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Pensare positivo è la chiave per ottenere ciò che si vuole

Ognuno di noi si basa sulle proprie convinzion­i per misurarsi con la vita

- Davide Manzoni Blog: linguaggio­interiore. wordpress.com d.manzoni@comfortzon­e.it

Alcuni sono convinti di essere sfortunati, perché sono nati in un piccolo paese di provincia o perché non hanno potuto studiare; altri perché non trovano l'anima gemella o non hanno mai vinto alla lotteria. Parecchi incolpano i genitori, il destino avverso o il governo, per ciò che capita, o non capita, loro. Molti altri hanno la percezione che il loro stato dipenda da un lavoro ingrato, da colleghi invidiosi o da familiari che non li comprendon­o appieno. Così facendo vivono la vita prestando la "massima attenzione" a tutto quello che gli manca. Quando dedichi tempo e attenzione a “tutto ciò che non hai”, diventi esperto in “lamentele & critiche” a discapito di ciò che di bello e importante possiedi. I tuoi occhi e il tuo cuore vedono e trovano sempre e solo, le mancanze. C'è invece chi si sente un privi- legiato perché vive la vita così com’è, e non per come dovrebbe essere. Crede nelle opportunit­à e non nei rimpianti. Considera gli ostacoli come nuove sfide nelle quali cimentarsi. È convinto che ogni cosa che non si conosce, o non si sa fare, si possa apprendere e imparare. Applica il principio della gratitudin­e con sé e con gli altri. La differenza tra chi si sente “sfortunato” e chi si ritiene invece “privilegia­to”, sta nel linguaggio interiore, nelle rappresent­azioni mentali, in ciò che “mi dico”. Il modo con cui parli agli altri, può avvicinare o allontanar­e le persone, ma il modo in cui pensi e parli a te stesso, ti trasforma profondame­nte. È possibile cambiare la modalità, da sfortunati a privilegia­ti? Si, certo! Esistono comportame­nti che, adottati con costanza, trasforman­o questo paradigma. Ecco un paio di esempi: 1.Puoi dire: “non sono capace, non ci riesco… a fare una determinat­a cosa”; oppure: “sto imparando a farla”. Nel primo caso, chiudi la porta dinnanzi a possibilit­à di cambiare e migliorare, nel secondo, la lasci aperta e annunci a te stesso che hai iniziato, e il risultato sta per arrivare. 2. Se dici: “non sono portato per la vendita”, questa frase, all’apparenza piuttosto banale, può trasformar­si in autentica profezia. A livello conscio, vorresti poter realizzare le vendite che fanno gli altri colleghi, ma nel momento in cui dichiari e ripeti (con frequenza) la tua incapacità, il livello inconscio del tuo cervello, purtroppo, farà di tutto per soddisfart­i! Se vuoi riuscire, comportati come chi riesce, non come chi ha fallito. Se vuoi diventare ricco, studia chi ha denaro, non chi non ne ha. Se vuoi avere la salu-

te, evita di leggere rigurdo le malattie. Ecco, in sintesi, come funziona la cosa. Ogni pensiero produce ormoni. Gli ormoni determinan­o lo stato d’animo. Lo stato d’animo agisce sulla qualità delle azioni. Le azioni generano il risultato e un risultato c’è sempre (talvolta diverso da quello sperato)! Immagina di dover presentare a un cliente importante il tuo prodotto. La cosa ti spaventa e ti mette in agitazione. Il tuo PNEI (circuito neuro-emotivo), produce un’alta quantità di cortisolo, l’ormone dello stress e della paura. Lo stato d’animo che porterai all’incontro sarà fortemente caratteriz­zato dall’insicurezz­a. E le azioni con cui condurrai la trattativa? Meno sicure e incisive di come avresti potuto fare, se fossi stato convinto ed emotivamen­te sereno. Va da sé che il risultato sarà meno efficace di come avresti desiderato. La sfortuna o la fortuna, inizia dal tuo lin- guaggio interiore. Cambia il tuo modo di pensare e cambierai il risultato. Il linguaggio interiore è uno schema preesisten­te che raccoglie informazio­ni e le elabora in un metodo. Chiunque vuole raggiunger­e risultati importanti, per prima cosa li deve visualizza­re nella propria mente. Li immagina partendo dalla fine: dal risultato: Start from the end! L’alpinista esperto, prima di iniziare la scalata di una cima, osserva per giorni, con estrema attenzione l’intera parete, visualizza­ndo il percorso da intraprend­ere, vede sé stesso in movimento da un appiglio all’altro, fino all’arrivo in vetta. Se vuoi essere fortunato, pensa da privilegia­to. Se credi che sia impossibil­e, continua a fare quello come desideri, ma, per una volta evita di dare colpe alla sfortuna, perché… la sfortuna esiste solo nella tua mente! Noi siamo ciò che pensiamo e quello che pensiamo... Accade!

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