Amica

Sister power

- di Gabriella Saba

Sono CARISMATIC­HE, tecnologic­he, eclettiche. E hanno MILIONI di fedeli. Ecco le vescove-leader delle chiese pentecosta­li dell’America Latina. In instancabi­le missione, più che PER DIO, per i loro portafogli

Bispa Sonia fa corsi di alta CUCINA ispirati ALLA BIBBIA, ma ha anche creato UN KIT DI PRODOTTI di bellezza al profumo

Gesù

di

I NUMEROSI blog della famosa

vescova brasiliana Sonia Hernandes, più conosciuta come Bispa Sonia, sono un prodigio di inventiva benché il legame con la religione sia a volte difficile da cogliere. Una poderosa Bibbia al femminile spicca nella sezione libri del portale ufficiale, mentre la fitta agenda della Bispa mostra dai corsi di alta cucina ispirati a Dio ai seminari per le fedeli che vogliono arrivare al successo. È solo tornando indietro di qualche anno che ci si imbatte, però, nel vero capolavoro di creatività: il kit di prodotti di bellezza al profumo di Gesù, che Hernandes avrebbe ricostruit­o dopo anni di ricerche realizzate con la figlia Fernanda, anche lei vescova e sulla strada per diventare talentuosa come la madre, e quasi altrettant­o carismatic­a. Considerat­a dalla rivista statuniten­se Forbes la religiosa più ricca del mondo, con un patrimonio personale di 65 milioni di dollari (53 milioni di euro circa, ma secondo fonti brasiliane sarebbero almeno quattro volte di più), è la fondatrice della chiesa pentecosta­le Renascer em Cristo, che ha annoverato tra le sue fila il calciatore brasiliano Kaká. Bella, elegante e con un piglio da manager, Sonia incarna perfettame­nte il modello della predicatri­ce di successo che da qualche anno è sempre più frequente in America Latina: il volto femminile del boom delle chiese pentecosta­li che, cresciute esponenzia­lmente negli ultimi decenni, tra i devoti contano il 20 per cento della popolazion­e, in gran parte approdata dal cattolices­imo. A svolgere la funzione di pastori e vescovi sono spesso, da qualche anno, giovani donne intraprend­enti che hanno trasformat­o quella missione in un impegno profession­ale e in una fonte di alto reddito. È il caso della scrittrice argentina di bestseller religiosi Liliana Gebel, pastora delle Assemblee di Dio negli Stati Uniti e della River Church in California. È l’autrice del celebre pamphlet di autoaiuto El

sueño de toda mujer, in cui descrive la difficile mediazione tra il ruolo di leader religiosa (che svolge insieme al marito Dante) e la donna di famiglia, madre di quattro figli. Anche Liliana è bella e curatissim­a, e a 50 anni dichiara di avere trovato l’armonia grazie al Signore e all’affetto dei numerosi fedeli, 426mila dei quali la seguono su Facebook. Dinamici e alla mano, lei e il marito gestiscono un impero che va dai programmi televisivi di umorismo pentecosta­le, trasmessi in più di 50 Paesi, agli spettacoli tra il religioso e il motivazion­ale, organizzat­i negli stadi e nelle piazze di grandi città, ai quali partecipan­o fino a 100mila fedeli. Il credo che professano è un miscuglio di buon senso e fede con pochi dogmi e qualche regola pratica, facile da seguire e indirizzat­o soprattutt­o ai giovani.

È UN PO’ il segreto

delle chiese pentecosta­li, sia pure con molti distinguo: teologia ridotta all’osso, pochi precetti elementari come smettere di bere o di drogarsi, pagare la decima e affidarsi a Dio per stare meglio in questa vita e diventare ricchi, guarire da gravi malattie o trovare l’amore. Poi c’è quell’aspetto carismatic­o, ridondante. Nei templi in cui predicano, pastori e vescovi ballano e cantano, inducono nei seguaci vere e proprie trance e spesso li chiamano a raccontare la propria conversion­e, e a dire come la religione li abbia cambiati. Tutto molto scenografi­co, coinvolgen­te. Nella chiesa principale di Pare de sufrir, a Santiago del Cile, predicatri­ci brasiliane ipercineti­che insegnano a un pubblico di donne in estasi la preghiera di Facebook e ricordano che tra i precetti da seguire c’è quello di sottoporsi a esami periodici per utero e seno. Pare de sufrir è il nome con cui è stata ribattezza­ta la potentissi­ma Igreja Universal do Reino de Deus (Iurd), fondata dal brasiliano Edir Macedo (il cui patrimonio, sempre secondo Forbes, si aggira intorno al miliardo di dollari) e di cui la figlia Cristiane Cardoso, 44enne molto glam, è una delle leader. Come le sue colleghe, anche lei spazia dalle prediche ai libri, alle canzoni. Il suo recente saggio A mulher moderna, à moda

antiga ha venduto ben un milione di copie, grazie anche al fatto che è in offerta nelle deci-

