COME UN’ONDA
Dopo anni di abbndono, un piccolo gioiello del Modernismo Anni ’50 torna a vivere a Palm Desert, in California. Grazie a un restauro attento, filologico fino alla scelta di mobili e oggetti, la villa oggi rinasce. E si apre al pubblico
Un gioiello modernista a Palm Desert, in California.
Nel 1953 l’architetto Walter White ricevette da Miles C. Bates l’incarico di progettare una villa a Palm Desert, non lontano da Palm Springs. Bates era un viveur eccentrico, erede di una considerevole fortuna. La gente del posto lo conosceva bene per la sua vena artistica, ma soprattutto per la guida spericolata di una Mercedes con le portiere ad ali di gabbiano. La piccola villa avrebbe dovuto ospitare amici e feste – Bates era orgoglioso delle sue frequentazioni hollywoodiane – e un piccolo laboratorio di scultura.
White, che era stato allievo di maestri del Modernismo come Harwell Hamilton Harris e Rudolph Schindler, studiò per questa abitazione un particolare tipo di tetto, che avrebbe in seguito brevettato: a onda, in apparenza appena posato sopra la struttura, in armonia con la curva delle montagne retrostanti. Da qui il nome dell’edificio: Wave House. Bates vi abitò fino al 1962, quando la casa passò in mano ad altri proprietari, venne ristrutturata più volte e sempre malamente, fino a perdere la sua fisionomia. E alla fine fu lasciata vuota, abbandonata.
Nel 2018 l’amministrazione cittadina decide di metterla all’asta: per 360 mila dollari se la aggiudica Christian Stayner, architetto che viene da una famiglia di designer, storici e giornalisti. E con il pallino di White. Stayner si impegna a riportarla a com’era in origine, ripristinando il pavimento a terrazzo bianco, le pareti in vetro e i pannelli in frassino. Anche nell’arredamento sceglie di attenersi fedelmente agli Anni ’50, con dischi in vinile, ceramiche, numeri di Life (tutti oggetti di famiglia), mobili americani ed europei del periodo. Inaugurata durante la Modernism Week di Palm Springs, a febbraio, ospiterà eventi culturali, soggiorni privati e residenze d’artista. L’onda è tornata a vivere.
«LA WAVE HOUSE NON È SOLO UN TUFFO NEL PASSATO, MA UNO SPAZIO SENZA TEMPO APERTO ALLE ESPLORAZIONI CULTURALI» christian stayner