SECONDO RINASCIMENTO
La di Giovanni della Robbia ritorna per qualche mese nella terra in cui fu concepita. E per celebrarla un artista di oggi ha ideato due opere che rendono omaggio al capolavoro cinquecentesco. WHO’S WHO
ART PROJECTS A volte la storia riserva inaspettate coincidenze. Dopo oltre un secolo torna a Firenze, al Museo Nazionale del Bargello, un capolavoro del Rinascimento: la lunetta Antinori di Giovanni della Robbia, monumentale terracotta invetriata creata con la tecnica che tra ’400 e ’500 fece risplendere d’arte chiese, strade, palazzi. Morbidi panneggi, superfici lucenti, colori brillanti, ornato vivace, racconto e allegoria: questi i tratti dell’opera voluta da Niccolò di Tommaso Antinori per adornare Villa Le Rose, alle porte di Firenze, protagonista della mostra “Da Brooklyn al Bargello: Giovanni della Robbia, la lunetta Antinori e Stefano Arienti”. in alto: Resurrezione di Cristo 364,5x33. sopra: Soldato di ventura Stefano Arienti, Sullo sfondo di un paesaggio incorniciato da una fastosa ghirlanda, Cristo risorto è al centro della scena, il committente è con le mani giunte, i soldati sono intorno al sepolcro e, ai lati, c’è lo stemma di famiglia. Oggi la tradizione del mecenatismo rivive con Antinori Art Project, che quest’anno, per celebrare il rientro in Italia del rilievo robbiano, restituito allo splendore originario, ha invitato Stefano Arienti a ideare due nuovi progetti, a cura di Ilaria Bonacossa. L’artista, che reinventa immagini prelevate da diversi contesti, ha allestito nel museo l’installazione «È una scenografia che trasforma l’impianto narrativo della lunetta», dice Arienti, «in cui le singole figure, disegnate con inchiostro oro su teli bianchi da cantiere, sono distribuite, come in un tableau vivant, nella sala accanto alla robbiana». è invece l’intervento site-specific per la Vinsantaia della cantina Antinori nel Chianti Classico, architettura del vino tra le più belle d’Italia. «Una grande scultura a parete» che arricchirà la collezione di famiglia con un’inedita rilettura della lunetta. Al termine della mostra (in programma fino all’8 aprile 2018) l’opera di della Robbia volerà al Brooklyn Museum, che la custodisce dal 1898.