CARENE SMART
Anche i maxiyacht hanno un’intelligenza nascosta. È la parte immersa o opera viva. Nella sua progettazione l’Italia eccelle con HYDRO TEC. Che si occupa anche del design degli esterni.
Osservando una barca, i più si soffermeranno sulle linee esterne, sul layout e sull’interior design. Solo pochi andranno più a fondo, cercando di apprezzare quello che c’è sotto la linea di galleggiamento: la cosiddetta opera viva, o più semplicemente carena. Eppure è proprio là sotto che spesso si gioca la resa di uno yacht. Dietro c’è un accurato lavoro di ingegneria navale e di idrodinamica, da cui si ricavano dati preziosi per gli aspetti prestazionali e di contenimento dei consumi. In questo settore l’Italia ha un’eccellenza: Hydro Tec. Realtà all’avanguardia fondata nel 1995
da Sergio Cutolo, ha al suo attivo ben 250 progetti realizzati, un palmarès sufficiente per essere annoverata nel gotha delle costruzioni navali. Tra i suoi exploit è Dragon, uno spettacolare 80 metri con 6 ponti costruito da Columbus Yachts, brand di Palumbo Superyachts, di cui Hydro Tec ha firmato l’ingegnerizzazione e il layout esterno con linee pulite e pochi elementi fissi, in modo da lasciare i pozzetti ampi e flessibili. Una scelta che si traduce in grandi spazi esterni. Di notevole valore è pure l’intervento su Crossbow, un superyacht di 100 metri di ISA Yachts, che coniuga elevate prestazioni ed estetica sportiva elegante. Hydro Tec, che opera pure sugli esterni, si distingue anche per essere un riferimento nel settore Explorer con ben 20 yacht di questa categoria già in acqua e 8 in costruzione. In tal senso la nuova linea Flexplorer per Cantiere delle Marche, presenta alcune caratteristiche tipiche degli explorer puri, come robustezza e tenuta di mare, abbinate a design elegante e flessibilità: due tratti identitari di Hydro Tec.