SOSTAKOVIC CONCERTI PER VIOLONCELLO
Truls Mork VIOLONCELLO Oslo Philharmonic ORCHESTRA Vasily Petrenko DIRETTORE CD Ondine ODE 1218-2 PREZZO € 19,30
La già ricca discografia riguardante i due Concerti che Sostakovic ha dedicato al violoncello - con la punta di diamante segnata da Rostropovic il quale, dedicatario di entrambi i Concerti, ne è stato uno stretto “collaboratore” per la scrittura del suo strumento, ma pure con altre forti esecuzioni - da quella della Gutman a quella più recente di Sol Gabetta - si arricchisce di questa nuova eccellente testimonianza, una registrazione dal vivo effettuata alla Concethall di Oslo nel gennaio del 2013. Pienamente calato nello spirito dei due Concerti è Vasily Petrenko che guida l’orchestra della capitale norvegese di cui è direttore principale con autorevolezza, in piena intesa con Truls Mork, solista di segno intenso quanto sensibile nel realizzare quella varietà di atteggiamenti stilistici dietro i quali Sostakovic celava spesso significati criptici. Ricordo un lontano incontro con Rostropovic in cui il grande violoncellista mi diceva come Sostakovic amasse intessere molte sue partiture di enigmi, di vario tipo, messaggi emblematici, reazioni sotterranee affidate a simboli occulti ma pure comunicazioni intime:“Nella Decima Sinfonia, ad esempio, è inserito il nome di una sua alunna. Altro caso significativo quello del Primo Concerto per violoncello, opera che conosco in ogni minimo dettaglio, riguardo al quale una volta Sostakovic mi chiese se per caso avessi trovato qualcosa su Stalin; sono stato mezz’ora a pensare cosa potesse essere, senza trovare nulla. Allora mi ha mostrato un passaggio in cui era citata, in forma criptica, una canzone che Stalin amava molto e che egli aveva messo in parodia mutandone la scansione ritmica così da renderla irriconoscibile”. Si coglie bene nell’esecu- zione di Truls e di Petrenko lo stacco stilistico tra i due Concerti, il carattere più meditativo del Secondo, già toccato dai tratti più intimistici dell’ultimo periodo, nella stessa riduzione dell’apparato strumentale. Sostakovic aveva da poco realizzato una riorchestrazione del Concerto di Schumann e forse tale operazione aveva stimolato in lui una concezione del concerto più in senso rapsodico, rispetto alla organizzazione strutturale del Primo. Truls vive questa varietà di situazioni con un dominio strumentale di straordinaria evidenza, come si coglie dalla tensione inventiva impressa alla grande Caden
za virtuosistica del Primo, ma al tempo stesso asseconda con profonda adesione quella cantabilità, talora irrorata di richiami popolareschi, che nel discorrere di Sostakovic apre inattese oasi di lirismo, insidiate dalle ombre grevi del pessimismo come dalla smorfia di un riso sardonico.