In penisola sorrentina per una vacanza ma anche per affidarsi alle cure in un ambiente internazionale
Da anni le cronache italiane lanciano l’allarme sulla fuga dei cervelli italiani. Sono tempi duri per i giovani neolaureati e neodottorati alla ricerca di opportunità lavorative e migliori condizioni economiche che nel nostro paese stentano ad arrivare. Questa mobilità ha sicuramente danneggiato il tessuto culturale e professionale italiano, ma è anche una conse- guenza dell’ampliamento dei confini della contemporaneità, che permette aggiornamenti ed esperienze in giro per il mondo a tutto vantaggio della esperienza e della crescita dei ricercatori. Senza escludere che il cerchio non possa chiudersi con un ritorno a casa dopo qualche anno di formazione all’estero. Un caso emblematico è quello di Francesco Somma che, dopo essersi laureato a Na- poli e specializzato a Roma in Chirurgia Plastica, ha lavorato sulla qualità del proprio curriculum partendo alla volta di Bruxelles e Linz, consapevole che la formazione di un chirurgo deve essere continua e ha sempre spazio per nuovi aggiornamenti. Il periodo all’estero non lo ha però distolto dall’ambizione sempre salda di aprire uno studio nella terra d’origine, più precisamente a Meta, comune della penisola sorrentina, che durante la bella stagione si anima di un turismo composito, che spazia dalla vicina Napoli a una provenienza più internazionale. Il suo sogno si è oggi concretizzato e lo stiamo per conoscere da vicino. Entriamo in una palazzina di metà ottocento del centro storico, che colpisce per il suo curato mix di moderne tecnologie e alte volte affrescate.
mai male ricordare.
Dopo la scomparsa di Lucio Dalla, qualcuno a Bologna propose di cambiare il nome di Piazza Maggiore in Piazza Grande. In onore di una delle sue canzoni più famose, che però parlava di una piazza che nella cartina della città non si trova e non è mai esistita. Piazza Grande, infatti, è la maniera familiare in cui i bolognesi chiamano il centro della vita cittadina, a lato della fontana di Nettuno, simbolo della capitale emiliana nel mondo. Su piazza Maggiore si affacciano i principali monumenti di Bologna: dalla basilica di San Petronio al Palazzo del Podestà, dal Palazzo Comunale al Palazzo dei Notai. Davanti alla fontana si trova un Palazzo del XIII secolo, dedicato a Enzo di Sardegna, figlio dell'imperatore Federico II di Svezia, che qui fu prigioniero per 23 anni, dal 1249 fino alla sua morte. Sulla facciata gotica, a settembre, è comparso lo striscione dell’annuale convegno nazionale della [comfort zone], azienda leader nel mondo dell’estetica e del benessere. Fin dalla mattina i titolari e le collaboratrici dei più importanti Centri Estetici e delle SPA italiane - ma anche di altri paesi europei - affollavano il cortile di una delle più prestigiose dimore storiche della città. Palazzo Enzo ha più piani, con ampi spazi esterni, e la manifestazione si è svolta in 4 splendide ed esclusive sale dove si sono alternati momenti congressuali formativi ed eventi di natura sociale. Impressionante, in particolare, la bellezza del Salone del Podestà, un tempo aula di giustizia, attrezzato a teatro, in cui si sono tenute le sedute plenarie con la partecipazione di oltre 700 ospiti. Altrettanto emozionante è stato gustare il pasto al secondo piano nell’enorme Sala Re Enzo, dove si racconta che il prigioniero vivesse insieme agli altri di giorno, e fosse rinchiuso in una gabbia per la notte. La scelta di questo Palazzo per il congresso è sicuramente la testimonianza di come [ comfort zone ] s’impegni a coniugare il fascino della storia e della tradizione con la versatilità di un’azienda dermocosmetica all’avanguardia. Il brand cosmetico professionale di Davines S.P.A., fondato nel 1996, è di proprietà della famiglia Bollati. All’inizio era solo un laboratorio di ricerca e sito produttivo di formulazioni per conto terzi, ma in appena vent’anni l’azienda è diventata una realtà apprezzata e pluripremiata in tutto il mondo. L’evoluzione è stata guidata dal Presidente Davide Bollati, la cui visione ha unito sostenibilità e