Dall’11 al 17 settembre
TENDENZE IN DIRETTA
È Biennale di nome, ma non di fatto, dato che si tiene ogni anno. E con questa nuova cadenza la Biennale des Antiquaires di Parigi, di scena al Grand Palais, intende testimoniare il desiderio di seguire l’incalzare delle mode. Cospicua la presenza di chi punta sull’antiquariato più classico: la Galerie G. Sarti esporrà una commode intarsiata di Pietro Piffetti, la Galerie Eric Coatalem porterà un raro dipinto di Jean-Baptiste Greuze, e non mancano preziosi gobelins. Come spiega Céline Letessier della Galerie Chevalier, «le tappezzerie medievali, come le Mille fleurs, sono rare e ricercate. Altrettanto richieste quelle rinascimentali». Capolavori realizzati dal ’600 all’800 caratterizzano le scenografiche esposizioni degli stand di Philippe Perrin e di Steinitz, mentre Pascal Izarn presenterà una coppia di carpe in porcellana ornate con montatura d’epoca Luigi XV. Gioca sul contrasto Robilant+Voena, che affianca dipinti antichi alle opere dei maestri italiani del Dopoguerra. Ben rappresentato il ’900: alla Biennale espongono Downtown-Laffanour, con arredi di Jean Prouvé e Charlotte Perriand, Kunsthammer di Vienna, che punta sullo Jugendstil, e Yves Gastou, che propone tra l’altro alcune poltrone di André Arbus. «La galleria si orienta verso i suoi grandi amori, come Carlo Mollino e i mobili in legno», spiega Yves Gastou. Grande specialista del XX secolo anche Michel Giraud, secondo cui, «l’Art Déco continua a essere il Graal dei grandi collezionisti». Si impone poi l’arte africana. Come nota Jean-Baptiste Bacquart, della Galerie Bacquart, «i collezionisti cercano gli oggetti realizzati per uso tribale».