SU IL SIPARIO!
Quand’è che l’Arte, anzi le Arti incrociano la cultura del progetto? I momenti sono tanti. Leonardo dipinge, nella sua Annunciazione, un magnifico panchetto riprodotto come arredo reale cinque secoli dopo. Stefaan van Biesen, Raphaël Zarka e Sabina Mirri, ciascuno a modo suo, danno corpo al mobile polivalente del San Gerolamo nello studio di Antonello da Messina. Ma questi sono casi di perfette trasposizioni in 3D dell’originale bidimensionale. Solo con il Surrealismo e la Pop Art l’incrocio diventa un “doppio creativo”, nel senso che il design non copia, ma prende idee dalle arti e viceversa. C’è il sensuale Great American Nude # 21 di Tom Wesselmann dietro la formosa seduta Up di Gaetano Pesce. Piero Fornasetti avviluppava i suoi arredi con palazzi e monumenti del passato. E poi ci sono i Man Ray e i Matta degli Ultramobili di Dino Gavina. Oggi questa relazione, espressa in mille sfumature, è dilagante. La superficie ondulata di una credenza di Ferruccio Laviani ricorda un sipario, Mimmo Paladino traduce la sua Transavanguardia in arredi, Mondrian rivive nell’involucro di una poltrona a sacco, un manichino-acrobata usa una lampada a sospensione come trapezio, i costumi di scena si trasformano in lampadari, il teatro, il cinema, l’architettura ispirano mobili, luci e anche piatti... Le arti: la quarta dimensione dell’interior design. □