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INNO ALLA GIOIA I colori del Mediterran­eo e del Sud del mondo caratteriz­zano una villa nell’entroterra di SAINT-TROPEZ.

Sulle colline nell’entroterra di SAINT-TROPEZ, colori, materiali grezzi e tattili e una moltitudin­e di oggetti giocosi trasforman­o una moderna bastide nel luogo ideale per le vacanze di una grande famiglia. Che evoca paesaggi e culture lontani, eppure vic

- Interior design di MARJOLAINE LERAY testo di ELENA DALLORSO — fotografie di GIORGIO BARONI

Dentro e fuori. L’ingresso è arredato con pezzi realizzati da Alm: panca vintage, tappeto, rami-appendiabi­ti e borse. Sulla parete destra Blue Wave, lavoro dell’artista Bruno Bienfait. pagina precedente: una parte del porticato è arredata come un living. Lampade Bamboo M1 di Ay illuminate. Femme Chair di Rik ten Velden, divanetto Sabi di Paola Lenti. Tavolini e divano in rafia vintage con imbottitur­a di Alm.

Titolo didascalia. a sinistra: sit ilissin rehenis apelis que nem dolor re, iderferspe­l eossima gnatem eserum net labo. Nam es perspid ignienia vid qui ommos et quias vid que nonem aut haribus as quos ex etum evenest aborepr ovidige ntiandam nobitatiam doluptae ni sumendis ipsae

Pendono dal soffitto, a diverse altezze, come bizzarre creature tropicali le Pet Lamp ideate dal designer Alvaro Catalán de Ocón: coloratiss­imi cesti rovesciati realizzati riutilizza­ndo, secondo tecniche tessili tradiziona­li di tutto il mondo, le bottiglie di plastica. «La sera, quando sono tutte accese, proiettano nel living un gioco di luci e ombre molto suggestivo, sorprenden­te», dice Marjolaine Leray, che di questa villa sulle colline nell’entroterra di Saint-Tropez ha curato l’interior design. Un lavoro meticoloso durato tre anni e mezzo, a causa (ma in questo caso è meglio dire grazie a) della lunghezza delle opere di ristruttur­azione dell’edificio, che hanno permesso una ricerca ampia, approfondi­ta e rilassata per il décor, concordato, strada facendo, con i proprietar­i, due collezioni­sti d’arte con quattro figli. Gli spazi comuni ampi, le sette camere da letto, il bel giardino attrezzato con arredi outdoor di Paola Lenti e Tribù e la piscina sono pensati per i momenti di vacanza di questa numerosa famiglia, sia d’estate sia d’inverno.

«L’unico mandato ricevuto è stato quello che la casa avesse una forte personalit­à, ma non una identità geografica riconoscib­ile», dice Leray. «Siamo in Provenza, ma la villa non è provenzale, è piuttosto una villa che dichiara di appartener­e al Sud del mondo: Africa, Sud America, Mediterran­eo, non importa». Il grande uso di fibre naturali, di legno di recupero, di tessuti e materiali “tattili” risponde a questa esigenza: ciò che non è stato trovato in giro per il mondo è stato fatto su misura da Alm, l’azienda di interior design fondata da Marjolaine oltre dieci anni fa a Ramatuelle, e costituita ora da una galleria per i materiali, uno studio per tessuti, mobili e curiosità e un’agenzia di architettu­ra con un piccolo negozio. Dal Belgio arrivano le belle lampade di vetro verde sul tavolo della cucina, dal Sud della Francia e dalla Spagna le porte, da una nave dismessa le prese d’aria che spuntano nel prato intorno alla piscina come installazi­oni d’arte. Perfino le sedie intorno al tavolo da pranzo, della Tokyo Tribal Collection di Nendo, hanno un aspetto etnico. Ovunque, collezioni di oggetti messe insieme dalla designer: cesti, vecchi giochi, ceramiche, galleggian­ti in legno. «Mi piace creare famiglie di cose. Sono di grande impatto visivo, fanno sorridere, generano un filo conduttore attraverso le stanze. Anche le Pet Lamp appartengo­no a quest’idea», dice Marjolaine.

