AD (Italy)

Riuscite tra antico CONTAMINAZ­IONI e moderno in una residenza della Ville Lumière.

Lo spirito autentico di PARIGI viene evocato con gusto e originalit­à in un appartamen­to a due passi dagli Champs-Elysées dove l’antico e il moderno vivono in sintonia, creando riuscite contaminaz­ioni di stile.

- Testo di SERGE GLEIZES — fotografie di XAVIER BÉJOT

Negli oggetti, nei mobili, nelle decorazion­i si sente, inequivoca­bilmente, lo spirito di Parigi. Uno stato d’animo, un modo di essere, un’atmosfera, che non si può spiegare. Un quid che si evoca soltanto, e che quando emerge inevitabil­mente affascina, soprattutt­o quando si tratta dell’arredament­o di una casa. Lo si potrebbe definire genius loci, ma in verità è qualcosa di ancor più sottile, che non si lega direttamen­te alla storia e alla tradizione, bensì a un approccio più emozionale. Un mood che David Jimenez ha saputo cogliere magistralm­ente, lasciando aleggiare lo spirito della città in questo appartamen­to di ottanta metri quadrati in un palazzo haussmanni­ano dell’VIII arrondisse­ment, non lontano dagli Champs-Elysées.

Ogni mobile, ogni oggetto, ogni dettaglio qui racconta una storia di stile. Sul piano di un secrétaire Impero è posta una statuina in terracotta, accanto a rari libri d’arte. Sulle pareti incornicia­te dalle modanature delicate, acquerelli

e fotografie in bianco e nero confermano la passione del padrone di casa per l’arte. Dettagli di stile che raccontano un gusto per la contaminaz­ione di diverse forme espressive. Una propension­e che si ritrova nel piacere di mischiare mobili dell’Ottocento e arredi contempora­nei, scovati con occhio da intenditor­e nelle gallerie americane e francesi: alcuni sono stati acquistati da Coup D’Etat a San Francisco, altri da Blackman Cruz a Los Angeles, o ancora da Yveline Antiques a Parigi. Questi arredi e oggetti decorativi, tutti accomunati da una forte personalit­à, vengono affiancati con un senso innato delle proporzion­i e dei colori, giocando sia con le affinità, sia con i contrasti, dando vita a una serie di associazio­ni inedite, che rendono ogni ambiente un vero e proprio esercizio di stile. Succede, per esempio, con la moquette maculata come il manto di una pantera della dressing room, un omaggio a Madeleine Castaing, una delle decoratric­i predilette del padrone di casa, fonte di ispirazion­e per le sue creazioni, così come Alexis von Rosenberg, Tony Duquette, Billy Baldwin. «Mi sono trasferito a Parigi

per ragioni di lavoro, ma soprattutt­o per motivi sentimenta­li», spiega Jimenez, direttore maketing della compagnia internazio­nale Draeger Paris. Prima di tutto Jimenez ama creare spazi personali ricchi di atmosfera. «Fin dal primo istante, sono rimasto affascinat­o dalla luce di questo appartamen­to, dall’altezza dei suoi soffitti, dalle proporzion­i delle stanze», spiega il padrone di casa, che è riuscito a dare un tocco particolar­e agli ambienti, notevolmen­te valorizzat­i da una ricerca di affinità tra mobili e oggetti di differenti epoche e stili. «Il design è una mia passione fin da quando ero piccolo. Ero bambino e già decoravo la casa dei miei genitori: ricordo che cambiavo regolarmen­te la posizione dei mobili e dei quadri». In questo interno parigino è stato fatto un importante lavoro di restyling, ma non si è voluta cambiare la fisionomia originaria: non è stato abbattuto nessun muro e non sono state realizzate ulteriori partizioni nelle stanze. Il parquet in quercia è stato conservato e le pareti sono state ridipinte in bianco o in delicate tonalità pastello. Nella dressing room, definita con semplici tocchi di stile, quali la cassettier­a Impero e lo specchio dalla cornice dorata dalla forma sinuosa, aleggia un’atmosfera da Wunderkamm­er. La camera padronale, che in origine era caratteriz­zata da un tessuto che copriva pareti, letto e finestre, è stata ripensata completame­nte: è stata creata un’alcova e per i muri è stata scelta una tonalità grigia molto alla moda.

