Editoriale
Le Nazioni Unite hanno designato il 2017 come l’anno Internazionale del Turismo Sostenibile per lo Sviluppo. Un’opportunità unica per mettere in evidenza i benefici economici e sociali legati ai movimenti di popolazione per motivi culturali e ricreativi. Ma anche l’occasione per il mondo del turismo di partecipare al dibattito sui cambiamenti climatici e sulle possibili ricadute negative che il turismo può avere sull’ambiente e soprattutto sulle grandi città d’arte. Le statistiche segnalano che in tutto il mondo sono proprio i grandi centri urbani a essere diventati alcuni dei luoghi principali verso cui si dirigono i turisti, anche in Italia. Da ciò la necessità di adottare nuove e originali politiche locali, ma i dati ci dicono che alla crescita del turismo nelle grandi città italiane raramente si sta accompagnando un miglioramento dei servizi di raccolta e di smaltimento dei rifiuti, né dei livelli di emissione dell’inquinamento provocato dall’uomo. E ciò significa ignorare colpevolmente che spesso l’elasticità dei sistemi urbani è già arrivata a limiti insopportabili per i cittadini residenti. Da considerare con attenzione le recenti proteste dei veneziani che denunciano l’invivibilità e la trasformazione della laguna in un grande parco dei divertimenti, invaso quotidianamente da decine di migliaia di turisti. Venezia, forse, è l’esempio più adatto per raccontare la fragilità di alcuni ecosistemi già messi alla prova dagli elementi naturali e dalle intrinseche difficoltà logistiche e organizzative. Ma anche gli abitanti del centro di Roma e di Firenze lamentano condizioni di difficoltà, soprattutto per i rumori e le risse nelle ore notturne. Può bastare il parlare di flussi controllati, oppure l’aumento talvolta selvaggio delle tasse di soggiorno o dei costi dei servizi, a partire dalle imposte aeroportuali agli accessi ai musei, per compensare i disagi che le comunità, l’ambiente e i monumenti soffrono quando il territorio non è sufficientemente pronto ad assorbire importanti variazioni quantitative dei residenti, nel corso del giorno o in particolare periodi dell’anno? Aumentare i prezzi non ha mai aiutato lo sviluppo turistico dei territori. Ben più ampio dovrebbe essere lo spettro d’iniziative, favorite anche dalle nuove tecnologie, per combinare sicurezza, sostenibilità e crescita del turismo. Partendo da un monitoraggio costante dell’impatto ambientale, da un potenziamento delle misure di prevenzione, l’identificazione di procedure virtuose, standard, indicatori e obiettivi misurabili.