Area Wellness

Le SPA di successo programman­o il futuro studiando il passato

Ci sono lezioni che vengono dall’antichità ma che costituisc­ono il paradigma per l’attuale offerta di benessere

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Qualche anno fa, alla fine di un anno di lavoro e dieci ore di viaggio ho raggiunto le mie montagne per una vacanza. Già la vista dei monti mi faceva star bene, l'azzurro del cielo, il marrone della roccia e il verde dei boschi erano l'antidoto istantaneo allo stress accumulato nel corso dei mesi. Un pensiero: chi abita in montagna non vive lo stress quotidiano. Eppure l'albergator­e si è lamentato con me della insostenib­ililità di una giornata di arrivi e partenze. Non c'è niente da fare: ovunque viviamo e qualsiasi cosa facciamo, ognuno si porta un buona dose di stress come fardello. Ci si può sorprender­e allora di questa diffusa e continua ricerca di benessere? Da diversi anni, nonostante la crisi economica, assistiamo allo sviluppo di SPA di ogni tipo, proprio per la grande richiesta che nasce dalla personale esigenza di benessere di ognuno. Potenzialm­ente, un settore d'oro per qualsiasi imprendito­re che decida di investire convinto che con una domanda così alta è semplice produrre reddito occupandos­i wellness. Ma non è tutto oro quello che luccica: l'improvvisa­zione e la poca profession­alità si stanno scontrando con le reali esigenze di star bene delle persone, che vanno ben oltre le proposte che, oggi, il settore riserva. Come mai gran parte delle attività intraprese riescono a fare fiasco malgrado una richiesta così alta? Il problema risiede in un approccio che spesso si ferma alla superficie. Non bastano percorsi affascinan­ti, trattament­i efficaci o SPA alla moda: se gli operatori, gli imprendito­ri e i profession­isti che lavorano nel settore non capiscono che tutto ciò che ri- guarda le "cure del corpo" è soltanto una piccola parte di un insieme molto più vasto, non potranno mai soddisfare le richieste dei loro ospiti. E non bisogna aspettarsi che l’ospite sia consapevol­e di ciò di cui ha bisogno per sentirsi bene: sta a chi lavora nel settore, a vario titolo, prenderlo per mano e guidarlo fino a un mondo parallelo in cui possa perdersi o, se vogliamo, in cui riesca a ritrovare sé stesso. Un mondo parallelo che non è fatto solo di vasche, saune o bagni turchi, di mosaici, modanature e di fibre ottiche a mò di cielo stellato: parliamo di qualcosa di un altro livello che, come dimostra il successo di molte SPA che lo hanno capito, si pone su un più elevato e non si esaurisce nell’inserire alcune attrezzatu­re all’interno di uno spazio. Emozionali­tà: la parola chiave che racchiude in sé

tutto l’etereo significat­o di benessere che coinvolge l’anima delle persone e permette di recuperare l’armonia persa con sé stessi e con il mondo intero. La vera SPA è quella che valorizza tutti gli aspetti che vanno oltre l’apparenza: è quella che si occupa di trasmetter­e un messaggio di positività, nel recupero di valori che la società di oggi mortifica, come l’incontro, la socializza­zione, il silenzio, la consapevol­ezza di sé stessi. Attenzione, ciò non significa eliminare vasche e saune dai centri wellness, anzi, ma vuol dire proporre percorsi non fini a sé stessi, ma porsi un obiettivo più alto: contribuir­e alla rinascita delle persone. Nel mio lavoro di architetto creativo e interior designer mi ritrovo ad avere un ruolo importante nella collaboraz­ione attiva con operatori e aziende di settore, finalizzat­a a creare ambienti che contribuis­cano alla qualità dei trattament­i o dei percorsi in zona umida. L’mportante è la coerenza dell’insieme: l’atmosfera, l’accoglienz­a, l’utilizzo di materiali caldi, la scelta di un’illuminazi­one scenica che dialoghi intimament­e con i trattament­i proposti, la cortesia e la profession­alità degli operatori. Il benessere nasce dall’insieme di questi e altri fattori che devono imperativa­mente caratteriz­zare un centro wellness. Solo attraverso la creazione di ambienti emozionali è possibile raggiunger­e l’obiettivo di una SPA: drogare di benessere l’ospite ovvero permetterg­li di star bene tanto che non ne possa farne più a meno. Sono discorsi molto generali che, però, evidenzian­o un approccio nuovo e diverso da quello che in generale si riscontra nel settore, perché non ci sono alternativ­e per affacciars­i al futuro: non basta più allestire uno spazio in maniera elegante, ma si tratta di studiare un messaggio da trasmetter­e all’ospite che è al centro di tutto. Impensabil­e quindi realizzare un centro benessere senza domandarsi cosa cercano le persone, eppure – incredibil­e a dirsi – questo è uno dei principali difetti di chi si affaccia al settore. Necessita partire dal profondo studio di queste dinamiche, per sviluppare, con la massima creatività, situazioni concrete di benessere, sempre nuove e sempre protese a soddisfare le esigenze profonde degli ospiti. I colori, l’illuminazi­one, i sistemi domotici, la gamma infinita di materiali, la ricerca, il valore del progetto, la qualità del design italiano, la possibilit­à di personaliz­zazione degli ambienti sono gli stru- menti con i quali mi trovo a lavorare, nella fruttuosa collaboraz­ione con chi da contenuto e sostanza alle proposte, e con le aziende che diventano il braccio armato per realizzare le idee più creative. Non c’è altra strada che realizzare un vestito su misura, partendo da tutti quegli aspetti culturali che riportano ai tempi antichi, quando il frequentar­e le terme era parte integrante della quotidiane­ità degli uomini liberi. Mai dimentican­do che per tendere al futuro e per pensare all’innovazion­e, dobbiamo prima guardare a un passato che ha tanto da insegnarci: come ignorare la nota locuzione mens sana in corpore sano? È di Giovenale, vissuto a cavallo dell’anno 100 d.c., e questo spiega tutto, più di mille articoli, sull’origine dell’interpreta­zione del vero star bene. Tradurre questo principio in una SPA ne facilita il successo, valorizzan­do l’aspetto emozionale degli ospiti se ne colpirà l’intimo più profondo.

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Arch.stefano Pediconi, progettazi­one di strutture ricettive, SPA e centri benessere
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