AD (Italy)

LE STANZE RACCONTANO

Dipinti, marmi, mosaici, tappeti d’autore impreziosi­scono i saloni di PALAZZO DI SERBIA a Nuova Belgrado. Quelle espression­i di grande creatività arricchisc­ono gli ambienti imponenti del monumental­e edificio, che riflette la complessit­à culturale e artist

- di GAIA PASSI

— PALAZZO SERBIA , a Nuova Belgrado, è uno scrigno di differenti culture.

Palazzo di Serbia – oggi sede del governo della Repubblica di Serbia – sorge a Novi Beograd, Nuova Belgrado, un quartiere costruito all’indomani della Seconda guerra mondiale sulla riva sinistra del fiume Sava e considerat­o all’epoca la periferia più moderna della capitale. Realizzato nel 1959 per ospitare il governo federale di Jugoslavia, questo edificio monumental­e riflette ancora oggi la complessit­à politica, sociale, culturale e artistica della Penisola balcanica nel periodo tra il 1947 e il 1962. Sei saloni di rappresent­anza costituisc­ono il cuore del Palazzo, ciascuno intitolato a uno dei Paesi della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia: Serbia, Montenegro, Mace

IL PALAZZO, DOVE OGNI SALA È FIRMATA DA UN ARCHITETTO, APPARE COME UN’ENORME GALLERIA D’ARTE DEL XX SECOLO.

donia, Slovenia, Croazia e Bosnia ed Erzegovina. Ogni sala è stata progettata da un architetto locale, e racchiude le opere di artisti e artigiani ispirate ai motivi tradiziona­li delle diverse culture e nazionalit­à. Dipinti, sculture, mosaici e arredi d’epoca, selezionat­i e posizionat­i accuratame­nte all’interno delle singole stanze, fanno di questo edificio una sorta di immensa galleria d’arte del ’900.

La gara per la costruzion­e di Palazzo di Serbia fu indetta il primo gennaio del 1947: l’obiettivo era erigere un vero e proprio punto di riferiment­o storico e architetto­nico per la nascente Repubblica socialista. Ad aggiudicar­sela fu l’architetto Vladimir Potocnjak, che progettò un edificio a forma di H ispirato al disegno di Le Corbusier per il Centrosoju­z di Mosca (sede operativa del Soviet). Alla sua morte, e in seguito alla spaccatura politica tra Unione Sovietica e Jugoslavia del 1949, il progetto s’interruppe. I lavori furono in seguito affidati allo studio di design di Belgrado Stadion e all’architetto Mihailo Jankovic, che riprendend­o il disegno originale riuscì in pochissimi anni a realizzare una grande opera moderna, che doveva esprimere tutto il potere e la stabilità della nuova Repubblica. La Sala di Jugoslavia è la più rappresent­ativa del Palazzo: realizzata su progetto di Jankovic, si estende su un’area di 800 metri quadrati e può accogliere fino a 1.500 persone. Alle pareti, due enormi dipinti e un mosaico illustrano i miti e la storia del Paese, mentre un lampadario con 2.600 lampadine risplende sotto la cupola di vetro. I primi ospiti ufficiali di questa sala furono i partecipan­ti alla Prima conferenza del Movimento dei Paesi non allineati, evento storico che si svolse a Belgrado nel 1961: qui, per la prima volta, oltre 800 rappresent­anti di 25 Stati dichiararo­no la loro opposizion­e a colonialis­mo e imperialis­mo.

 ??  ??
 ??  ?? Arte balcanica. a destra: nel Salone del Montenegro, tavoli rotondi e sedie “stolovacˇe”; parete in marmo della cava di Kolašin, in Montenegro. in alto: la scalinata della Sala delle Cerimonie, con il mosaico Sutjeska dell’artista sloveno Marij Pregelj. pagina seguente: il portone della Sala del Montenegro è decorato con otto sculture di Nebojša Mitric´; mosaico Lovc´en realizzato nel 1962 da Branko Filipovic´ Filo.
Arte balcanica. a destra: nel Salone del Montenegro, tavoli rotondi e sedie “stolovacˇe”; parete in marmo della cava di Kolašin, in Montenegro. in alto: la scalinata della Sala delle Cerimonie, con il mosaico Sutjeska dell’artista sloveno Marij Pregelj. pagina seguente: il portone della Sala del Montenegro è decorato con otto sculture di Nebojša Mitric´; mosaico Lovc´en realizzato nel 1962 da Branko Filipovic´ Filo.
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? Specchio di culture. 1. Nella Sala di Jugoslavia, il dipinto Solennemen­te - Le strade della nuova Jugoslavia, realizzato tra il 1962 e il 1977 da Lazar Vujaklija. 2. Nel Salone di Slovenia, un dipinto di Andrej Jemec e un tappeto realizzato su disegno dell’artista sloveno Marinko Benzon. 3. Nel Foyer Ovest, un altro tappeto su disegno di Marinko Benzon. Alla parete un’opera dell’artista serbo Milan Konjovic´; arredi originali realizzati dallo studio Stadion di Belgrado. 4. Nel Salone di Serbia, tappeti realizzati a mano con motivi tradiziona­li su disegno dell’artista serbo Lazar Vujaklija.
Specchio di culture. 1. Nella Sala di Jugoslavia, il dipinto Solennemen­te - Le strade della nuova Jugoslavia, realizzato tra il 1962 e il 1977 da Lazar Vujaklija. 2. Nel Salone di Slovenia, un dipinto di Andrej Jemec e un tappeto realizzato su disegno dell’artista sloveno Marinko Benzon. 3. Nel Foyer Ovest, un altro tappeto su disegno di Marinko Benzon. Alla parete un’opera dell’artista serbo Milan Konjovic´; arredi originali realizzati dallo studio Stadion di Belgrado. 4. Nel Salone di Serbia, tappeti realizzati a mano con motivi tradiziona­li su disegno dell’artista serbo Lazar Vujaklija.
 ??  ?? 3
3
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy