IL MARE ALLA FINESTRA
In un appartamento di NAPOLI il paesaggio generoso, che racconta tutta la magia della città, sembra voler sconfinare all’interno della casa.
In un appartamento di NAPOLI il paesaggio sembra voler irrompere nelle stanze.
Dà l’impressione di rimanere indifferente al tumultuoso scorrere del tempo questo tratto di costa di Napoli, dove si riflettono la cultura e l’incanto della città. Qui, in una delle più note ed eleganti vie di Posillipo, spicca villa Salvo, una residenza del XVIII secolo dalle nobili forme, caratterizzata da un aggraziato avancorpo centrale che definisce il portico. Poco importa se sia stata dimora d’elezione della villeggiatura borghese del tempo o luogo di ristoro estivo, la sensazione, entrando, è di trovarsi in un luogo pronto a sorprendere. Trasformata in un esclusivo condominio, la residenza ha comunque mantenuto la conformazione architettonica originaria. Si è conservata la configurazione generale ispirata al Settecento napoletano, così come le aperture ad arco a tutto sesto. Vittoriana Baggio, la proprietaria, è attiva da sempre nel mondo della gioielleria. «Mio marito ed io cercavamo un luogo speciale in cui dar forma alle nostre idee», spiega. «Ricordo perfettamente l’annuncio immobiliare: “casa d’epoca con vista mare”». In quelle parole già si coglieva il fascino di quella residenza, le cui finestre si aprono su un panorama di grande suggestione. «Da ischitana l’isola mi
è sempre stata un po’ stretta», continua la padrona di casa. «Da bambina vivevo la città partenopea attraverso le gouache napoletane che la rappresentavano, la mia stanza ne era tappezzata. Ho visitato questa casa per la prima volta al tramonto e strano a dirsi fui presa da un’emozione indicibile. Davanti a me la gouache di sempre si materializzava: da un lato la maestosità del Vesuvio, dall’altro il mare, con il cielo al tramonto. Ci siamo imbattuti felicemente in questo spazio e abbiamo affidato il progetto a Giuliano Andrea dell’Uva: con lui c’è un rapporto consolidato da tempo, il primo progetto realizzato per noi è stato quello del nostro showroom». «Il potenziale di questa casa era enorme», racconta l’architetto. «Prima di mettermi al lavoro ho voluto immaginarla come una grande scatola vuota. L’appartamento non aveva prospettive e per poter raggiungere e recuperare a livello prospettico l’affaccio sul retro, anche questo molto interessante, ho dovuto portare la casa alla muratura portante». L’arco a tutto sesto è stato il perno principale intorno al quale far ruotare la distribuzione degli spazi. Oggi costituisce il diaframma tra la vista mare e la vista giardino, lo spartiacque tra il primo e il secondo livello. L’appartamento comprende tre camere con servizi e un living che sconfina nella
cucina a vista, realizzata in Corian su disegno dell’architetto. Pochi confini, tanta luce e poi il mare e il cielo, senza limiti. Di fronte a questo paesaggio così forte e predominante l’utilizzo della palette cromatica, tanto cara a Giuliano Andrea dell’Uva, poteva apparire scontata. «Il colore è una costante imprescindibile nell’ambito delle mie progettazioni», continua l’architetto. «Ma in questo caso il bianco doveva diventare “altro”, doveva diventare esaltazione della forma, attraverso superfici opache e trasparenti doveva, per dirla con Richard Meier, rendere vivi gli elementi architettonici. Le finestre a tutta altezza puntate su Capri e sul Golfo esaltano il candore monocromatico delle stanze. La proprietaria, da sempre sedotta dalla semplicità e freschezza del bianco, tipico delle nostre architetture mediterranee, mi chiedeva di procedere con un total white. Pareti, pavimenti, mobili, lampadari, tutto rigorosamente immacolato». Una dittatura quella del bianco, interrotta solo dal binomio bianco-nero dei bagni, scanditi da proporzioni impeccabili, perfettamente in linea con le esigenze della committenza. Se il bagno degli ospiti gioca con proporzioni minime ma d’effetto – i rivestimenti sono un omaggio alla chiesa barocca di San Gregorio Armeno –, quello padronale, integrato alla camera da letto, gioca invece con proporzioni ampie e scenografiche. «Questa casa è l’espressione della nostra libertà di pensiero», continua la proprietaria. «La sera, quando tutti sono a letto, giro per la mia casa e sono felice di essere primo attore di una gouache vera che sintetizza tutte le nostre esperienze di vita, molte delle quali maturate durante i lavori di ristrutturazione». Una casa dove il bianco amplifica la luminosità e al tempo stesso, con le sue infinite potenzialità, valorizzate dall’architetto, diventa protagonista della scena domestica.
Tra i motivi dominanti del progetto ci sono le variazioni sul tema del BIANCO E NERO, che ritornano in varie situazioni. Ora nelle striature di marmi pregiati, ora nell’accostamento di arredi che creano riuscite armonie basate su un essenziale equilibrio cromatico.