AD (Italy)

IN VETRINA

Evoca i magnifici anni del debutto italiano nell’architettu­ra contempora­nea la boutique che FENDI apre a Montecarlo. Firmata Dimorestud­io.

- di ELENA DALLORSO

— Soluzioni ricercate e arredi di maestri del design nella boutique FENDI a Montecarlo.

IN PIENA LUCE. a sinistra: la facciata realizzata in vetro, retto da una struttura in acciaio e ottone. in basso: il corridoio che porta all’evening area. Boiserie in pergamena su disegno Dimorestud­io ispirata a opere decorative orientali. Sulla parete sinistra, applique Bouquet di Hans Kögl, 1960. Sulla console, specchio da tavolo Dimoremila­no della collezione Oggetti, di Dimorestud­io. Sgabello di Knoll.

Piazza del Casinò, il cuore del Principato di Monaco. Dalla fine di febbraio al posto dello Sporting d’Hiver One Monte-Carlo c’è un insieme di 7 edifici per 4.500 metri quadrati, con appartamen­ti, 9 piani di uffici, piscine, palestre e le vetrine dello shopping internazio­nale. È qui che Fendi ha aperto la sua boutique, la prima a Montecarlo, disegnata da Britt Moran ed Emiliano Salci di Dimorestud­io seguendo la poetica di una collaboraz­ione nata da tempo: valorizzaz­ione del brand e, insieme, altissima riconoscib­ilità del progetto. Dietro vetrine a doppia altezza che proiettano all’interno la luce naturale della Costa Azzurra, tre livelli dedicati ad abbigliame­nto e accessori femminili e maschili. «Abbiamo pensato alla Maison negli anni d’oro dell’Italia, quella che muoveva i primi passi nell’architettu­ra contempora­nea e faceva progettare le case a Gae Aulenti e Gabriella Crespi»,

dice Emiliano Salci. «Ci è piaciuto evocare un certo lusso borghese da collezioni­sti». Molti, in effetti, i pezzi storici di design, dalle poltrone e il tavolo tondo di Osvaldo Borsani alla poltrona di Ignazio Gardella e la lampada di Castiglion­i & Aulenti che arredano lo spazio centrale, o ancora un’altra poltrona di Ignazio Gardella della zona ready to wear (dove i capi sono appesi a strutture tubolari in ottone, “firma” di Dimorestud­io). Finiture a specchio e in acciaio o in ottone si alternano a paglia di Vienna e bambù: «La scelta di inserire materiali un po’ primitivi come i legni grezzi suggerisce un certo esotismo che, unito alla nostra palette di colori pastello fa pensare a Bali, all’Africa e anche alle vacanze al mare italiane», commenta Salci. Esotismo persino in uno dei salottini prova, con i pannelli in foglia d’oro dipinti a mano e un paesaggio di ispirazion­e cinese. Una scala molto grafica progettata per contenere uno spazio a doppia altezza dedicato alle borse conduce al primo piano, dedicato al ready to wear, ai capi in pelliccia e alle calzature femminili. L’atmosfera qui è più intima, con lampade a soffitto di Hans Agne Jakobsson, una coppia di poltrone in bambù di Lasse Ollinkari, un divano su misura di Dimorestud­io e un tavolino di Willy Rizzo. Al piano seminterra­to si trova invece la zona uomo, una sorta di “gentleman’s club” con pareti color moca, un espositore scuro in metallo, scaffali laccati in sughero e pannelli pieghevoli in paglia di Vienna. Il pavimento è in onice, rivestito da un tappeto bouclé in cocco. Anche qui, in particolar­e nel salottino, arredi vintage e pezzi storici del design italiano, come il tavolo rotondo di Ignazio Gardella e la piantana di Goffredo Reggiani, a ribadire le radici fortissime di Fendi.

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 ??  ?? 1 LA FORZA DELLA MATERIA. 1. Nella zona ready to wear counter su disegno di Dimorestud­io. Poltrona di Lasse Ollinkari (1950). Lampada di Hans Agne Jakobsson (1960), lampade da tavolo Parola di FontanaArt­e. 2. Poltrona rivestita in tessuto Sweet Heart Fauve in lana, seta e alpaca, Italia 1950. Lampada della serie Trilobo di Venini, Italia 1960. Tavolo basso 080 di Dimoremila­no. 3. La zona Uomo. Sedute prodotte da Estudio MCBA, Argentina, 1970. Cabinet rotante in radica e specchio.
1 LA FORZA DELLA MATERIA. 1. Nella zona ready to wear counter su disegno di Dimorestud­io. Poltrona di Lasse Ollinkari (1950). Lampada di Hans Agne Jakobsson (1960), lampade da tavolo Parola di FontanaArt­e. 2. Poltrona rivestita in tessuto Sweet Heart Fauve in lana, seta e alpaca, Italia 1950. Lampada della serie Trilobo di Venini, Italia 1960. Tavolo basso 080 di Dimoremila­no. 3. La zona Uomo. Sedute prodotte da Estudio MCBA, Argentina, 1970. Cabinet rotante in radica e specchio.
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