STILE LIBERO
Boiserie quasi bianche, stucchi preziosi. E un mix di pattern e di COLORI. Una manor house dei primi del Novecento, nella campagna tra Inghilterra e Scozia, è stata reinventata da una designer di tessuti. Che ha l’Italia nel cuore.
Un mix riuscito di pattern e di colori in una manor house della CAMPAGNA INGLESE.
Due le cose che saltano agli occhi entrando nel parco di questo maniero edoardiano: la prima, l’impressione di modernità e luce. La seconda, che per chi ci abita colore e motivi non hanno limiti. Siamo nella campagna idilliaca del Northumberland, nel nord-est dell’Inghilterra, ai confini con la Scozia. L’edificio è l’ala principale di una manor house dei primi del Novecento. «Non procedo secondo schemi, non mi piace venire incasellata», spiega Susi Bellamy, la padrona di casa, artista e textile designer, che vive qui con il marito Michael (i tre figli, ormai grandi, vengono in visita regolarmente). «Come motto, mi rispecchia molto di più “vive la difference”». Il suo stile può essere definito femminile, e sicuramente è molto decorativo: basta dare uno sguardo alle farfalle realizzate a stencil sul soffitto della sua camera da letto per rendersene conto. In questa casa gioca la carta dei contrasti senza diventare troppo bohémien. È un’architettura classica, con tradizionali pavimenti a scacchiera, riempita con tessuti e carte da parati in un caleidoscopio di fantasie. Nata a Cardiff, Susi viene da una famiglia con radici nell’Europa dell’Est e dimestichezza con l’arte. «Mi zio è un pittore e da piccola passavo molto tempo con lui nel suo studio», racconta. «Mi portava spesso a visitare musei, è anche per questo che i riferimenti a periodi storici sono una costante nel mio lavoro». Dopo il diploma in giornalismo di moda al London College of Fashion, Susi ha lavorato per la rivista Brides. Qui ha scoperto la passione per i luoghi, le storie e la capacità di riconoscere lo scatto giusto. «Succede lo stesso con i prodotti: ogni tanto riesci a fare qualcosa che ti fa dire “Wow, qui c’è qualcosa di speciale”». Rientrata in Gran Bretagna dopo sei anni passati a Firenze, Susi ha scoperto questa casa. Piena di fascino ma, ai suoi occhi, bisognosa di cambiamenti: dopo il sole
dell’Italia, i rivestimenti interni in legno scuro non la entusiasmavano. «Amo le proporzioni, i dettagli e la luce di questo edificio», spiega, indicando l’ingresso riccamente decorato da stucchi. «Ma abbiamo scelto subito di reinventarla con nuove idee per renderla più allegra e leggera. Così ci siamo fatti coraggio e abbiamo deciso di dipingere tutto quel legno scuro in un bianco sporco». Con la consulenza dell’architetto Ike Isenhour, un amico che come lei ama il colore, ha così iniziato col far dipingere l’architrave della hall d’ingresso, i cui rilievi adesso fanno pensare ad antiche porcellane. Su questo colore neutro spiccano gli accessori e i tessuti vivaci che sono stati scelti per rivestire gli arredi. È stata anche ripensata la disposizione degli spazi, creando un secondo corridoio che collega l’ingresso, la cucina e il salotto. Come in tutti i buoni schemi, adesso c’è un flusso circolare, più moderno e fruibile di prima. La cucina così si trova al centro della casa con la hall da una parte e il soggiorno dall’altra, tutti facilmente raggiungibili e con una “utility room”
tra i due. «Quella del corridoio è una trovata fantastica, non ci avrei mai pensato. È per questo che rivolgersi a un architetto è sempre una buona idea», ammette Susi. In cucina, i mobili sono stati realizzati su misura da un ebanista locale, Robinson-Gay, per sfruttare al massimo l’altezza dei soffitti. E proprio qui c’è uno dei punti della casa che Susi preferisce: «Dal tavolo lo sguardo si allarga sulla valle del Tyne, e vedo anche i cavalli dei miei vicini». Lì accanto, nel salotto dipinto in un melanzana opaco e gessoso, tende trasparenti danno privacy ma lasciano passare la luce, creando un’atmosfera serena. In contrasto col piano terra, giocato su una tavolozza neutra, il primo e il secondo piano della casa sono un tripudio di colori e fantasie. Nella camera degli ospiti, un giallo abbagliante splende sulle pareti e fa coppia con la soluzione scelta per il guardaroba al piano di sotto, un mix inebriante di carta da parati a motivi geometrici e arancione caldo per porte e mobili: qui, Susi voleva che un colore simile a un gioiello emanasse dalle tonalità fredde del corridoio, pieno di opere d’arte alle pareti e con una riproduzione d’autore della Ragazza
con l’orecchino di perla di Vermeer a fare da punto focale, sulla parete di fondo. In questo progetto si riflette la passione di Susi per il colore, che nel suo lavoro si traduce nei motivi marmorizzati (tecnica che ha imparato a Firenze e che ha poi affinato nel suo studio a Newcastle) che sono diventati un po’ la sua firma. «Prendo la tecnica tradizionale e ci aggiungo qualcosa di mio, per esempio un elemento di colore a sorpresa che spunta, come lampi di rosa fluo in mezzo a tinte pastello», spiega. La stessa idea di gusto da cui nasce il progetto di questa casa.
Le pareti della hall d’ingresso sono state dipinte in un bianco sporco: i suoi decori a stucco evocano ANTICHE PORCELLANE. Su questo colore neutro spiccano i tessuti vivaci che sono stati scelti per i mobili e per gli accessori, in un caleidoscopio di fantasie.