Avion Luxury International Airport Magazine
SUPERCAR AL VERTICE DEL FUTURO WORLD’S MOST FUTURE-FORWARD SUPERCARS
Meno cc, meno cilindri, più cavalli: altrimenti la corsa verso il “brusio” dell’elettrico sarà sempre più veloce. Lo stanno capendo tardi i costruttori, a suon di leggi ma anche grazie all’elettronica che avanza. E intanto il riscaldamento globale avanza, ma non è certo tutta colpa dell’automobile. Di sicuro le supercar in pochi anni saranno sempre più antipatiche all’opinione pubblica e, in ogni caso, difficili da omologare, causa regole sempre più restrittive in tema di emissioni che, giocoforza, sono in funzione diretta di quanto può dare un propulsore. E così l’industria sta tirando fuori in questi anni il meglio dell’efficienza mai vista: sempre più soddisfazioni e meno consumi, anche se il cartellino sale, e non poco, perché la ricerca e l’elettronica costano. L’ambiente ringrazia e il piacere di guida anche, solo che chi cerca gratificazione per l’orecchio, ormai, deve sperare di possedere delle fortune, perché i motori acusticamente appaganti resteranno sempre più appannaggio di modelli sempre oltremodo irraggiungibili. Gran parte di questo, come sempre, si è visto a Ginevra lo scorso marzo. Ne è un esempio la Chiron Sport di Bugatti, l’ultima opera da ben 2.65 milioni di euro che aggiunge piccole sfumature alla precedente: nuovo deflettore posteriore, sospensioni più rigide, 1% di peso in meno, tergicristalli in fibra di carbonio da soli sono quisquilie, ma la sostanza già c’era
BMW sta per rientrare nell’altissimo di gamma mentre gli altri perdurano ad alzare l’asticella delle prestazioni con un occhio all’ecologia. Ma il dado è tratto: per tenere alti i cavalli, almeno, bisogna scendere di cilindrata e frazionamento BMW is about to re-enter the top of the range, instead the others continue to raise the performance bar while keeping their eye on the environment. But the die has been thrown: to keep horsepower up, capacity and cylinder numbers need to be reduced
con i mostruosi 1.500 cavalli e 420 km/h che, ora, saranno leggermente più agili. Lamborghini passa ancora la soglia psicologica dei “cinquemila” con la Huracán Performante Spyder, ma si può perdonare: non è solo un giocattolo esagerato, perché è una sportiva V10 efficace e guidabile in pista, che ambisce però a far fare bella figura anche a Montecarlo (spider e alettone incorporati su Lambo sono cosa rara) già a partire dalla prossima estate e a ben meno di 300.000 €. Meno estrema la Urus, la prima Suv del toro, Lamborghini, che piace già in tutto il mondo: punta su un 4.0 V8 che raggiunge potenze simili alle pistaiole grazie al turbo, rendendosi tuttavia capace di emissione di CO2 più morigerate rispetto alle “solite” supercar. Della stessa filosofia anche la nuova Aston Martin New Vantage, nuova fuori e quasi irriconoscibile dentro, che prende un V8 turbo di pari cilindrata da AMG, le mette solo il cambio automatico ma offre un Dynamic Torque Vectoring per la prima volta su una inglese: segno che vuole rendersi al top nella guidabilità senza invidiare nulla alle italiane. La grinta inglese si perde un po’ con la nuova Bentayga di Bentley, che s’innova alzando l’asticella del lusso, a partire da nuove ruote da 22” rifinite come se dovessero stare su una scrivania. Tanto di nuovo dentro per piacere a “Est” del mondo ma, almeno, un messaggio di comprensione: non si va oltre il “quattromila”. McLaren, già capace di un “biturbo” da 3.8 litri ereditato dalla 650S, non
offre novità di sostanza troppo di frequente ma le 5 Design Editions sono davvero una chicca per gli amanti della 570S Spider: mettono in condizioni gli appassionati di scegliere uno schema di colore che riguarda esterni ed interni, inclusi particolari tecnici meno ovvi. Tutto un altro concept per BMW: con il progetto della M8 Gran Coupé si vuole polarizzare l’attenzione su un lusso tipico della casa bavarese con un nuovo linguaggio di design per l’esperto pubblico a cui è rivolta. Una sportiva a quattro posti così leggera davanti e dietro, per la verità, anche un po’ arrogante, non si vedeva da tempo: è solo un prototipo ma già si capisce che segnerà nuovi standard nel concetto di ammiraglia sportiva. Per i motori è ancora presto, ma non si dovrebbero superare i sei cilindri e ci saranno benzina e diesel: il tempo ci dirà se e con quanta eventuale “assistenza” ibrida. Saltando la fase “i”, declinata pura o, appunto, ibrida, che dà già tante soddisfazioni a Monaco, per Porsche invece il lusso andrà verso l’elettrificazione diretta. Con la Mission E Cross Turismo, la casa di Stoccarda prova a promettere un’autonomia di 500 chilometri secondo i test NEDC per la prima GT silenziosa, parente stretta della Panamera ma proiettata esclusivamente al futuro. Fa la voce grossa infine la Tesla Roadster edizione 2020, una 2+2 che pensa di offrire 10.000 Nm di coppia e 400 km orari con 1.000 chilometri di autonomia. Un sogno a meno di 200.000 dollari che promette di segnare forse definitivamente l’affermazione o il declino di questo estroso e controverso brand che, comunque, ha creato un solco dal quale nessuno si potrà più allontanare.
A sinistra. Una scelta più ampia e ancora più stile per le nuove 570S Spider Design Editions, ideate dal team di progettazione McLaren. A destra. Nuova Vantage di Aston Martin definita da un look audace, prestazioni e dinamiche più intense.