BLACK AND WHITE
Il Ragtime coinvolge ben presto anche i bianchi. A ciò si rifà la scena in cui “Novecento”, protagonista del film “La leggenda del pianista sull’Oceano” di Tornatore, personificando le innovazioni musicali del Secolo breve, riesce a superare l’imbattibile Jerry Roll Morton. Prima della Grande Guerra il Ragtime fu esportato a Londra, Berlino, Parigi, Bruxelles, Budapest, Roma, Barcellona. Nello stesso periodo nacquero le prime partiture d’orchestra: un Ragtime per le fanfare di New Orleans e per le formazioni militari di New York. ti direttamente”. Il sassofonista, arrangiatore e direttore d’orchestra Benny Carter (1907-2003), che sarà negli anni Trenta un innovatore al pari di Louis Armstrong, concorda con Calloway nel ricordare che “i musicisti sapevamo quel che accadeva di entusiasmante nella letteratura, ma i rispettivi mondi erano divisi: i leader culturali e morali della comunità nera guardavano con diffidenza alla nostra musica”. Quando nel 1936 James Price Johnson, il maestro dello Stride piano, cercò d’imporsi alla Guggenheim Fellowship - premio istituito nel 1922 dall’omonimo senatore degli Stati Uniti come borsa di studio assegnata a potenziali premi Nobel nei campi educativo, artistico, letterario e scientifico - non trovò l’aiuto che sperava nel letterato James Weldon Johnson. I due non si erano mai incontrati di persona, ma l’opposizione alla richiesta del pianista è un chiaro segno dell’avversione nei confronti dell’Harlem musicale hot dell’epoca. Opposizione ripetuta anche quando il musicista inoltrò una seconda domanda nel 1942. L’Harlem Stride piano di James Price Johnson era nato dalla fusione del Blues di New Orleans con il Ragtime di Scott Joplin. Ed era apprezzato e praticato da coloro che faranno la storia del Jazz, Fats Waller e Duke Ellington. Ma il problema sta proprio nella valutazione culturale: Ellington stesso ricorda che quando iniziò la professione “il jazz era roba da circo”, tuttavia fu l’eleganza dello Stride di Harlem a convincere l’élite culturale nera che si trattava di qualcosa di più che un semplice divertimento per le masse. Lo Stride, pur rimanendo fedele ai ritmi sincopati e all’alternanza di bassi e accordi con la mano sinistra, aggiunse via via elementi presi a prestito da musicisti classici. James P. Johnson annota che “a New York il pianoforte si era sviluppato secondo metodi, sistemi e stile europei”. Questo perché “la gente era abituata a sentire i concertisti nei caffè: i pianisti di Ragtime dovettero adeguarsi imparando effetti orchestrali, armonie, accordi e tecniche mediate dai colleghi classici presenti in città”. A tal proposito è interessante osservare l’ampiezza di vedute musicali di questo misconosciuto musicista: pur rimanendo fedele al linguaggio Stride, Johnson era uno sperimentatore sempre proteso al di fuori dell’orticello del jazz e del Ragtime. Attratto com’era dai materiali classici, mise in repertorio versioni hot del Guglielmo Tell di Rossini e del Peer Gynt di Grieg. Autore di una blues opera, De Organizer, su libretto di Langston Hughes, Johnson fu con ogni probabilità il precursore più accreditato dei progetti visionari di Ellington quali sono Black, Brown e Beige, composizione ispirata all’integrazione razziale dei Neri negli Stati uniti.