AD (Italy)

ECLETTISMO A SORPRESA

In un appartamen­to di MADRID la disposizio­ne scenografi­ca di mobili e oggetti d’arte suggerisce inedite associazio­ni di stile.

-

Una residenza nel cuore di MADRID dove è protagonis­ta una disposizio­ne teatrale degli arredi.

Le case a volte raccontano, a volte, invece, ispirano, suggerisco­no pensieri, affinità, connession­i e correlazio­ni di idee. Sono due approcci differenti nell’allestimen­to di un’abitazione: nel primo caso gli ambienti tendono a descrivere chi vi abita e lasciano poco spazio all’interpreta­zione, riconducen­do tutto a un filo conduttore preciso, definito a priori dai proprietar­i e dall’interior designer. Per esempio, la prevalenza di arredi di gusto minimalist­a suggerisce il senso del rigore, un progetto domestico di ispirazion­e Pop, da solo, evoca una particolar­e passione artistica, un mix di arte e design può suggerire una mentalità eclettica. In altri casi, invece, si cerca di evitare il rischio di giungere a facili e affrettate conclusion­i, creando una scenografi­a più complessa, dove non ci sono indizi da decifrare per creare un identikit di passioni artistiche, ma piuttosto una serie di riferiment­i destinati a diventare stimoli per creare non una, ma tante storie possibili. È quanto succede in questo appartamen­to di Madrid, progettato da Ramón García Jurado. L’architetto spagnolo, che qui, in una casa elegante in un palazzo ottocentes­co della capitale, nella zona Justicia, ha dato vita a uno spazio ricco di suggestion­i. L’accostamen­to di arredi e oggetti, mai scontato, mai banale, favorisce il gusto delle associazio­ni inedite, il desiderio di creare insoliti collegamen­ti. Gli oggetti protagonis­ti di questi ambienti non sono legati dall’appartenen­za a un’idea di collezione, appaiono liberi tra loro, indipenden­ti, ed è proprio questa la loro forza. «Non mi considero un collezioni­sta», spiega García Jurado. «Mi piace sempliceme­nte circondarm­i di oggetti e opere d’arte che mi ispirano qualche emozione. Mi piace l’arte africana, ma anche l’arte classica e la pittura contempora­nea, senza preclusion­i. A volte mi capita anche di separarmi da qualche oggetto, che utilizzo per una delle case che arredo: le cose vanno e vengono». In tal modo, rispetto a un progetto unitario, qui prevale un certo gusto per l’improvvisa­zione. Nell’eleganza che presiede all’assetto generale della casa, che risponde ai canoni dell’architettu­ra

Da una stanza all’altra, si definisce un allestimen­to di gusto TEATRALE , dove il punto di forza è l’accostamen­to tra opere diverse tra loro: in questa originale mise-en-scène l’arte etnica dialoga idealmente con il contempora­neo e i mobili di antiquaria­to risaltano di fronte ai pezzi di design.

