Una nuova era
DOPO UN RESTAURO GLOBALE E MILIONARIO FIRMATO DA PIERRE-YVES ROCHON SI PRESENTA AL PUBBLICO IL ST. REGIS ROME. UN OMAGGIO ALLE ORIGINI, AI COLORI E ALLA LUCE DELLA CITTÀ ATTRAVERSO LA REINTERPRETAZIONE DELL’ELEGANZA SENZA TEMPO DELL’HOTEL.
Fu il leggendario César Ritz a inaugurare, l’11 gennaio del 1894, a due passi dalle Terme di Diocleziano e dal Palazzo del Quirinale, il Grand Hotel di Roma, che aprì un nuovo capitolo nella storia dell’hôtellerie della capitale: un intero palazzo come ce n’erano già solo a Parigi, con grandi spazi pubblici pensati per viaggiatori e ricchi clienti romani. Nella sua lunga storia il Grand Hotel ha ospitato capi di Stato, intellettuali, famosi viaggiatori e imprenditori, fino a diventare, vent’anni fa, il St. Regis Rome. Oggi, il meticoloso restauro milionario a cura di Pierre-Yves Rochon lo presenta al pubblico con una nuova allure che è riuscita a catturare lo spirito mutevole della città mantenendo intatto glamour e stile impeccabile dell’iconico hotel. Le aree pubbliche destinate alla socializzazione sono molte, a partire dalla sontuosa lobby in nero e oro
con colonne, arcate e complicate modanature che accoglie chi entra come una piazza indoor rischiarata dalle luci di un gigantesco lampadario in vetro soffiato di 5 metri. Il Lounge & Bar è uno spazio conviviale chic in comunicazione con un luogo più intimo, la bella biblioteca blu zaffiro che custodisce un intero patrimonio di libri e che diventa il luogo ideale per un afternoon tea o per due chiacchiere rilassate davanti a un bicchiere di vino. È questo l’ambiente che meglio interpreta l’essenza del brand St. Regis grazie ai suoi lampadari di cristallo in stile Impero, agli specchi veneziani e al camino rivestito di marmo nero. I materiali utilizzati da Rochon per la ristrutturazione fanno riferimento alla tradizione dell’alto artigianato italiano: travertino, bronzo, marmo. Così come la palette cromatica è un omaggio alla classicità romana: nero, oro, argento, azzurro polvere e giallo ocra. L’opulenza ha il suo culmine nella grande scalinata che collega la lobby alle camere e suite e nella grandiosa sala da ballo − la prima aperta al pubblico in tutta Roma − progettata da Giulio Podesti e affrescata da Mario Spinetti con scene di vita rurale e mitologiche in stile Preraffaellita. Il restauro del Salone Ritz (chiamato così in onore del fondatore) è durato sei mesi e ha impiegato intere squadre di artigiani per riportare alla loro magnificenza decori e affreschi. Info: stregisrome.com