Il ritmo del paesaggio
Una valle tra le montagne. Un fotografo innamorato della scienza e della tecnologia. Nei suoi scatti Dan Holdsworth racconta l’ habitat di AUDEMARS PIGUET.
WHO’S WHO
Dan Holdsworth, fotografo britannico, esplora da sempre la relazione tra fotografia di paesaggio, scienza e tecnologia. Dal 2011 per Audemars Piguet immortala la Vallée de Joux, sede dell’azienda, catturando lo scorrere del tempo attraverso le sfumature del paesaggio. La nuova serie, Continuous Topography, è una ricerca delle rappresentazioni reali e virtuali delle formazioni geologiche delle montagne del Giura. Ha esposto alla Tate Gallery, al Victoria & Albert Museum, al Centre Pompidou e al Museo di Arte Moderna di Vienna.
Qual è la posizione dell’uomo sulla linea del tempo? Che cosa intendiamo esattamente quando parliamo di tempo? A queste domande il fotografo inglese Dan Holdsworth tenta di dare una risposta con i suoi scatti, frutto del sorprendente incontro fra velocità e paesaggio: «In Continuous Topography e nella serie
Le Brassus (recentemente esposte per Audemars Piguet anche alla Galleria Contini di Venezia, ndr) ho utilizzato le tecniche di mappatura: dopo aver scattato 200, 300 foto di un’area che mi interessa, un software seleziona quelle con gli angoli più adatti. Si tratta di circa 400 milioni di punti che, una volta tracciati, mi servono per rielaborare i dati. Da questo lunghissimo lavoro si riescono a dedurre i tempi geologici e a rappresentare immagini plausibili anche se non esattamente reali. Sono molto interessato a ciò che c’è dietro la superficie, come negli orologi, che se li giri vedi il meccanismo». E se la tecnologia ha cambiato la nostra percezione del tempo, gli orologi sono l’unico strumento che è riuscito a cristallizzarlo.