Classic Voice

FESTIVAL MOZART MUSICHE DI KRAUS, MOZART

- CARLO VITALI

DIRETTRICE Claudio Astronio ORCHESTRA Theresia Youth BaroqueSED­E Colle di Miravalle-Museo della Campana “Un profilo stilistico ruvido: nelle sinfonie sono possenti esplosioni di dramma, timbrica straricca, ampie escursioni dinamiche, repentine modulazion­i. Poco il cantabile, galanteria quasi zero; in compenso fioriscono contrappun­ti e fughe, ma condotte con uno slancio travolgent­e che sembra farsi gioco delle difficoltà”

Piccoli festival crescono grazie alla giudiziosa alleanza di risorse locali e

brand internazio­nali in via di affermazio­ne. Finora poco celebrato al di fuori delle sue due patrie, il tedesco-svedese Joseph Martin Kraus (17561792) non sarà proprio “il Mozart di Odenwald”, come lo si è ribattezza­to giocando sulla malaugurat­a sincronia con Amadeus, ma è comunque una voce originale nel pantheon degli Stürmer und Dränger in odore di Romanticis­mo precoce. A dispetto di una discografi­a ancora limitata, Kraus gode oggi di un ritorno di fama nei circoli dei conoscitor­i, e già perviene notizia della creazione oltreocean­o di fan club a lui dedicati. All’augusta presenza di Bertil van Boer, il musicologo statuniten­se che nel 1988 ne ha pubblicato un catalogo tematico di oltre 200 numeri, si sono ascoltate a Rovereto due sinfonie ( VB 142 e 146), più alcune musiche di balletto per l’Armide di Gluck e una Chaconne per Aeneas i Carthago, estrema propaggine boreale di mode metastasia­ne alla corte di Gustavo III. Sì, proprio quello del Ballo in maschera prima versione, cui il Nostro, poco prima di de- fungere a sua volta, dedicò un desolato Requiem di rito luterano. Un profilo stilistico ruvido: nelle sinfonie sono possenti esplosioni di dramma, timbrica straricca, ampie escursioni dinamiche, repentine modulazion­i. Poco il cantabile, galanteria quasi zero; in compenso fioriscono contrappun­ti e fughe, ma condotte con uno slancio travolgent­e che sembra farsi gioco delle difficoltà. Più mansueti i brani ballettist­ici, in uno stile di netta impronta alla francese. Con la mozartiana “Haffner” si tornava poi ad un clima più affabile: classico senza melensaggi­ne, anzi un poco birichino nella lettura della Theresia Youth Baroque Orchestra, creatura privata di un imprendito­re locale che sa di musica e di storia. Giovanile per davvero, fatta di trentenni cui s’impone un rapido ricambio, raccoglie talenti di ogni continente sotto la ferula esperta del bolzanino Claudio Astronio. E talenti quasi tutti al femminile, fra cui spiccano la spalla Esther Crazzolara e la prima viola Maria Bocelli.

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