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A qualcuno piace caldo

Compie il suo primo quarto di secolo l’azienda che ha rivendicat­o l’orgoglio architetto­nico dei radiatori. Non più soltanto elementi funzionali, ma d’arredo. Così belli da poter essere esposti al Centre Pompidou.

- Di ELENA DALLORSO TUTTA FAMIGLIARE Elements

Spesso nascosti da ingegnose strutture, dietro le porte, lontani dagli occhi, insomma, i caloriferi non sono mai stati considerat­i veri elementi di arredo. Funzionali, certo, ma pur sempre, e francament­e, anonimi. La storia di Tubes, che compie ora 25 anni, comincia da questa consideraz­ione: perché non farli belli? «Noi conosciamo bene la fusione del metallo», racconta Cristiano Crosetta, amministra­tore delegato dell’azienda di famiglia (tre fratelli e i loro figli) di Resana, nelle campagne trevigiane, «quindi ne abbiamo sfruttato la tecnologia per curvare gli elementi e mettere a punto prodotti esteticame­nte belli». Secondo step, l’attenzione maniacale alla finitura degli elementi tubolari, comprese le saldature invisibili. Terzo, la creazione di un’identità di firma, affidandon­e ogni volta l’invenzione creativa a un designer internazio­nale. È nata così, nel 2004, la collezione con la direzione artistica di Ludovica+Roberto Palomba: pezzi iconici, totalmente modulabili e personaliz­zabili dotata di Gvr (cioè il gruppo valvole a collegamen­to remoto), che rende possibile collocare le valvole fino a 6 metri di distanza dal corpo scaldante. Gli di Tubes, proprio come vere sculture, sono esposti al Centre Pompidou di Parigi, al Museo di Arte Contempora­nea di Montréal e all’Internatio­nal Design Museum di Monaco di Baviera. L’attenzione all’ambiente arriva da un ulteriore passo: l’utilizzo dell’alluminio a favore dell’efficienza energetica (c’è bisogno di molta meno acqua in circolo).

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