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Viaggiare per un anno

- di ELENA DALLORSO

Gli scatti di Massimo Listri per il CALENDARIO DI MEO ci portano da Napoli a Belgrado, nel cuore di un’Europa vicina e al tempo stesso lontana, che ha fatto del culto della propria memoria storica una forma di resistenza. Che si nutre d’arte, bellezza e nostalgia.

Arriva alla sua diciottesi­ma edizione il Calendario Di Meo, e sceglie come meta del viaggio d’arte 2020 Belgrado, capitale serba, messa a confronto, come ogni anno, con Napoli. «Cercavo, citando lord Chamberlai­n all’atto dell’abbandono della Repubblica Ceca nelle mani di Hitler, “un Paese lontano di cui sappiamo poco”», ha spiegato Generoso Di Meo, presidente dell’associazio­ne culturale irpina “Di Meo Vini ad Arte”. Nonostante non sia esattament­e una città lontana geografica­mente, Belgrado (e la Serbia in generale) lo è culturalme­nte e storicamen­te: crocevia di Oriente e Occidente, confluenza del mondo latino e di quello bizantino, frontiera tra cristianes­imo e islam, antico insediamen­to degli slavi meridional­i è, come Napoli, un luogo di confine, ma capace di conservare la propria identità e di resistere a invasioni e regimi attraverso la conservazi­one della memoria, sebbene talvolta dolorosa e difficile. Anche per questa edizione Di Meo ha coinvolto nel suo progetto Massimo Listri, che ha raccontato la città danubiana in quindici scatti, dal Palazzo di Serbia al Palazzo Reale, dal Parlamento al Museo di Arte Contempora­nea. «Il viaggio che vi propongo è anche un viaggio nella memoria dell’Europa, nelle sue divisioni e nelle sue sconfitte, per andare a vedere con i nostri occhi cosa è rimasto uguale, e cosa è cambiato», ha detto Di Meo. Le immagini sono corredate dai racconti inediti di personaggi famosi (Vittorio Sgarbi, Maria Gabriella di Savoia, Ratko Božovic´ e Peppe Morra, tra gli altri). Il viaggio del Calendario Di Meo – che negli anni ha toccato anche New York, Parigi, Marrakech, Madrid e Istanbul – ha sempre incrociato storie segrete, vicende artistiche e culturali, portando Napoli e il suo spirito nel mondo, partendo dai vitigni irpini.

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 ??  ?? MEMORIE DI BELGRADO. 1. Palazzo di Serbia, ha ospitato il governo federale. Dal 1991 al 2003 è stato la sede del governo della Repubblica Federale di Jugoslavia, e dal 2003 al 2006 sede del Consiglio dei ministri dell’Unione di Serbia e Montenegro. Ora è sede del governo della Repubblica di Serbia. 2. Palazzo Reale, con la poltrona di Tito in primo piano. 3. La cripta di San Sava, la più grande chiesa ortodossa al mondo. 4. Palazzo Geozavod, nel 1905 sede della Cooperativ­a per il mutuo soccorso e credito.
MEMORIE DI BELGRADO. 1. Palazzo di Serbia, ha ospitato il governo federale. Dal 1991 al 2003 è stato la sede del governo della Repubblica Federale di Jugoslavia, e dal 2003 al 2006 sede del Consiglio dei ministri dell’Unione di Serbia e Montenegro. Ora è sede del governo della Repubblica di Serbia. 2. Palazzo Reale, con la poltrona di Tito in primo piano. 3. La cripta di San Sava, la più grande chiesa ortodossa al mondo. 4. Palazzo Geozavod, nel 1905 sede della Cooperativ­a per il mutuo soccorso e credito.
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