IL CALICE È SOLO L’INIZIO
Il piacere del vino è soltanto una delle prerogative del FRANCIACORTA, percepito come un’esperienza complessa, che parte col gusto per evocare la storia, la cultura e un’arte di vivere tutta italiana.
FRANCIACORTA, un vino e un territorio di tendenza, tra gusto, cultura e lifestyle.
Tradizione di qualità. in alto: un vigneto a Clusane, frazione di Iseo. sotto: Vittorio Moretti, presidente del Consorzio per la tutela del Franciacorta. a sinistra: una cantina della Franciacorta.
Ci sono tre grandi prospettive storiche per descrivere la fama e lo sviluppo del vino Franciacorta. La prima fa riferimento al XVI secolo e testimonia l’antica vocazione per la cultura del vino di questo territorio generoso che si estende tra Brescia e il Lago d’Iseo. La seconda vede, nel giro di poco più di mezzo secolo, l’incessante sviluppo di un’eccellenza tutta italiana. Una stagione di successi iniziata nel 1961, al tempo del Boom economico, quando undici aziende della zona iniziarono a produrre duemila ettolitri di Franciacorta. Una stagione felice, rinvigoritasi nel 1967, allorché la zona della Franciacorta fu riconosciuta Denominazione di origine controllata, poi nel 1990, con la creazione del Consorzio per la sua tutela, e culminata nel 1995, quando il Franciacorta, il primo vino italiano prodotto con il metodo della rifermentazione in bottiglia, ottenne la Denominazione di origine controllata e garantita.
La terza, grande prospettiva storica è quella che ha portato il Franciacorta oltre i nobili confini del vino e l’ha traghettato nel mondo del lifestyle. Infatti, oggi, dire Franciacorta significa
Lifestyle. a sinistra dall’alto: Palazzo grande Calini-Maggi a Calino, in provincia di Brescia, costruito nel XVI secolo, arricchito da affreschi di Lattanzio Gambara. Aymo Maggi, uno dei proprietari della storica dimora, negli anni Venti fu tra i promotori della Mille Miglia, la celebre gara automobilistica. Un momento della vendemmia. Il nuovo calice Franciacorta, a forma di tulipano arrotondato, con il gambo molto sottile, presentato nel 2011.
evocare un territorio ricco di suggestioni, di storia, di cultura e di gusto per il buon vivere, dove il calice a tulipano rappresenta solo l’inizio di un’esperienza ricca e complessa. Quando si parla di Franciacorta, non si fa riferimento soltanto a un vino da intenditori, diventato di moda, ma si pensa anche alle zone cui è legato, alle tante identità e alle molteplici tradizioni di luoghi assai piacevoli e ospitali.
Come spiega Vittorio Moretti, presidente del Consorzio per la tutela del Franciacorta, «esiste un profondo connubio tra il vino e il territorio, e dunque tra il Franciacorta e la Franciacorta. Lo sviluppo vitivinicolo nel nostro territorio si è accompagnato a una valorizzazione della proposta turistica, indirizzandosi a un pubblico che sa apprezzare l’eleganza e lo charme. Sotto il profilo paesaggistico siamo fortunati: le colline vitate che digradano verso il lago di Iseo sono uno scenario di grande bellezza, cui si aggiungono importanti testimonianze di arte, storia e cultura. Personalmente ho sempre creduto nella possibilità che questo territorio potesse esprimere l’eccellenza anche sotto il profilo dell’accoglienza. E l’azione dell’associazione Strada del Franciacorta è stata fondamentale per mettere a sistema tutte le risorse del territorio». Si delinea quindi un mondo, che gravita attorno al vino, fulcro di un’esperienza multiculturale a 360 gradi. Un vino che, come nota Moretti, «in questi anni è riuscito a conquistare un posizionamento di assoluta eccellenza sui mercati internazionali. Il percepito è quello di un nettare che esprime eleganza ed equilibrio, oltre a essere particolarmente digeribile grazie a un perlage di grande finezza. Il successo ottenuto è frutto certamente, da un lato, dell’impegno e della ricerca con cui i produttori si sono mossi, con un’attenzione sia al lavoro in vigna che in cantina; dall’altro, del prezioso e fondamentale supporto offerto dal Consorzio, che oggi conta 116 produttori tra piccoli e grandi, favorendo una promozione del brand in Italia e all’estero, sostenendo la crescita complessiva delle aziende e mantenendo alta l’asticella della qualità, grazie a un disciplinare particolarmente severo».