E il filo conduttore dell’intera casa è un sottile e gioioso sense of humour, dato dalla presenza di oggetti buffi, collocati nei posti più disparati, come il grande aereo di legno appeso al soffitto di una delle camere dei bambini, i costumi

Cielo a colori. sotto: nel living, un gruppo di Pet Lamp, le lampade in fibra naturale intrecciat­a e bottiglie di plastica ideate dal designer colombiano Alvaro Catalán de Ocón. Quella grande e rossa al centro, invece, è di Alm. Tappeto, divano, tavolo, galleggian­ti in legno, cesto colombiano vintage tutti di Alm. Piume in legno Alm. Sedie della Tokyo Tribal Collection di Nendo. pagina precedente: uno scorcio del living, con le lampade Pet Lamp. Tappeto, divano, galleggian­ti in legno vintage recuperati da Alm. La scultura in carta sul tavolino è di Crizu.

da bagno anni ’20 incornicia­ti alle spalle di un letto, i birilli appoggiati di fianco ai daybed in pelle della sala-cinema, dominata dalle silhouette in cartone di personaggi anonimi (le foto del pubblico di un evento sportivo americano negli anni ’60) che assistono alle proiezioni insieme alla famiglia.

Altro luogo di riunione, oltre al luminosiss­imo living, è la cucina, disegnata e realizzata su misura dallo studio Alm con materiali volutament­e rustici, come il legno di castagno (lo stesso che, a listoni grezzi, è utilizzato per il parquet delle camere da letto e della sala) degli armadietti e degli scaffali. Le sedie intorno al lungo tavolo, perfettame­nte inserite nel contesto “country”, sono le Scrapwood Chairs che il designer olandese Piet Hein Eek realizza con un collage di legni di recupero e una finitura glossy. Alla parete, una foto del fotogiorna­lista sudafrican­o Graeme Williams del 2009, The dining room at the

Capital City Motel Lilongwe, Malawi, parte dell’importante collezione dei padroni di casa, che conta anche il ritratto “africano” firmato da Marie-Laure de Decker che proietta l’immaginari­o di chi lo osserva in un altrove meridional­e e lontano che pure sembra parte della casa stessa. Dove niente è veramente originario, ma tutto è perfettame­nte plausibile.

Intorno a un tavolo. sopra: daybed in pelle (Exteta). Tutto il resto, comprese le silhouette vintage in cartone, il tappeto e i birilli, è creato da Alm. sotto: nella cucina disegnata da Alm, Oak Chair in Scrapwood di Piet Hein Eek. Vasi Astier de Villatte. La fotografia alla parete è The dining room at the Capital City Motel Lilongwe, Malawi di Graeme Williams. pagina precedente: un particolar­e del living, con la zona pranzo. La piuma di legno è di Alm. Le sedie sono della Tokyo Tribal Collection di Nendo. Tappeto rosso Tapis de Cogolin.

«L’unico mandato ricevuto è stato quello che la casa avesse una forte personalit­à, ma non un’ identità geografica riconoscib­ile. La villa dichiara soltanto di appartener­e al Sud del mondo».

Stile marino. Nella camera da letto padronale, oggetti e tessuti vintage di Alm. Sgabello Papa del designer Rémi Bouhaniche (Julio). pagina precedente: la fotografia alla parete è di Marie-Laure de Decker. Tende, comodino e pouf di Alm.

Design e gusto etnico danno vita a riuscite affinità stilistich­e.

Open air. sopra: sulla tavola, piatti e bicchieri Alm. Nell’ambiente accanto lampada a sospension­e JPW e sedia Femme Chair di Rik ten Velden. pagina precedente in basso: intorno alla piscina, lettini Natal Alu di Tribù e Float di Paola Lenti. In giardino due prese d’aria di nave. pagina precedente in alto: in una camera da letto, poltrone in vimini di Feelgood Designs e litografia di Lídia Masllorens. Il resto è di Alm.

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