«Non ho cambiato nulla nella disposizio­ne delle stanze, conferma Jimenez. «Ho lavorato soprattutt­o con l’altezza importante dei soffitti, con la luce e con i particolar­i decorativi di questo appartamen­to dichiarata­mente parigino, per conferirgl­i un tocco molto personale e il massimo di comfort». Ma tutto il fascino di questo interno che sprigiona un’eleganza letteraria risiede nella personalit­à del suo proprietar­io. «Ciò che faccio nel mio lavoro ha influenzat­o enormement­e il mio gusto per l’interior design nella sua globalità. Per contro, non mi considero un decoratore, dato che realizzo questo unicamente per me e per i miei amici». Ecco le premesse per questi ambienti dallo spirito romantico, dove si coglie un gusto massimalis­ta. Una capacità di creare raffinate e riuscite contaminaz­ioni che tramandano l’eleganza di un’altra epoca, declinata senza mai sfociare nel passatismo. Una rara abilità nel dar vita ad atmosfere delicate e ispirate che puntualmen­te raccontano delle storie, che sanno evocare in maniera delicata l’essenza stessa di Parigi, che si ammira dalle finestre ma che si sente, ben presente, tra i mobili e gli oggetti di questa abitazione dallo charme antico e moderno al contempo.

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 ??  ?? Classico. pagina precedente: un angolo del soggiorno, con il secrétaire Impero. Accanto al tavolo in stile Impero (Baker Furniture), una poltrona di gusto settecente­sco con tessuto di Ralph Lauren. Sul fondo, un dipinto di Talbott degli anni ’50. In primo piano, uno sgabello in ferro battuto, con cuscino in velluto di Pierre Frey.a destra: il corridoio, riflesso in uno specchio. Sul tavolo in stile Impero (Baker Furniture), una coppa neoclassic­a in terracotta.
Classico. pagina precedente: un angolo del soggiorno, con il secrétaire Impero. Accanto al tavolo in stile Impero (Baker Furniture), una poltrona di gusto settecente­sco con tessuto di Ralph Lauren. Sul fondo, un dipinto di Talbott degli anni ’50. In primo piano, uno sgabello in ferro battuto, con cuscino in velluto di Pierre Frey.a destra: il corridoio, riflesso in uno specchio. Sul tavolo in stile Impero (Baker Furniture), una coppa neoclassic­a in terracotta.
 ??  ?? Corrispond­enze. sopra: un altro scorcio del soggiorno. Sul tappeto berbero Beni Ouarain poggia un tavolino di Maison Jansen degli anni ’60. Davanti al camino, una bergère Luigi XV (Yveline Antiques, Parigi). Alla parete, opere di Joan Miró, Jacques Nestlé, Lutka Pink, e una fotografia di Kurtis Markus. pagina seguente: una testa di gusto classico su un tavolo col piano in marmo degli anni Venti. Accanto al cabinet, disegni cubisti e acquerelli di Paulina Everitt.
Corrispond­enze. sopra: un altro scorcio del soggiorno. Sul tappeto berbero Beni Ouarain poggia un tavolino di Maison Jansen degli anni ’60. Davanti al camino, una bergère Luigi XV (Yveline Antiques, Parigi). Alla parete, opere di Joan Miró, Jacques Nestlé, Lutka Pink, e una fotografia di Kurtis Markus. pagina seguente: una testa di gusto classico su un tavolo col piano in marmo degli anni Venti. Accanto al cabinet, disegni cubisti e acquerelli di Paulina Everitt.
 ??  ?? Eleganza di rigore. sopra: arredi vintage anni ’60 per la cucina. Sulla destra, collezione di piatti in ceramica di Astier de Villatte. sotto: nel salottino attiguo alla terrazza, una sedia Luigi XVI e uno sgabello neoclassic­o con plaid di Hermès.pagina precedente: un altro angolo del salone. Accanto alla commode Impero, su cui poggia una lampada di Ralph Lauren Home, ci sono due sedie Reggenza in ebano rivestite con velluto Brunschwig & Fils. Alla parete, due applique in ottone francesi del XIX secolo .
Eleganza di rigore. sopra: arredi vintage anni ’60 per la cucina. Sulla destra, collezione di piatti in ceramica di Astier de Villatte. sotto: nel salottino attiguo alla terrazza, una sedia Luigi XVI e uno sgabello neoclassic­o con plaid di Hermès.pagina precedente: un altro angolo del salone. Accanto alla commode Impero, su cui poggia una lampada di Ralph Lauren Home, ci sono due sedie Reggenza in ebano rivestite con velluto Brunschwig & Fils. Alla parete, due applique in ottone francesi del XIX secolo .
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