Sister power
Sono CARISMATICHE, tecnologiche, eclettiche. E hanno MILIONI di fedeli. Ecco le vescove-leader delle chiese pentecostali dell’America Latina. In instancabile missione, più che PER DIO, per i loro portafogli
Bispa Sonia fa corsi di alta CUCINA ispirati ALLA BIBBIA, ma ha anche creato UN KIT DI PRODOTTI di bellezza al profumo
Gesù
di
I NUMEROSI blog della famosa
vescova brasiliana Sonia Hernandes, più conosciuta come Bispa Sonia, sono un prodigio di inventiva benché il legame con la religione sia a volte difficile da cogliere. Una poderosa Bibbia al femminile spicca nella sezione libri del portale ufficiale, mentre la fitta agenda della Bispa mostra dai corsi di alta cucina ispirati a Dio ai seminari per le fedeli che vogliono arrivare al successo. È solo tornando indietro di qualche anno che ci si imbatte, però, nel vero capolavoro di creatività: il kit di prodotti di bellezza al profumo di Gesù, che Hernandes avrebbe ricostruito dopo anni di ricerche realizzate con la figlia Fernanda, anche lei vescova e sulla strada per diventare talentuosa come la madre, e quasi altrettanto carismatica. Considerata dalla rivista statunitense Forbes la religiosa più ricca del mondo, con un patrimonio personale di 65 milioni di dollari (53 milioni di euro circa, ma secondo fonti brasiliane sarebbero almeno quattro volte di più), è la fondatrice della chiesa pentecostale Renascer em Cristo, che ha annoverato tra le sue fila il calciatore brasiliano Kaká. Bella, elegante e con un piglio da manager, Sonia incarna perfettamente il modello della predicatrice di successo che da qualche anno è sempre più frequente in America Latina: il volto femminile del boom delle chiese pentecostali che, cresciute esponenzialmente negli ultimi decenni, tra i devoti contano il 20 per cento della popolazione, in gran parte approdata dal cattolicesimo. A svolgere la funzione di pastori e vescovi sono spesso, da qualche anno, giovani donne intraprendenti che hanno trasformato quella missione in un impegno professionale e in una fonte di alto reddito. È il caso della scrittrice argentina di bestseller religiosi Liliana Gebel, pastora delle Assemblee di Dio negli Stati Uniti e della River Church in California. È l’autrice del celebre pamphlet di autoaiuto El
sueño de toda mujer, in cui descrive la difficile mediazione tra il ruolo di leader religiosa (che svolge insieme al marito Dante) e la donna di famiglia, madre di quattro figli. Anche Liliana è bella e curatissima, e a 50 anni dichiara di avere trovato l’armonia grazie al Signore e all’affetto dei numerosi fedeli, 426mila dei quali la seguono su Facebook. Dinamici e alla mano, lei e il marito gestiscono un impero che va dai programmi televisivi di umorismo pentecostale, trasmessi in più di 50 Paesi, agli spettacoli tra il religioso e il motivazionale, organizzati negli stadi e nelle piazze di grandi città, ai quali partecipano fino a 100mila fedeli. Il credo che professano è un miscuglio di buon senso e fede con pochi dogmi e qualche regola pratica, facile da seguire e indirizzato soprattutto ai giovani.
