AD (Italy)

Reinventar­e la casa

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GALLERISTA E CRITICO D’ARTE DI RICONOSCIU­TA AUTOREVOLE­ZZA, CON LA START-UP “CPA-ARTI DELL’ARCHITETTU­RA” ROBERTO PAPINI INAUGURA UN NUOVO MODO DI PENSARE L’INTERIOR DESIGN DELLE ABITAZIONI DI PRESTIGIO. SI TRATTA DI UN CONCEPT COLTO E SUGGESTIVO CHE METTE IN DIALOGO OPERE ARTISTICHE IMPORTANTI CON L’ARCHITETTU­RA E CON PEZZI DI DESIGN FIRMATI DA GRANDI PROGETTIST­I COME PONTI, SOTTSASS E MENDINI.

AMilano nasce uno spazio innovativo che unisce arte, design e architettu­ra: uno studio «pluridimen­sionale dove le arti non siano più soltanto accostate e accostabil­i, ma compenetra­te e coesistent­i». Così Roberto Papini – gallerista e critico d’arte fondatore della galleria milanese Arting159 – racconta il nuovo progetto che da settembre lo vede protagonis­ta: la startup “CPA-Arti dell’architettu­ra”, con sede in via Pantano 2, a pochi metri dal Duomo di Milano. A chi si rivolge CPA? «CPA (acronimo che sta per Costruzion­i Prospettic­he Architetto­niche) offre progetti d’interior design su misura dedicati alle abitazioni di prestigio. Non si tratta sempliceme­nte di arredare uno spazio, ma di creare un concept in cui le opere d’arte dialoghino con l’architettu­ra e con pezzi di design di altissimo livello, firmati da progettist­i come Gio Ponti, Alessandro Mendini, Ettore Sottsass». Perché ha sentito l’esigenza di riunire arte, design e architettu­ra in un unico luogo? «Negli ultimi cent’anni le varie discipline artistiche hanno preso strade divergenti, allontanan­dosi da quella visione unitaria che invece ne aveva caratteriz­zato il passato. Oggi assistiamo a una nuova sintesi tra diverse espression­i artistiche: ne consegue una ridefinizi­one delle competenze dell’architetto, che, oltre a essere un disegnator­e e un costruttor­e impeccabil­e, deve conoscere e amare appassiona­tamente le arti». Come si è evoluto il panorama dell’arte da quando, nel 2007, ha fondato la sua galleria? «Oggi non è più possibile limitarsi ai quadri e alle sculture, cioè all’arte cosiddetta pura. La creatività guarda al mondo della produzione, dell’industria e dei nuovi materiali: l’opera d’arte non è più fine a se stessa, ma diventa un oggetto concepito per essere riprodotto. Assistiamo a un vero e proprio scambio di forme fra il mondo delle arti e quello degli oggetti industrial­i». Come cambia, in questo scenario, il ruolo del gallerista? «Nel mio caso, Arting159 continua a essere lo spazio in cui mi dedico allo scouting di giovani talenti e un luogo d’incontro e confronto per chi condivide l’amore per l’arte da collezione. Al tempo stesso, CPA delinea una strategia nuova, in cui artisti, architetti e designer lavorano insieme per creare spazi e oggetti che siano al tempo stesso funzionali e belli». www.arting159.com

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 ??  ?? A LATO: colore, taglio, impatto emotivo, narrazione erotica, intensità: la fotografia Open to Love di Guido Argentini ha tutte le caratteris­tiche per diventare protagonis­ta del concept di interior design, ideato dal gallerista e critico d’arte Roberto Papini, in cui grande arte e design dialogano con l’architettu­ra. Guido Argentini (1966) è tra i massimi fotografi contempora­nei. Collabora con riviste internazio­nali come Vogue, GQ, Playboy, ed è celebre per la sua rappresent­azione del nudo femminile in una visione della donna come divinità. SOPRA: un’altra “narrazione fotografic­a” di Argentini: Our Naked Days.
A LATO: colore, taglio, impatto emotivo, narrazione erotica, intensità: la fotografia Open to Love di Guido Argentini ha tutte le caratteris­tiche per diventare protagonis­ta del concept di interior design, ideato dal gallerista e critico d’arte Roberto Papini, in cui grande arte e design dialogano con l’architettu­ra. Guido Argentini (1966) è tra i massimi fotografi contempora­nei. Collabora con riviste internazio­nali come Vogue, GQ, Playboy, ed è celebre per la sua rappresent­azione del nudo femminile in una visione della donna come divinità. SOPRA: un’altra “narrazione fotografic­a” di Argentini: Our Naked Days.
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