jbeil o Jubayl) per Brigitte Bardot, di cui era follemente innamorato, sapendo che la star aveva fatto di Saint-Tropez il suo luogo d’elezione. Dopo l’inaugurazione, a causa della Guerra dei Sei Giorni (1967), Gay-Para si vede costretto a rientrare in patria. Ma il Byblos continua a splendere: le sue madrine sono Brigitte Bardot e Mireille Darc, qui Mick Jagger sposa Bianca… L’hotel, con la sua celebre discoteca Les Caves du Roy, diventa la scenografia di un jet set. Poi passa di mano e diventa parte del gruppo Floirat, di proprietà della famiglia Chevanne a cui ancora oggi appartiene. Con le sue casette colorate addossate le une alle altre sembra un villaggio provenzale da cartolina. Un villaggio dove si vive bene. «La scelta di lavorare con Rosita Missoni è stato un grande esperimento per noi. E ci siamo in un certo senso riconosciuti», confessa con un sorriso benevolo Mireille Chevanne, che gestisce questo luogo unico occupandosi di ogni minimo dettaglio, attenta a ogni ospite. «Io lavoro con mio marito Sylvain e mio figlio Antoine: anche noi siamo un team di famiglia. La loro storia rispecchia la nostra. Amo il lusso discreto, caldo, confortevole». E questo angolo magico di Costa Azzurra è un’idea trasformata in realtà.
Tracce di stile. A SINISTRA, IN ALTO: nella sala da bagno, ancora scintille di colore targate Missoni: un accappatoio della collezione Lara e il tappeto a forma di viola del pensiero Parma T01. A SINISTRA, IN BASSO: un angolo della terrazza, dove rilassarsi in totale privacy. Tavolini con piano intrecciato dalla collezione Cordula e chaise longue Jalamar.
«I fili creano texture che fanno parte del Dna Missoni. È una cosa di famiglia. E questa suite è un invito a entrare nel nostro mondo».