AD (Italy)

Una creazione di PINO CUTTAIA che reinterpre­ta un piatto classico della cucina siciliana.

Acciughe, cipolle, pomodori. Trasfigura­ti dalla fantasia del cuoco gli UMILI PROTAGONIS­TI della cucina siciliana sfoggiano ora una nobiltà “artistica”.

- di FIAMMETTA FADDA

L’impression­e è la stessa che si prova davanti alle nature morte di piccoli frutti, pesci, oggetti da cucina, staccate dalle pareti delle case di Pompei. Quelle immagini domestiche, così uguali alla nostra esperienza quotidiana, ci proiettano indietro in un vertiginos­o cortocircu­ito: e siamo a tavola con gli antichi romani e gli abitanti della Magna Grecia. Difatti questa creazione di Pino Cuttaia, cuoco e proprietar­io della Madia a Licata, si chiama Quadro

di alici, e interpreta, in versione alta, l’antichissi­ma pietanza locale di sarde arrostite sul carbone alternate a fette di cipolla cruda. In questo caso, prima del gusto è nato l’aspetto visivo: un paesaggio edibile delimitato dalla sua cornice di maionese di bottarga di tonno emulsionat­a con acqua bollente a cui si aggiunge man mano l’olio. Le alici sono crude, liberate dalle spine sottilissi­me con una forbice da barbiere, tuffate brevemente in acqua di mare. Qua e là, macchie di semi di pomodoro, qualche anello di cipolla rossa, come una volta, e tracce di polvere di nero di seppia carbonizza­to per ritrovare il sapore affumicato delle sarde sulla brace. Tutto come allora, eppure tutto diverso perché, dice Cuttaia, «il cuoco oggi è il custode della tradizione su cui infonde la sapienza contempora­nea».

WHO’S WHO Pino Cuttaia è tra i grandi innovatori della cucina siciliana. 50 anni, di Licata, è presidente dell’Associazio­ne Le Soste di Ulisse, e ha appena lanciato il progetto “Cooking Med” che affronterà con eventi e incontri culturali la centralità del Mediterran­eo nella cultura europea. ristorante­lamadia.it

 ??  ?? Come un quadro. in alto: grazie al piatto in vetro, la composizio­ne acquista trasparenz­a. Le acciughe, più delicate, sostituisc­ono le sarde della ricetta originaria, gli anelli di cipolla di Tropea sono in agrodolce.
Come un quadro. in alto: grazie al piatto in vetro, la composizio­ne acquista trasparenz­a. Le acciughe, più delicate, sostituisc­ono le sarde della ricetta originaria, gli anelli di cipolla di Tropea sono in agrodolce.
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy