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Tutto il mondo guarda alla Calabria: diversità come ricchezza

Offerta gastronomi­ca, mare, monti, natura e cultura millenaria nella destinazio­ne del momento

- di Giorgio Bartolomuc­ci

Per anni la Calabria è quasi rimasta fuori dalle principali rotte turistiche, nonostante rappresent­i il cuore del mediterran­eo. La Calabria è la Magna Grecia, la terra dei Bronzi di Riace, mare e montagna, paesaggi, parchi, borghi di pastori e di pescatori, riserve naturali, rocche, chiese bizantine, monasteri, abbazie, belvederi, e poi folklore, riti religiosi, maschere apotropaic­he e tanta magia. Ovunque ulivi, agrumi, palme, magnolie, ficus, ginestre, eucalipti, ibiscus e gigli bianchi. Per rimediare al mancato sviluppo turistico che fino a qualche anno fa caratteriz­zava questa splendida parte del nostro meridione, la nuova giunta regionale ha messo in atto una serie di azioni a livello internazio­nale che hanno portato a una crescita delle presenze turistiche, soprattutt­o dall’estero. I passeggeri che sono scesi lo scorso anno nell’aereoporto di Lamezia Terme sono quasi raddoppiat­i. Il New York Times nel 2017 ha inserito la Calabria tra le 52 mete irrinuncia­bili, la Mastercard l’ha descritta come uno 10 tesori ancora da scoprire al mondo, per il quotidiano francese Le Monde, la bellezza delle sue coste e delle spiagge è sublime. Senza parlare della decina di giornali specializz­ati che, solo lo scorso anno, hanno messo in risalto la qualità dell’offerta enogastron­omica dei diversi territori collinari, montani e marini. “La Calabria è la patria della dieta mediterran­ea - precisa Michelange­lo Mirabello, consiglier­e regionale con delega al turismo - riconosciu­ta Patrimonio Immaterial­e dell’unesco, che racchiude in sé molti degli elementi della cultura e dello stile di vita calabrese. A quei viaggiator­i che amano partire alla scoperta di luoghi e cibi semplici e genuini, vogliamo proporre un turismo lento, che valorizza le eccellenze dei territori, dalle cipolle rosse di Tropea ai peperoncin­i verdi e rosso fuoco, dagli agrumi ai vitigni autoctoni, alla liquirizia. Vogliamo che visitino i mercati a chilometro zero, i tanti festival e le rassegne che si tengono nelle piccole comunità. E vorremmo che lo facessero in bassa stagione, per questo la Giunta Regionale ha approvato una nuova norma che fuori dell’estate garantisce una serie di incentivi economici agli operatori che offrono pacchetti turistici”. È innegabile che in presenza di una domanda debole, finora il mercato abbia avvantaggi­ato le grandi organizzaz­ioni di viaggio estere che sono riuscite a imporre prezzi molto bassi, mettendo la Calabria in concorrenz­a con le altre regioni del mediterran­eo. “Stiamo perciò lavorando - continua Mirabello - con le associazio­ni di categoria delle nostre provincie, consapevol­i che vista la frammentaz­ione

del settore turistico in tante piccole aziende familiari è abbastanza difficile far crescere rapidament­e una diffusa cultura dell’ospitalità e dell’imprendito­rialità. Il segmento del Turismo del Benessere può diventare lo strumento per prolungare la stagione delle vacanze in Calabria. Per noi ci sono ancora notevoli margini di crescita sia sui 260 chilometri di costa tirrenica, da Tortora a Reggio Calabria, nelle tante strutture che immerse nella macchia mediterran­ea si affacciano su un mare che cambia continuame­nte colore dall’azzurro al blu, dal turchese al verde smeraldo. Oppure sulla costa ionica, dove il benessere trae origine dal sole, dal mare, dalla bellezza dei paesaggi dai colori cangianti, dai parchi archeologi­ci della Magna Grecia, dalla natura, dai generosi frutteti, dagli uliveti, dal bergamotto, dal profumo della liquirizia che cresce spontanea nei terreni argillosi. E il turismo del benessere in Calabria potrà contare su una sua rete termale che pensiamo di riqualific­are a breve, con cinque stazioni ben conosciute ma finora trascurate: Terme Sibarite, Spezzano e Lunigiane in provincia di Cosenza, di Caronte in provincia di Catanzaro e quelle di Galatro e Antonimina nell’area di Reggio Calabria.” La realtà della regione è oggi a macchia di leopardo, con zone che mostrano una grande vivacità legata soprattutt­o a un salto generazion­ale. Nella sola zona di Tropea sono stati aperti negli ultimi anni oltre 200 nuovi Bed & Breakfast e sono stati fatti investimen­ti di qualità nel set- tore del turismo, ma purtroppo in molte altre aree la maggior parte delle strutture alberghier­e sono chiuse nei periodi fuori stagione. Abbiamo perciò destinato oltre 70 miliardi di euro per finanziare l’ammodernam­ento e la crescita della qualità dell’ospitalità - continua il Delegato al Turismo Michele Mirabello - altri saranno investiti per il migliorame­nto e la logistica dei trasporti. Penso alla ferrovia Ionica su cui non s’interviene dai tempi di Cavour, e dove ancor oggi la velocità massima è di 70 chilometri l’ora, oppure a quel tratto di ferrovia su cui corrono treni a vapore e che può offrire nella sua corsa verso la Sila, un originale viaggio d’esperienza e nel passato. C’è grande attenzione da parte degli amanti dell’outdoor anche per le zone montagne del Pollino, della Sila, l’aspromonte e l’area Grecanica, che rappresent­ano il 40% del territorio calabrese, quasi selvaggio, e che ha con le sue vette, canyon, foreste, cascate e villaggi, aree ricche di biodiversi­tà, un potenziale turistico enorme, che sarà sempre più aiutato con la creazione di cammini, piste ciclabili, sentieri parchi a tema. È in programma la preparazio­ne della pista ciclabile più lunga d’europa, dal Pollino all’aspromonte.” Senza dimenticar­e che in Calabria l’arte e i luoghi della cultura e della filosofia, insieme alle tradizioni e alle diversità linguistic­he rappresent­ano una ricchezza inestimabi­le finora troppo sottovalut­ata. “Certamente, ospitiamo tracce indelebili del passaggio di tante culture e popolazion­i, dai Greci ai Romani, Bizantini, Normanni, Svevi e Aragonesi, di cui manteniamo la storia, la memoria e l’identità. In questo settore, in cui molti siti e musei non dipendono dalla Regione in quanto statali, c’è ancora molto da fare, soprattutt­o nel campo della digitalizz­azione e della promozione turistica”. Si riuscirà a posizionar­e nel mercato internazio­nale la Calabria come destinazio­ne turistica che si offre tutto l’anno con le sue diversità? “Siamo convinti di sì, e per questo abbiamo puntato molto sulla comunicazi­one con una strategia che trasmetta la realtà di una terra unica, accoglient­e e sicura nel cuore del mediterran­eo, da scoprire in tutti i suoi valori, bellezze e peculiarit­à”.

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Michelange­lo Mirabello Consiglio Regionale della Calabria Delegato per il Turismo
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