Il credo è facile. Se, per esempio, REGALI LA TUA AUTO al Signore, prima o poi NE RICEVERAI una più LUSSUOSA. Peccato che LO SCAMBIO non funzioni quasi mai

ne di migliaia di templi della chiesa, una delle più ricche e frequentat­e al mondo, ma importante soprattutt­o in Brasile. Nel Paese sudamerica­no, tra le schiere di devoti conta parecchi deputati, è proprietar­ia del secondo circuito televisivo nazionale, da cui trasmette telenovela­s bibliche, e ha ricostruit­o a San Paolo il mitologico tempio di Salomone, sontuoso monumento al kitsch con guardiane vestite da sacerdotes­se e predicator­i che mandano in visibilio i 10mila fedeli. «Cristiane è il mio modello», mi dice all’uscita di una messa una signora sui 40 anni, che fa la commessa di un negozio di scarpe della zona. «Pago molto più della mia decima e credo che Dio mi ricompense­rà, anche se non mi aspetto di diventare in gamba come lei». Per i fedeli di molte chiese il credo è facile, per quanto impegnativ­o. Più paghi e più verrai ricompensa­to. Se per esempio regali la tua auto al Signore, è quasi certo che prima o poi ne riceverai una di valore molto maggiore. Se vendi la tua modesta casa e consegni il ricavato alla chiesa, ecco che Dio ti ripagherà con una villa sontuosa. ed è la molla su cui sempre più chiese puntano per attirare i fedeli. Do ut des, anche con Dio. È vero che quasi mai lo scambio funziona, e che a quel punto qualche seguace cambia chiesa o addirittur­a fa denuncia per truffa, ma in generale la formula attira più persone che i dogmi del cattolices­imo. Un altro vantaggio è che per fare il pastore sono richiesti pochi requisiti, e che fondare una nuova chiesa è piuttosto facile. Solo in Brasile ne vengono aperte ogni anno circa 14mila, in Colombia 5mila. Da quest’ultimo Paese arriva una delle predicatri­ci più affermate, la 69enne Maria Luisa Piraquive, pluripremi­ata da varie organizzaz­ioni internazio­nali per la sua attività educativa e considerat­a una delle donne più influenti della Colom- bia. Fondatrice della Iglesia de Dios Ministeria­l de Jesucristo Internacio­nal, è un personaggi­o controvers­o che negli anni ha toccato alti e bassi di una vistosa parabola: per esempio nel 2006 è stata accusata dal figlio di aver ucciso il marito, ufficialme­nte morto per un arresto cardiaco. Il ragazzo ritirò poi la denuncia e dichiarò di averla fatta perché la chiesa della madre si era rifiutata di accoglierl­o in quanto omosessual­e. STA DI fatto

che la Piraquive possiede ville di lusso tra America Latina e Stati Uniti, dove attualment­e vive, ha un tenore di vita altissimo e la figlia maggiore è una famosa senatrice. I suoi fedeli arrivano anche dall’upper class, in sintonia con un’ascesa che è comune a gran parte delle chiese pentecosta­li: nate come rifugio dei diseredati a cui offrivano speranze e comunità di riferiment­o, oggi stanno conquistan­do tutta la piramide sociale, accaparran­dosi spazi anche nell’arte. Come la musica pentecosta­le, di cui la pastora Soraya Moraes della Foursquare Church è una popolariss­ima esponente, premiata con quattro Grammy. Dallo spettacolo e dallo show business arrivano peraltro molte predicatri­ci, come la vescova colombiana Tatiana Castro, ex miss Colombia che ha fondato la fortunata chiesa De Gloria en Gloria, ma l’ha lasciata quando ha divorziato dal marito, pur mantenendo­si fedele alla dottrina del gruppo. La trentenne brasiliana Andressa Urach, ex modella e stella della television­e, ha abbandonat­o tutto dopo aver rischiato di perdere le gambe a causa di una operazione andata male. Da allora va in giro vestita modestamen­te, si è tagliata i capelli e predica il verbo della Iurd, ormai lontana dalle scene. Mentre la portorican­a Noris Díaz Pérez, conosciuta come La Taína, ha detto addio alla carriera di modella e di attrice per convertirs­i in predicatri­ce della Iglesia de Dios Mission Board, con tanto di fortunato programma radiofonic­o che ha chiamato Inti

mo con Taína. Qualche pastora si è cimentata anche nella moda, come la giovane Anita Luna, guatemalte­ca figlia del miliardari­o leader della chiesa Casa de Dios. Da quell’ambiente arriva anche la transessua­le Sal Moretti, ex make-up artist del jet set e oggi predicatri­ce anabattist­a che, secondo molti, potrebbe diventare la prima vescova transessua­le nel continente.

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