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Arte, musica e cultura enogastron­omica per il progetto in progress delle OFFICINE BOCELLI.

Arte, cultura e gastronomi­a per le OFFICINE BOCELLI, un complesso che racconta l’idea di lifestyle secondo il grande tenore toscano.

- di MARIO GEROSA

WHO’S WHO Anche quest’estate Andrea Bocelli (nella foto con il fratello Alberto, architetto) ha un’agenda fitta di appuntamen­ti. Tra l’altro, il 28 luglio sarà al Teatro del Silenzio di Lajatico, dove canterà nell’Andrea

Chénier, e l’8 settembre sarà all’Arena di Verona. Il 26 ottobre, dopo 14 anni, uscirà un nuovo album di inediti, dal titolo Sì. Installazi­one. 1. Al soffitto dell’ingresso del ristorante Officine Bocelli Food Court sono appesi 300 libri. 2. Uno spazio dedicato ai prodotti enogastron­omici locali. Tra questi, i vini prodotti da Andrea

Bocelli. 3. Una sala del ristorante. 4. Le Officine Bocelli si trovano a Lajatico, in Valdera, nella campagna della provincia di Pisa. Nella foto, in primo piano, l’opera Toro di Fabrizio Giorgi, prodotta da Scart.

Nell’epoca dello storytelli­ng anche i luoghi riscoprono la loro vocazione al racconto. È quanto succede a Lajatico, borgo della Toscana più autentica legato al nome di Andrea Bocelli. Qui, già ai primi del ’900, la famiglia Bocelli aveva dato vita a una fiorente attività: il nonno Alcide aveva inventato applicazio­ni del motore a scoppio per alcuni utensili usati in agricoltur­a e aveva dato l’avvio a un commercio di macchine agricole. Nacquero così le Officine meccaniche Bocelli, in funzione fino agli anni ’80, quando i giovani della famiglia presero altre strade. Oggi il complesso che aveva ospitato quelle attività è stato riconverti­to, ribattezza­to Officine Bocelli, affiancand­o a un ristorante gourmet vari spazi dalla vocazione artistica. «Si tratta di un complesso molto grande, rimasto inutilizza­to dopo la morte del padre di Andrea», spiega l’architetto Alberto Bartalini, che ha progettato le Officine Bocelli con la collaboraz­ione tecnica di Alberto Bocelli e del suo Studio Associato. «Era un luogo di memoria e di lavoro, dove Andrea, con il fratello Alberto, giocava con gli operai. C’era il rischio che questa memoria venisse cancellata, così proposi ad Andrea di riportare in vita quel luogo, incentivan­done l’identità culturale». Per ora sono stati utilizzati 1.500 metri quadrati. Bartalini ha mantenuto intatta la fisionomia dell’edificio, le cui parti più antiche risalgono all’800, valorizzan­dola con interventi che coniugano arte e design. «L’esterno è color rosso mattone, con finiture gialle, tipico di questa zona. All’interno, dove ho conservato i pavimenti con mattonelle in graniglia degli anni ’60, ci sono lampadari realizzati con catene di ingranaggi e soluzioni un po’ teatrali: per esempio, nell’ingresso del ristorante c’è un’installazi­one con 300 libri agganciati al soffitto», aggiunge l’architetto. Le Officine Bocelli sono un luogo dinamico. Al ristorante si possono anche comprare prodotti enogastron­omici a filiera corta. E poi, al piano superiore, c’è uno spazio museale dedicato alla storia della famiglia Bocelli e all’attività del celebre tenore. «Nel museo sono esposti i premi di Andrea, le fotografie degli incontri con i capi di Stato e con i grandi artisti, e i costumi di scena», nota l’architetto Bartalini. «Vi si tengono anche mostre temporanee, come quella in cui erano esposti i costumi di Maria Luisa Squarcialu­pi, creati appositame­nte per il Carnevale di Venezia, con materiale di riciclo». Col tempo, poi, le Officine Bocelli si arricchira­nno di altri spazi legati all’arte e alla musica.

«OGNI RICORDO LEGATO ALLA TOSCANA È CUSTODITO NEL MIO CUORE». ANDREA BOCELLI

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