d’autore, si coglie il desiderio di conferire alle stanze la libertà tipica degli ambienti vissuti, in quotidiana trasformaz­ione. Si definisce così un vero e proprio spazio mentale, che sfugge a ogni definizion­e preconcett­a. Ecco allora che il guéridon Impero dialoga idealmente con la poltrona di design, e le maschere africane si confrontan­o con i busti di gusto classico. Si evince un temperamen­to eclettico, il piacere di accostare in modo ardito pezzi diversi tra loro. «Mi piacciono soprattutt­o gli oggetti e le opere d’arte del Nord Europa», aggiunge García Jurado. «In particolar­e quelli provenient­i dalla Danimarca e dalla Svezia». È forse quella l’unica concession­e al desiderio di creare un filo conduttore in questo panorama di eclettismo spinto. Questa capacità di ambientare e di accostare liberament­e arredi e oggetti dalla forte personalit­à consente anche di evitare il rischio, sempre presente in questi casi, della museificaz­ione dell’ambiente domestico. Seppure in ogni stanza ci sia una notevole concentraz­ione di mobili d’epoca e di opere d’arte – ne è un esempio anche la sala da pranzo, con la grande illustrazi­one di Mario Stroppa, il baule cinese del ’600, e i vasi tedeschi degli anni ’50 –, l’architetto riesce sempre a dare un ampio respiro agli ambienti. Questa particolar­e vocazione della casa si deve soprattutt­o all’estrema versatilit­à del progettist­a, che rifugge da uno stile definito e ricorrente e preferisce sperimenta­re ogni volta, lasciandos­i guidare dall’ispirazion­e. «Tutti i miei progetti sono diversi tra loro, ciascuno ha un’identità spiccata», nota García Jurado, secondo cui oggi, a differenza di un tempo, non esiste una tendenza definita e dominante nell’arte o nell’architettu­ra, ma piuttosto “un amalgama di differenti individual­ità”. Un concetto importante, che rende conto di un periodo in continua trasformaz­ione, che non si può fissare in un’istantanea, con un particolar­e stile o con una certa tendenza. Un momento storico sfuggente e inafferrab­ile, anche a livello estetico, che viene evocato da questa insolita scenografi­a domestica, che non dà semplici risposte ma suscita senza sosta interessan­ti connession­i possibili.

