AUTOBIOGRAFIA ARTISTICA
— A MILANO (88) una mostra dedicata a JEAN-PAUL GOUDE , grande affabulatore dell’immagine.
Nell’inedita veste di curatore, JEAN-PAUL GOUDE si racconta in una mostra a Milano. Un’esposizione eclettica per riscoprire le creazioni iconiche di un immaginifico talento del nostro tempo. WHO’S imposto a WHO livello Nel internazionale corso della sua come carriera un grande Jean-Paul image-maker. Goude (1940) Dagli si anni è ’60 si cimenta con successo con diverse forme espressive: illustrazione, disegno di manifesti, fotografia, cinema, video e organizzazione di eventi. Art director di
Esquire, pigmalione di Grace Jones, ideatore, nel 1989, della spettacolare Parata del Bicentenario a Parigi, Goude da sempre dà prova del suo talento eclettico. Nel tempo ha intessuto un intenso rapporto di collaborazione con Chanel.
C’è una differenza sostanziale tra chi crea belle immagini e chi inventa immagini iconiche. Jean-Paul Goude, classe 1940, fa parte del secondo gruppo. Le sue composizioni sono colpi di genio, dichiarazioni d’intenti di un grande affabulatore della comunicazione artistica che restano impresse nella memoria.
Un fil rouge privilegiato per raccontare la prolifica carriera di Goude, tuttora molto attivo, è l’universo femminile. Le donne sono al centro del suo mondo poetico. Donne fiere e sensuali, come Grace Jones, musa-mito che Goude ha eletto a simbolo degli anni ’80, donne focose, come quelle che si affacciano alle finestre di un teatrale grand hotel nello spot del profumo Égoïste di Chanel, donne enigmatiche, come Vanessa Paradis che nella campagna pubblicitaria per il profumo Coco dondola in una gabbietta fuori scala, in una dimensione onirica al di fuori del tempo e dello spazio. Tutto è favola e desiderio nel mondo incantato di Goude. «Sono sempre stato affascinato dall’idea del gioco di ruolo: da piccolo mi piaceva impersonare l’artista e ancor oggi ho lo stesso spirito, sono un vecchio fanciullo, senza per questo avere il complesso di Peter Pan». Figlio di una ballerina che ha danzato a Broadway, Goude è un animo romantico. «A Parigi da ragazzo abitavo vicino al Museo delle Colonie, leggevo Tintin e divoravo i romanzi d’avventura». Da giovane voleva seguire le tracce materne, ma pur essendo portato per il ballo, scelse di dedicarsi al disegno, un talento ereditato dal padre. Le due passioni però si sono combinate, e i suoi disegni, dal tratto personalissimo, densi di ritmo, sembrano danzare. Alla creatività di Goude rende omaggio la mostra “In Goude We Trust!”, a Milano, al Palazzo Giureconsulti, dal 15 novembre al 31 dicembre. Concepita dallo stesso Goude, che è autore e curatore, l’esposizione si articola in tre sezioni. La prima è dedicata alla collaborazione con Chanel, la seconda sezione racconta il talento di Goude attraverso film, immagini e sculture luminose, mentre la terza presenta il film So Far so
Goude, che ripercorre le tappe principali del suo lavoro. FINE
«LA PERSONALITÀ DI COCO CHANEL È COSÌ VIVA NEL MIO INCONSCIO CHE MI SEMBRA CHE LEI SIA SEMPRE PRESENTE».
JEAN-PAUL GOUDE