È UN PO’ il segreto
delle chiese pentecostali, sia pure con molti distinguo: teologia ridotta all’osso, pochi precetti elementari come smettere di bere o di drogarsi, pagare la decima e affidarsi a Dio per stare meglio in questa vita e diventare ricchi, guarire da gravi malattie o trovare l’amore. Poi c’è quell’aspetto carismatico, ridondante. Nei templi in cui predicano, pastori e vescovi ballano e cantano, inducono nei seguaci vere e proprie trance e spesso li chiamano a raccontare la propria conversione, e a dire come la religione li abbia cambiati. Tutto molto scenografico, coinvolgente. Nella chiesa principale di Pare de sufrir, a Santiago del Cile, predicatrici brasiliane ipercinetiche insegnano a un pubblico di donne in estasi la preghiera di Facebook e ricordano che tra i precetti da seguire c’è quello di sottoporsi a esami periodici per utero e seno. Pare de sufrir è il nome con cui è stata ribattezzata la potentissima Igreja Universal do Reino de Deus (Iurd), fondata dal brasiliano Edir Macedo (il cui patrimonio, sempre secondo Forbes, si aggira intorno al miliardo di dollari) e di cui la figlia Cristiane Cardoso, 44enne molto glam, è una delle leader. Come le sue colleghe, anche lei spazia dalle prediche ai libri, alle canzoni. Il suo recente saggio A mulher moderna, à moda
antiga ha venduto ben un milione di copie, grazie anche al fatto che è in offerta nelle deci-
Il credo è facile. Se, per esempio, REGALI LA TUA AUTO al Signore, prima o poi NE RICEVERAI una più LUSSUOSA. Peccato che LO SCAMBIO non funzioni quasi mai
ne di migliaia di templi della chiesa, una delle più ricche e frequentate al mondo, ma importante soprattutto in Brasile. Nel Paese sudamericano, tra le schiere di devoti conta parecchi deputati, è proprietaria del secondo circuito televisivo nazionale, da cui trasmette telenovelas bibliche, e ha ricostruito a San Paolo il mitologico tempio di Salomone, sontuoso monumento al kitsch con guardiane vestite da sacerdotesse e predicatori che mandano in visibilio i 10mila fedeli. «Cristiane è il mio modello», mi dice all’uscita di una messa una signora sui 40 anni, che fa la commessa di un negozio di scarpe della zona. «Pago molto più della mia decima e credo che Dio mi ricompenserà, anche se non mi aspetto di diventare in gamba come lei». Per i fedeli di molte chiese il credo è facile, per quanto impegnativo. Più paghi e più verrai ricompensato. Se per esempio regali la tua auto al Signore, è quasi certo che prima o poi ne riceverai una di valore molto maggiore. Se vendi la tua modesta casa e consegni il ricavato alla chiesa, ecco che Dio ti ripagherà con una villa sontuosa. ed è la molla su cui sempre più chiese puntano per attirare i fedeli. Do ut des, anche con Dio. È vero che quasi mai lo scambio funziona, e che a quel punto qualche seguace cambia chiesa o addirittura fa denuncia per truffa, ma in generale la formula attira più persone che i dogmi del cattolicesimo. Un altro vantaggio è che per fare il pastore sono richiesti pochi requisiti, e che fondare una nuova chiesa è piuttosto facile. Solo in Brasile ne vengono aperte ogni anno circa 14mila, in Colombia 5mila. Da quest’ultimo Paese arriva una delle predicatrici più affermate, la 69enne Maria Luisa Piraquive, pluripremiata da varie organizzazioni internazionali per la sua attività educativa e considerata una delle donne più influenti della Colom- bia. Fondatrice della Iglesia de Dios Ministerial de Jesucristo Internacional, è un personaggio controverso che negli anni ha toccato alti e bassi di una vistosa parabola: per esempio nel 2006 è stata accusata dal figlio di aver ucciso il marito, ufficialmente morto per un arresto cardiaco. Il ragazzo ritirò poi la denuncia e dichiarò di averla fatta perché la chiesa della madre si era rifiutata di accoglierlo in quanto omosessuale. STA DI fatto
che la Piraquive possiede ville di lusso tra America Latina e Stati Uniti, dove attualmente vive, ha un tenore di vita altissimo e la figlia maggiore è una famosa senatrice. I suoi fedeli arrivano anche dall’upper class, in sintonia con un’ascesa che è comune a gran parte delle chiese pentecostali: nate come rifugio dei diseredati a cui offrivano speranze e comunità di riferimento, oggi stanno conquistando tutta la piramide sociale, accaparrandosi spazi anche nell’arte. Come la musica pentecostale, di cui la pastora Soraya Moraes della Foursquare Church è una popolarissima esponente, premiata con quattro Grammy. Dallo spettacolo e dallo show business arrivano peraltro molte predicatrici, come la vescova colombiana Tatiana Castro, ex miss Colombia che ha fondato la fortunata chiesa De Gloria en Gloria, ma l’ha lasciata quando ha divorziato dal marito, pur mantenendosi fedele alla dottrina del gruppo. La trentenne brasiliana Andressa Urach, ex modella e stella della televisione, ha abbandonato tutto dopo aver rischiato di perdere le gambe a causa di una operazione andata male. Da allora va in giro vestita modestamente, si è tagliata i capelli e predica il verbo della Iurd, ormai lontana dalle scene. Mentre la portoricana Noris Díaz Pérez, conosciuta come La Taína, ha detto addio alla carriera di modella e di attrice per convertirsi in predicatrice della Iglesia de Dios Mission Board, con tanto di fortunato programma radiofonico che ha chiamato Inti
mo con Taína. Qualche pastora si è cimentata anche nella moda, come la giovane Anita Luna, guatemalteca figlia del miliardario leader della chiesa Casa de Dios. Da quell’ambiente arriva anche la transessuale Sal Moretti, ex make-up artist del jet set e oggi predicatrice anabattista che, secondo molti, potrebbe diventare la prima vescova transessuale nel continente.