Impossibile credibile
Una mostra fotografica racconta l’essenza di attraverso i ritratti metafisici delle sue architetture. Per consegnare intatta al futuro la sua eterna bellezza. E la sua anima.
Alla base delle fotografie di Graziano Villa, in mostra all’Hotel Art di via Margutta a Roma fino al 30 dicembre, c’è l’arte. Quella che è in grado di suscitare il brivido dell’“impossibile credibile”, come pensavano Vico e Fellini. Monumenti nella loro essenza, liberati dalla gabbia delle forme architettoniche, ritratti, come spiega la curatrice Francesca Fabbri Fellini, «attraverso un’esasperazione dell’angolazione del suo punto di ripresa, che riporta alla luce l’anima metafisica dei monumenti e delle sculture, donandogli un senso di immaterialità». In questo processo quasi mistico la fotografia è un tramite, un velo tra le dimensioni, una proposta narrativa di ciò che va al di là del reale visibile. Il tributo del fotografo a Roma si deve 2 alla sua necessità di fissarne la bellezza in un momento storico difficile. I “ritratti” delle sue architetture diventano simboli della storia e dell’immortalità della capitale e ne suggellano il titolo di “Città più Bella del Mondo”. «Parlo di ritratti perché, come nel ritrarre le persone, ho tentato di personalizzare questi Giganti», spiega Graziano Villa. «Li ho “spogliati” della loro materia, amplificando la loro struttura grafica. Ovvero la loro “anima”». Quanto sei bella Roma. 1. Il Colosseo. 2. La chiesa della Santissima Trinità dei Monti. 3. Il Palazzo della Civiltà Italiana all’Eur, detto il “Colosseo quadrato”.