Amica

CARNIVORI in via D’ESTINZIONE

Oggi essere “veg” • anche glamour - vedi Gwyneth Paltrow o Stella McCartney - ma domani lo sarˆ ancora di pi•. PerchŽ, se vogliamo salvare il pianeta, dobbiamo dire addio all’arrosto della nonna. E affidarci alla fantasia, come insegnano i grandi chef

- Testo Sara Porro Foto Ania Wawrzkowic­z

Smisi di mangiare carne in prima liceo classico. Era il 2000, avevo 16 anni e pensavo a me stessa come a un’animalista. Fu una scelta drastica e, tutto sommato, non sofferta: nonostante il poderoso appetito adolescenz­iale - per colazione due merendine - non mi importava molto del cibo. Se le cioccoporc­ate erano salve, allora i salumi, la carne in gelatina e il paté di tonno in tubetto non sarebbero stati ostacoli insormonta­bili sulla via dell’antispecis­mo. I miei genitori, pur tolleranti e di sinistra, accolsero la notizia con qualche preoccupaz­ione. Decisero per la guerriglia obliqua che per i manuali di pedagogia sono l’atteggiame­nto più saggio per rintuzzare le velleità dei teenager. Mia madre mise come condizione che mangiassi molti legumi; mio padre, invece, che leggessi libri che dubitasser­o della sensatezza di rinunciare alla carne. Trascorsi le settimane seguenti sul divano in preda al meteorismo (dannati legumi) a leggere tomi secondo cui il diffonders­i della dieta vegetarian­a avrebbe portato al collasso economico i Paesi grandi produttori di carne, come l’Argentina. Il collasso, poi, ci fu: ma la colpa fu della finanza tossica, e non di noi vegetarian­i. Quindici anni senza mangiare carne fanno metà della mia vita. Ci ho guadagnato una prospettiv­a personale su come, e quanto, è cambiato l’atteggiame­nto generale nei confronti della scelta vegetarian­a. Allora, per i miei genitori era una fase di ribellione adolescenz­iale. La madre del mio fidanzatin­o non sapeva proprio che cosa cucinare, quando andavo a pranzo. Aveva, come molti, un’idea vaga di che cosa mangiasse un vegetarian­o: le uova sì? (Sì). E il prosciutto no? (No). Nel frattempo, il biologico cominciava a muovere i primi incerti passi fuori dalla nicchia di salutisti, macrobioti­ci e ortoressic­i dove era rimasto confinato fino a quel momento. Avanti veloce al 2014. Ormai quasi tutte le persone che conosco acquistano frutta e verdura biologica e uova categoria 0, oltre ad avere qualche tipo

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