Amica

SPRIGIONAN­O una brume generosa. HAI PRESENTE quando aprivi il finestrino di un treno IN CORSA a tutta VELOCITÀ?

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QUELLE che Olivier Polge

mi porge manu propria non sono semplici mouillette­s intrise di profumo. Sono inviti a viaggiare. Le mete proposte sono i luoghi-mito di Coco: Deauville, punto verde di Normandia sulla Manica, Biarritz, mondanità su mare aperto, e Venezia, raggiante tra il Lido e i mosaici. Il parfumeur Maison di Chanel, dopo aver tradotto in note la personalit­à di Gabrielle, ha intrapreso una nuova avventura olfattiva: una collezione di fragranze che vogliono far percepire sulla pelle il profumo delle località entrate nella storia profession­ale e personale di Mademoisel­le. «Sono viaggi immaginari, riproduzio­ni soggettive di universi diversi, a cui ho lavorato contempora­neamente per circa nove mesi», racconta Polge. Con profumi così, partire davvero diventa un optional. E infatti il mio viaggio l’ho compiuto comodament­e seduta in un salotto di place Vendôme a Parigi, la quarta città protagonis­ta di questa collezione, quella da cui ogni itinerario ha inizio... Perché Deauville? Perché in rue Gontaut-Biron, proprio di fronte al Casino, Coco nel 1912 ha aperto quella boutique (la seconda) da cui sono uscite le righe, il jersey, il beige. «Ancora oggi Deauville è l’approdo per un weekend nel comfort, quello della campagna, per chi parte da Parigi. Un carattere che ho tradotto in un’eau resa aromatica e amara da basilico, scorza d’arancia e petitgrain», dice il Naso. Che ha aggiunto, con un fondo boisé di patchouli, una punta di vintage. Perché Biarritz? Perché Biarritz, dove nel 1915 Gabrielle ha aperto un’altra boutique, era la Deauville mondana della costa basca, la più sportiva delle mete turistiche, il luogo dei bagni energizzan­ti nell’Atlantico. «Nella collezione», sottolinea Polge, «Paris-Biarritz è il jus più acquatico e dinamico. Prende in prestito l’energia da pompelmo e mandarino, che aprono la strada al mughetto, il cui profumo è stato riprodotto con rosa, gelsomino e note sintetiche». Nel fondo vetiver e muschi bianchi amplifican­o questa sensazione di energia. Perché Venezia? Perché per Coco è stata la città dei bagni di sole al Lido e dello shock artistico provocato dalle pietre di San Marco (da cui tanti gioielli) e dalle visioni barocche. Nella nuova collezione di eaux, Paris-Venise, spiega Polge, «è inevitabil­mente la più diversa. Il neroli resta in sordina, mentre note floreali di geranio e iris, accenti di legno di cedro e di vaniglia spalancano la porta verso l’Oriente». La meno fresca delle tre fragranze «resta però un profumo leggero se paragonato a creazioni della collezione Les Exclusifs, come l’opulenta Coromandel», fa notare il Naso. Anche per chiarire l’obiettivo primario di questo lavoro: «Creare composizio­ni fresche, una sorta di souvenir delle eaux de cologne, sviluppate in eaux de toilette». Un programma che si traduce anche in una gestualità altamente raccomanda­ta. «Il flacone», sottolinea Polge, «ha uno spray che permette di sprigionar­e una ‘brume’ molto generosa». Dove si va?

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