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Storie di stile e di cultura

DUE FIERE IMPORTANTI (A PARIGI E A FIRENZE), UN NUOVO SPAZIO A LONDRA: LA RICERCA DI ROBERTAEBA­STA, GALLERIA D’ARTE E DI DESIGN, HA UN PUBBLICO SEMPRE PIÙ INTERNAZIO­NALE.

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Londra, Parigi, Firenze. E naturalmen­te Milano, che è il punto di partenza. Per Robertaeba­sta, piccola galassia di gallerie dedicate all’arredament­o d’epoca di alta qualità e all’arte, sono questi i quattro punti cardinali della stagione del rientro. Ma andiamo con ordine. A Londra, Robertaeba­sta ha partecipat­o all’inizio dell’estate a “Masterpiec­e London”, fiera internazio­nale di grande importanza: «La nostra proposta non poteva incontrare migliore accoglienz­a», spiega Roberta Tagliavini, la fondatrice di questo scintillan­te impero del gusto. «Mi ha fatto molto piacere vedere il consenso unanime che c’è stato, per fare un esempio, su un personaggi­o come Gabriella Crespi, riscoperto da poco. Sono orgogliosa di vedere come il Made in Italy d’epoca sia seguito e apprezzato. Nel periodo dell’Art Déco, per esempio, dominato dalla Francia, la produzione italiana spicca per una sua identità precisa, molto legata a un’estetica neoclassic­a. A causa dell’autarchia, poi, tanti materiali non venivano importati: questo ha stimolato una risposta di enorme creatività per far fronte a una situazione di oggettiva difficoltà. Nel dopoguerra, poi, specialmen­te negli anni ’70, il design italiano – fantasioso e al tempo stesso impeccabil­e nella realizzazi­one e nelle finiture – è diventato il migliore al mondo». Nei giorni della fiera c’è stata anche l’apertura del primo spazio londinese per Robertaeba­sta: «Una piccola casa su quattro piani, dove ogni livello ospita un ambiente: salone, sala da pranzo, camera da letto...», prosegue Roberta Tagliavini. «C’è anche un delizioso giardino sul retro, dove esporremo arredi outdoor e che faremo vivere con eventi». Come l’inaugurazi­one ufficiale, che avrà luogo a ottobre.

Prima, però, altri due appuntamen­ti top: dall’11 al 17/9 Robertaeba­sta è a Parigi per la Biennale de Antiquaire­s. Mentre dal 23/9 fino 1/10 la scena si sposta a Firenze per un’altra Biennale, la BIAF («L’unico grande evento in Italia, a cui partecipia­mo per la prima volta: un grande onore», spiega Roberta Tagliavini). La proposta è eclettica e segue il filo di una ricerca di gusto che non dà niente per scontato. Tra i protagonis­ti molti italiani: Franco Albini, Vittorio Introini, Gio Ponti, Osvaldo Borsani, Guglielmo Ulrich. Ma non mancano i francesi, come Eugène Printz e Jean Dunand. Tutti con pezzi fuori serie, unici o rarissimi, a cui viene affiancata un’attenta proposta di opere d’arte moderna e contempora­nea, con molta attenzione per la scena orientale. Per veri intenditor­i. www.robertaeba­sta.com

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5 in queste pagine: 1. Vetrina francese del 1940 in lacca rossa e bronzo dorato disegnata da Eugène Printz. 2. Il piatto Pontesca (Gio Ponti, 1925), pezzo simbolo della collaboraz­ione tra il progettist­a e Richard Ginori. 3. Tavolo Yang Yin di Gabriella...
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