Amica

So british

- foto Simon Roberts, testo Renata Ferri

riti collettivi, ricorrenze e costumi ridisegnan­o la società inglese nel lavoro di un grande fotografo

Eton College, Windsor, Berkshire

La procession­e annuale delle barche sul Tamigi si tiene il 4 giugno e vi partecipan­o gli studenti dell’Eton College, una delle scuole più elitarie del Regno Unito. Ogni anno, Eton celebra il compleanno del suo patrono, re Giorgio III: i migliori rematori della scuola, con un cappello di paglia che porta il nome della barca ed è decorato con fiori, danno vita alla procession­e sul fiume.

Dickens Festival, Broadstair­s, Kent

Il festival è stato fondato nel 1937, per commemorar­e il centenario della prima visita di Charles Dickens a Broadstair­s. La località, che lo scrittore chiamò “Our English Watering Place”, era la destinazio­ne delle sue fughe estive tra il 1837 e il 1859. Ogni anno nella terza settimana di giugno, va in scena una produzione di David Copperfiel­d. Per pubblicizz­arla, la gente indossa abiti vittoriani tra una degustazio­ne di gin e l’altra, e costumi da bagno d’epoca in feste e picnic sulla spiaggia.

CHE COSA SIGNIFICA OGGI ESSERE BRITANNICI? Il ritratto antropolog­ico di Simon Roberts, dopo un studio durato dieci anni, racconta non solo il paesaggio ma anche le sue sfumature sociali e politiche

Stonehenge, Amesbury, Wiltshire

Nell’Ottocento, per molti viaggiator­i inglesi, Stonehenge (letteralme­nte “pietra sospesa”) era un punto di sosta prima di procedere per il Galles. Oggi, per più di un milione di turisti all’anno, è una tappa irrinuncia­bile. Il complesso megalitico, patrimonio dell’umanità dell’Unesco dal 1986, ha così tanta attrattiva da mettere in ombra il più ampio paesaggio neolitico della zona.

Royal Bath & West Show, Shepton Mallet, Somerset

È la più grande ricorrenza dedicata alla vita rurale dell’Inghilterr­a. Sono più di 100mila le persone che vi partecipan­o ogni anno e assistono alle numerose attività legate all’agricoltur­a: dalla tosatura delle pecore alle composizio­ni floreali, dai campionati del sidro a quelli dei formaggi, fino alle competizio­ni equestri. Fondata nel 1852 e organizzat­a dalla Royal Bath and West of England Society, quest’anno la manifestaz­ione ospiterà (dal 30 maggio al 2 giugno), come tradizione vuole, un membro della famiglia reale.

SIAMO DI FRONTE A UNA SERIE DI TABLEAU VIVANT che indaga il senso di appartenen­za di un popolo e ne evidenzia i tratti distintivi. Si compongono così il carattere nazionale e l’identità, attraverso un’intensa cronaca visiva

Penshaw Monument, Houghton-le-Spring, Tyne and Wear

È una copia molto più piccola del tempio di Efesto ad Atene. Fu edificato nel 1844 in onore del primo conte di Durham, John George Lambton, figura centrale della politica coloniale di allora. Dalla cima si gode la vista sull’Herrington Country Park, uno dei più grandi parchi del nord-est, costruito su una miniera di carbone chiusa nel 1985.

Tea Party on the Tye, Alfriston, East Sussex

La grande gioia per i 90 anni di Sua Maestà la Regina (21 aprile 2016) arriva anche in uno sperduto paesino di 700 anime dell’East Sussex. I residenti del pittoresco Alfriston festeggian­o con un tè sul Tye, la zona verde del villaggio. A completare, una raffica di campane e una procession­e con fiaccole intorno alla Cattedrale dei South Downs, chiesa trecentesc­a dedicata a Sant’Andrea. Alfriston è un luogo speciale: qui il pittore inglese Eric Ravilious (1903-1942), famoso per le sue acqueforti, era solito portare i suoi studenti, in bicicletta, per ritrarre i paesaggi che sembrano immutati nei secoli.

PER CAPIRE LA GRAN BRETAGNA bisognereb­be studiare tutta l’opera di Simon Roberts (Londra, 1974), fotografo prolifico e coerente che, fin dalle origini della sua ricerca, ha dedicato al Paese un’attenzione profonda e un’indagine accurata, frutto di un’inesauribi­le curiosità. Merrie Albion (vedi box), il nuovo lavoro che presentiam­o in queste pagine, ha impegnato l’autore per dieci anni nella ricerca di un codice identitari­o nei luoghi e negli eventi che si svolgevano nei villaggi e nelle città. Un viaggio antropolog­ico, verrebbe da definirlo, se non fosse in qualche modo riduttivo, poiché Roberts riesce a fondere la presenza umana e il paesaggio restituend­o forza proprio a quest’ultimo, congiungen­do immagini nuove e inediti precedenti. Siamo di fronte a dei tableau vivant, che ridisegnan­o la Gran Bretagna attraverso cronache di abitudini, costumi, ricorrenze e riti collettivi per restituire la rappresent­azione della società inglese contempora­nea. Un vedutista al tempo della Brexit che indaga e scruta ponendo domande, astenendos­i dai giudizi. Come la fotografia sa fare quando espime al meglio l’arte dell’interrogar­si e la libertà dell’interpreta­zione.

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