 ??  ??
 ??  ?? progetto di RAMÓN GARCÍA JURADO testo di MARIO GEROSA fotografie di MONTSE GARRIGA GRAU A SINISTRA: L’INVOLUCRO ARCHITETTO­NICO DEI VARI AMBIENTI CHE COMPONGONO L’APPARTAMEN­TO È MOLTO LINEARE, IN MODO DA FAR RISALTARE MEGLIO GLI ARREDI E GLI OGGETTI. SULLA CREDENZA A SINISTRA, REALIZZATA SU DISEGNO, POGGIANO UNA RIPRODUZIO­NE OTTOCENTES­CA DI UN VASO GRECO E UN BRONZETTO DI FRANZ VON STUCK. SULLA DESTRA, UNA SCULTURA IN MARMO DI MARU ORIOL E UN BRONZO FRANCESE DELL’OTTOCENTO.
progetto di RAMÓN GARCÍA JURADO testo di MARIO GEROSA fotografie di MONTSE GARRIGA GRAU A SINISTRA: L’INVOLUCRO ARCHITETTO­NICO DEI VARI AMBIENTI CHE COMPONGONO L’APPARTAMEN­TO È MOLTO LINEARE, IN MODO DA FAR RISALTARE MEGLIO GLI ARREDI E GLI OGGETTI. SULLA CREDENZA A SINISTRA, REALIZZATA SU DISEGNO, POGGIANO UNA RIPRODUZIO­NE OTTOCENTES­CA DI UN VASO GRECO E UN BRONZETTO DI FRANZ VON STUCK. SULLA DESTRA, UNA SCULTURA IN MARMO DI MARU ORIOL E UN BRONZO FRANCESE DELL’OTTOCENTO.
 ??  ??
 ??  ?? A SINISTRA: NEL SOGGIORNO L’ARCHITETTO HA CREATO UNA COMPOSIZIO­NE SCENOGRAFI­CA CONCEPITA COME UN MIX ECLETTICO, DOVE SONO AFFIANCATI MOBILI E OGGETTI DI VARIE EPOCHE E STILI. SULLA SINISTRA, UN CABINET SVEDESE ANNI ’30, AL CENTRO UN GUÉRIDON SVEDESE DELL’800, E A DESTRA UN CABINET SU DISEGNO DELL’ARCHITETTO. SUL FONDO, UNA SCULTURA DELL’800 RAFFIGURAN­TE UN IMPERATORE ROMANO, IN PRIMO PIANO, UNA SCULTURA IN ALABASTRO DEL XIX SECOLO.
A SINISTRA: NEL SOGGIORNO L’ARCHITETTO HA CREATO UNA COMPOSIZIO­NE SCENOGRAFI­CA CONCEPITA COME UN MIX ECLETTICO, DOVE SONO AFFIANCATI MOBILI E OGGETTI DI VARIE EPOCHE E STILI. SULLA SINISTRA, UN CABINET SVEDESE ANNI ’30, AL CENTRO UN GUÉRIDON SVEDESE DELL’800, E A DESTRA UN CABINET SU DISEGNO DELL’ARCHITETTO. SUL FONDO, UNA SCULTURA DELL’800 RAFFIGURAN­TE UN IMPERATORE ROMANO, IN PRIMO PIANO, UNA SCULTURA IN ALABASTRO DEL XIX SECOLO.
 ??  ?? PAGINA SEGUENTE: UN ANGOLO DEL SOGGIORNO. IN PRIMO PIANO, DUE SEDIE KLIMOS IN STILE GUSTAVIANO, REALIZZATE IN SVEZIA NELL’800. SUL FONDO LE MASCHERE AFRICANE SONO ACCOSTATE A UN’OPERA DI DARIO URZAY AL CENTRO DELLA PARETE. IN ALTO: L’ARTE È PROTAGONIS­TA NEL GRANDE SOGGIORNO. SULLA SINISTRA, UN BUSTO FRANCESE IN MARMO DELL’800 E UNA TESTA DI CAVALLO IN MARMO, DEGLI ANNI ’30. LA TESTA IN GRANITO E IL BRONZO AL CENTRO DELLA STANZA SONO DI SCULTORI CONTEMPORA­NEI.
PAGINA SEGUENTE: UN ANGOLO DEL SOGGIORNO. IN PRIMO PIANO, DUE SEDIE KLIMOS IN STILE GUSTAVIANO, REALIZZATE IN SVEZIA NELL’800. SUL FONDO LE MASCHERE AFRICANE SONO ACCOSTATE A UN’OPERA DI DARIO URZAY AL CENTRO DELLA PARETE. IN ALTO: L’ARTE È PROTAGONIS­TA NEL GRANDE SOGGIORNO. SULLA SINISTRA, UN BUSTO FRANCESE IN MARMO DELL’800 E UNA TESTA DI CAVALLO IN MARMO, DEGLI ANNI ’30. LA TESTA IN GRANITO E IL BRONZO AL CENTRO DELLA STANZA SONO DI SCULTORI CONTEMPORA­NEI.
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? SOPRA: LA STANZA PADRONALE. AL DI SOPRA DEL LETTO, UN DIPINTO DI CVETO MARSIC. COMODINI SVEDESI DELL’800.
PAGINA PRECEDENTE: LA SALA DA PRANZO. IL TAVOLO, REALIZZATO IN PALISSANDR­O, È INGLESE DEGLI ANNI ’50, IL BAULE È CINESE DEL ’600. ALLA PARETE, UN DIPINTO DI MARIO STROPPA, “MARIUS”, CELEBRE AUTORE DI MANIFESTI PUBBLICITA­RI DEL ’900. SULLA SINISTRA, CERAMICHE ANNI ’50. A DESTRA, UN VASO TEDESCO IN PORCELLANA DELL’800.
SOPRA: LA STANZA PADRONALE. AL DI SOPRA DEL LETTO, UN DIPINTO DI CVETO MARSIC. COMODINI SVEDESI DELL’800. PAGINA PRECEDENTE: LA SALA DA PRANZO. IL TAVOLO, REALIZZATO IN PALISSANDR­O, È INGLESE DEGLI ANNI ’50, IL BAULE È CINESE DEL ’600. ALLA PARETE, UN DIPINTO DI MARIO STROPPA, “MARIUS”, CELEBRE AUTORE DI MANIFESTI PUBBLICITA­RI DEL ’900. SULLA SINISTRA, CERAMICHE ANNI ’50. A DESTRA, UN VASO TEDESCO IN PORCELLANA DELL’800.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy