Riuscite tra antico CONTAMINAZIONI e moderno in una residenza della Ville Lumière.
Lo spirito autentico di PARIGI viene evocato con gusto e originalità in un appartamento a due passi dagli Champs-Elysées dove l’antico e il moderno vivono in sintonia, creando riuscite contaminazioni di stile.
Negli oggetti, nei mobili, nelle decorazioni si sente, inequivocabilmente, lo spirito di Parigi. Uno stato d’animo, un modo di essere, un’atmosfera, che non si può spiegare. Un quid che si evoca soltanto, e che quando emerge inevitabilmente affascina, soprattutto quando si tratta dell’arredamento di una casa. Lo si potrebbe definire genius loci, ma in verità è qualcosa di ancor più sottile, che non si lega direttamente alla storia e alla tradizione, bensì a un approccio più emozionale. Un mood che David Jimenez ha saputo cogliere magistralmente, lasciando aleggiare lo spirito della città in questo appartamento di ottanta metri quadrati in un palazzo haussmanniano dell’VIII arrondissement, non lontano dagli Champs-Elysées.
Ogni mobile, ogni oggetto, ogni dettaglio qui racconta una storia di stile. Sul piano di un secrétaire Impero è posta una statuina in terracotta, accanto a rari libri d’arte. Sulle pareti incorniciate dalle modanature delicate, acquerelli
e fotografie in bianco e nero confermano la passione del padrone di casa per l’arte. Dettagli di stile che raccontano un gusto per la contaminazione di diverse forme espressive. Una propensione che si ritrova nel piacere di mischiare mobili dell’Ottocento e arredi contemporanei, scovati con occhio da intenditore nelle gallerie americane e francesi: alcuni sono stati acquistati da Coup D’Etat a San Francisco, altri da Blackman Cruz a Los Angeles, o ancora da Yveline Antiques a Parigi. Questi arredi e oggetti decorativi, tutti accomunati da una forte personalità, vengono affiancati con un senso innato delle proporzioni e dei colori, giocando sia con le affinità, sia con i contrasti, dando vita a una serie di associazioni inedite, che rendono ogni ambiente un vero e proprio esercizio di stile. Succede, per esempio, con la moquette maculata come il manto di una pantera della dressing room, un omaggio a Madeleine Castaing, una delle decoratrici predilette del padrone di casa, fonte di ispirazione per le sue creazioni, così come Alexis von Rosenberg, Tony Duquette, Billy Baldwin. «Mi sono trasferito a Parigi
per ragioni di lavoro, ma soprattutto per motivi sentimentali», spiega Jimenez, direttore maketing della compagnia internazionale Draeger Paris. Prima di tutto Jimenez ama creare spazi personali ricchi di atmosfera. «Fin dal primo istante, sono rimasto affascinato dalla luce di questo appartamento, dall’altezza dei suoi soffitti, dalle proporzioni delle stanze», spiega il padrone di casa, che è riuscito a dare un tocco particolare agli ambienti, notevolmente valorizzati da una ricerca di affinità tra mobili e oggetti di differenti epoche e stili. «Il design è una mia passione fin da quando ero piccolo. Ero bambino e già decoravo la casa dei miei genitori: ricordo che cambiavo regolarmente la posizione dei mobili e dei quadri». In questo interno parigino è stato fatto un importante lavoro di restyling, ma non si è voluta cambiare la fisionomia originaria: non è stato abbattuto nessun muro e non sono state realizzate ulteriori partizioni nelle stanze. Il parquet in quercia è stato conservato e le pareti sono state ridipinte in bianco o in delicate tonalità pastello. Nella dressing room, definita con semplici tocchi di stile, quali la cassettiera Impero e lo specchio dalla cornice dorata dalla forma sinuosa, aleggia un’atmosfera da Wunderkammer. La camera padronale, che in origine era caratterizzata da un tessuto che copriva pareti, letto e finestre, è stata ripensata completamente: è stata creata un’alcova e per i muri è stata scelta una tonalità grigia molto alla moda.
«Non ho cambiato nulla nella disposizione delle stanze, conferma Jimenez. «Ho lavorato soprattutto con l’altezza importante dei soffitti, con la luce e con i particolari decorativi di questo appartamento dichiaratamente parigino, per conferirgli un tocco molto personale e il massimo di comfort». Ma tutto il fascino di questo interno che sprigiona un’eleganza letteraria risiede nella personalità del suo proprietario. «Ciò che faccio nel mio lavoro ha influenzato enormemente il mio gusto per l’interior design nella sua globalità. Per contro, non mi considero un decoratore, dato che realizzo questo unicamente per me e per i miei amici». Ecco le premesse per questi ambienti dallo spirito romantico, dove si coglie un gusto massimalista. Una capacità di creare raffinate e riuscite contaminazioni che tramandano l’eleganza di un’altra epoca, declinata senza mai sfociare nel passatismo. Una rara abilità nel dar vita ad atmosfere delicate e ispirate che puntualmente raccontano delle storie, che sanno evocare in maniera delicata l’essenza stessa di Parigi, che si ammira dalle finestre ma che si sente, ben presente, tra i mobili e gli oggetti di questa abitazione dallo charme antico e moderno al contempo.