Splendori privati
Nobiltà pontificia,la loro.E di ampi mezzi.ITorlonia,dinastia di collezionisti,misero insieme nell’800 una strabiliante raccolta d’arte greco-romana.Non compravano cascami del mercato, ma intere collezioni da casate decadute,riuscendo a mettere la spunta sulle più illustri.La mostra I marmi Torlonia.Collezionare capolavori,a cura di Salvatore Settis e Carlo Gasparri,ripercorre la loro avventura collezionistica attraverso 96 marmi nella nuova sede dei Musei Capitolini aVilla Caffarelli (i cui restauri sono stati sostenuti da Bulgari), allestita per l’occasione da David Chipperfield.Sculture pubblicate su tutti i manuali e che nessuno aveva visto più dagli anni ’40 del secolo scorso, quando il MuseoTorlonia alla Lungara chiuse i battenti.
Tra i tesori dei Torlonia c’è anche un gioiello d’architettura neoclassica, conservato intatto con il suo giardino formale: Villa Albani Torlonia. Nata come palazzo di rappresentanza del cardinale Albani, che lo fece costruire tra il 1747 e 1763, divenne fucina culturale e tappa obbligata del Grand Tour. Ospitava la superba raccolta di antichità classiche del porporato, promotore appassionato di campagne di scavo attorno a Roma, che si avvaleva di un consulente molto speciale: Johann Joachim Winckelmann. Acquisita nell’Ottocento da Alessandro Torlonia, la villa è oggi patrimonio della Fondazione Torlonia e, su richiesta, viene aperta a visite accompagnate da uno storico dell’arte. fondazionetorlonia.org