Creatività senza frontiere
Nella casa milanese di ELENA SALMISTRARO si coglie il gusto della designer per la ricerca e la sperimentazione.
Nel panorama del design contemporaneo, le creazioni di Elena Salmistraro spiccano per il loro linguaggio composito, che racconta una cultura aperta ed eclettica. Un’originale cifra stilistica che in ogni ambito del progetto, si tratti di un tavolino o di un vaso in vetro, coniuga arte, moda e design. Un approccio particolarmente vivace nelle collezioni di ceramiche Most illustrious e Primates, entrambe realizzate per Bosa. La prima è dedicata ai maestri del design, raccontati con gusto ironico e giocoso, l’altra è una reinterpretazione di oggetti della tradizione millenaria, le teste di moro siciliane, ridisegnate in chiave pop, con una scimmia come protagonista. L’appartamento milanese di Elena Salmistraro è nel cuore della città, all’ultimo piano di un palazzo degli anni Sessanta, con una vista mozzafiato sui tetti della metropoli. Il design è ovunque: nel soggiorno sono di scena molte sue creazioni, dal grande tappeto
Cartesio, realizzato da cc-tapis, ai vasi in ceramica Primates di Bosa, cui fanno da sfondo i dipinti che richiamano lo stesso gusto sicuro. Un’impronta estremamente personale che dà vita alla fisionomia semplice e lineare dell’abitazione. «Casa mia è il posto dove mi sento al sicuro, ho bisogno di immaginarla come una diretta estensione di me stessa», spiega la proprietaria, che ha regalato alla casa una spiccata personalità. In camera da letto, per esempio,
Design diffuso.
a destra: la sala da pranzo. Sul tavolo, vaso in vetro per Massimo Lunardon e statuetta della collezione Most Illustrious per Bosa, entrambi di Elena Salmistraro. Eames Plastic Side Chair di Vitra e sedia One di Magis. in alto, a destra: un altro scorcio del soggiorno. Tappeto Cartesio di Elena Salmistraro per cc-tapis, lampada da terra Tatou di Patricia Urquiola per Flos.
HO BISOGNO DI SENTIRE LA CASA IN CUI VIVO COME UNA DIRETTA ESTENSIONE DI ME STESSA.
Arredi d’autore. sopra: appendiabiti Hang it all di Charles e Ray Eames (Vitra). Sul tavolino statuetta in ceramica collezione Most Illustrious di Elena Salmistraro per Bosa. a destra: sul tavolino Motus, lampada Mrnd (Seletti), entrambi di Elena Salmistraro, autrice anche del dipinto Day of reckoning. sotto: sedia Bertoia di Knoll, Eames Plastic Side Chair di Vitra, sedia One di Magis. Alla parete, The visionary and the minotaur, acrilico su tela di Elena Salmistraro. il suo dipinto racconta del suo rapporto con l’arte. «Sin da piccola ho sempre amato il disegno, coloravo qualsiasi cosa, compresi muri e divani con grande gioia dei miei genitori», nota la giovane designer, che da poco è diventata mamma. «Credo che la mia crescita personale abbia influito tantissimo sulla mia crescita professionale, c’è un rapporto strettissimo tra le due cose, da giovane e ribelle sognavo l’arte “pura”, crescendo ho cercato di applicarla al mio essere donna. Sono partita dalla moda, ma con la maturità sono approdata a quello che personalmente considero la somma di tutto: il design». Per Elena Salmistraro fare design significa principalmente disegnare oggetti belli, funzionali, ma con un’anima, una personalità. «Credo che il design non debba più solamente rispondere a criteri di funzionalità. Il fulcro del gioco si è spostato sulle emozioni, sugli affetti, sulla bellezza, che forse, come diceva Dostoevskij, ci salverà». □
SONO PARTITA DALLA MODA, MA POI SONO APPRODATA A QUELLO CHE CONSIDERO LA SOMMA DI TUTTO: IL DESIGN.