IL '58 DI GASTONE NENCINI
Il 1958, l'anno in cui Gastone Nencini usò questa bicicletta, fu un anno interlocutorio, se pur impreziosito da importanti e prestigiosi successi, e comunque vissuto sull'onda dell'anno precedente in cui aveva trionfato al Giro d'Italia e dove si era imposto come miglior scalatore al Tour de France, concludendo poi al sesto posto nella classifica generale. Anche nel 1958, a conferma del suo feeling con la corsa in giallo, riuscì a conquistare la vittoria nella tappa Carpentras-Gap, regolando in una tiratissima volata Anquetil, la maglia gialla Gémignani e il belga Adriansens, dopo che lui stesso aveva promosso la fuga sul Col de la Sentinelle. Concluderà la Grand Boucle al quinto posto. Non riuscirà a ripetersi invece al Giro d'Italia, dove comunque vincerà la tappa Bolzano-Trento, piazzandosi alla fine al quinto posto della classifica generale dietro a Ercole Baldini.
E proprio insieme all'amico Baldini, vivrà un episodio significativo di quella stagione ciclistica. Siamo a Reims dove si corrono i Campionati del Mondo. La squadra italiana è favorita: Nencini, Baldini, Coppi, Favero, Pambianco, Moser, De Filippis e Sabbadin, uno squadrone, insomma. Subito dopo la partenza parte una fuga, dentro ci sono Nencini, Bobet e Voorting. Coppi si avvicina a Ercole e gli ordina di unirsi ai fuggitivi. Baldini non ne vuole sapere, c'è un italiano davanti! Ma Coppi insiste, secondo Baldini con l'obiettivo di farlo scoppiare perché geloso dei suoi successi (Oro Olimpico a Melborune e Record dell'Ora nel '56): mancano ancora più di 200 km all'arrivo. Baldini alla fine obbedisce. Quando Gastone lo vede arrivare si irrita non poco, ma tant'è. Il quartetto fila verso il traguardo, quando a un certo punto il toscano si accorge che Bobet è in crisi. Allora si avvicina all'amico e gli dice: «Bobet è in crisi, ha appena bevuto dalla borraccina, prima che si riprenda faccio un'ultima tirata, poi parti te! Io mi fermo non sto bene». E così fu. Baldini arriverà da solo e conquisterà la maglia iridata. Ercole sarà sempre grato a Gastone per il suo aiuto e, come si usa nel ciclismo, non mancherà di restituire il favore negli anni successivi.