UN MITO PER SEMPRE
Compie 90 anni LA CAPANNINA, il leggendario locale di Forte dei Marmi che ha visto esibirsi i grandi dello spettacolo di tutto il mondo. Un pezzo di storia d’Italia ora raccontato in un bel libro.
— LA CAPANNINA (51) di Forte dei Marmi compie novant’anni.
«LA CAPANNINA NON HA MAI SPENTO LE LUCI (...) SAI CHE TI DICO?, SCRIVILO, QUESTA È UNA LUNGA STORIA D’AMORE».
GHERARDO GUIDI, DAL 1977 ALLA GUIDA DELLA CAPANNINA DI FRANCESCHI
Auna signora non si chiede mai l’età. Ma se è lei stessa a festeggiare i primi meravigliosi 90 anni, non resta che celebrarla, ricordando che l’insegna “La Capannina di Franceschi” (ora anche un libro di Gianluca Tenti) narra la storia d’Italia. È il locale d’intrattenimento danzante più longevo d’Europa, fedele al progetto di Maurizio Tempestini che nel 1939 ne condusse la ricostruzione dopo un disastroso incendio. Un mito fondato da Achille Franceschi (l’inventore di Forte dei Marmi, secondo Montanelli), rinverdito dai suoi figli Nevio e Guido, alimentato dai divi che ne hanno calcato il palco come Edith Piaf, Ray Charles o Sugar Ray Robinson, il più grande di sempre nella boxe. A riportarlo, dal 1977, agli antichi fasti sono stati Gherardo e Carla Guidi, che lo rilanciarono anche grazie alla fortunata pellicola Sapore di mare e al rinnovato legame con le grandi famiglie, dagli Agnelli ai Moratti. Un mito intramontabile perché in fondo La Capannina è tuttora quella delle origini. Parquet della pista da ballo sempre in rovere, andana e pavimento in palladiana. Incorruttibili restano il riflesso del sole che conquista la sala dalle vetrate a mare, e il fascino del bancone del bar sul quale il conte Camillo Negroni “importò” il cocktail planetario che reca il suo nome. I divanetti complici di amori generazionali sono lì dagli anni ’50, coperti da cuscini in cotone verde. Quel verde Capannina, come si diceva un tempo, che con l’avorio e il rosso è la bandiera di un’estate che non può finire.