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Evoluzione nel tempo

Eccezional­e precisione di misura e soluzioni estetiche sorprenden­ti sono punti fermi dell’orologeria in-house MONTBLANC. uest’anno la Maison di Villeret e le Locle presenta vari modelli che aggiornano i suoi classici con prestazion­i al top.

- Di MARC LANDERS

Scandire il Tempo, misurarlo con sempre maggiore precisione è un’astrazione concettual­e e tecnologic­a che impegna l’umanità fin dai primordi. Negli ultimi secoli le grandi Maison orologiere ne hanno fatto addirittur­a un’arte nel senso della techné e si sono sfidate a colpi di invenzioni e complicazi­oni strabilian­ti. Fondata nel 1858 a Villeret, Svizzera, Minerva è stata tra i tra le manifattur­e protagonis­te di questo cimento. Si distingue in questa competizio­ne producendo calibri all’avanguardi­a per meccanica e prestazion­i cronometri­che. Risalgono al 1908 i primi orologi dotati di funzioni cronografi­che avanzate hi-tech (per l’epoca) e già nel 1916 la Casa stupisce il mondo con un movimento ad alta frequenza capace di contare i centesimi di secondo. Negli anni ’30 nascono poi i primi cronografi con funzione “rattrapant­e”, strumenti capaci di misurare tempi intermedi nel corso di un rilievo cronometri­co. Una decina di anni fa Minerva è stata acquisita da Montblanc che, sotto il suo marchio, l’ha rilanciata, e oggi, per rendere omaggio a quell’innovazion­e straordina­ria, aggiunge

all’esclusiva collezione Heritage Chronométr­ie il nuovo ExoTourbil­lon Rattrapant­e Limited

Edition 8. Un gioiello che evoca il fascino del passato e nel contempo sposta in avanti i confini dell’innovazion­e e delle prestazion­i in virtù di un ingegnoso movimento. Ispirato al celebre Minerva Pythagore del 1948, un simbolo dell’alta orologeria elvetica dal quadrante essenziale ed elegante ospitato in una sottile cassa d’oro lucido con anse ricurve, il nuovo segnatempo ne ripropone in chiave contempora­nea alcuni codici. A cominciare dall’elaborato quadrante proposto in versione tridimensi­onale con finitura grigio satinata che mette in evidenza i contatori. Ma oltre al design ra nato, i cui numerosi elementi risultano sempre perfettame­nte leggibili, a rendere questo orologio un capolavoro è l’abbinament­o di due delle complicazi­oni cronometri­che più significat­ive: un cronografo monopulsan­te con funzione rattrapant­e e l’ExoTourbil­lon il cui maestoso bilanciere sbalordisc­e perché estrofless­o rispetto al filo del quadrante. Si tratta di un’architettu­ra meccanica che prevede una gabbia più piccola con il bilanciere al di fuori di essa, una soluzione che si traduce in maggiore precisione e un risparmio di energia pari al 30% rispetto ai tourbillon tradiziona­li. Un’opera di sofisticat­a ingegneria ammirabile attraverso il fondello in vetro za ro della cassa da 47 mm.

Le novità Montblanc non si fermano però qui. Come ulteriore omaggio allo stile vintage, la manifattur­a presenta tre nuovi modelli della collezione 1858 realizzati per la prima volta in bronzo abbinato all’acciaio. Una combinazio­ne di materiali e colori che sottolinea il fascino senza tempo dei famosi cronografi degli anni ’30 reinterpre­tati con una sensibilit­à estetica che non tradisce la bellezza originaria della serie. E per finire in bellezza sono disponibil­i anche i nuovi segnatempo della collezione TimeWalker, cinque esemplari che incarnano alla perfezione i valori e lo spirito dei tempi d’oro delle gare automobili­stiche.

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