Eccellenza lombarda
Direttrice appena eletta e nuovo presidente: il Verdi si prepara a diventare polo concertistico internazionale e avanguardia didattica
Uniti dallo stesso scopo, il nuovo presidente e il nuovo direttore vogliono rendere il Conservatorio di Milano un polo di aggregazione nazionale e internazionale, un luogo cioè che vada oltre la vocazione scolastica. Ottimista, il francese Ralph Fassey, insediatosi in primavera, articola il suo programma in tre punti a partire dall’internazionalizzazione: “Siamo soddisfatti - dice - di avere il 30% di stranieri, ma sono quasi tutti coreani e vorrei più europei, vorrei sentire parlare nel cortile inglese, francese e tedesco, le altre lingue della musica. Poi trasformare il conservatorio nel polo concertistico di Milano, iniziando dall’illuminazione delle sale… troppo triste; ed entro il 2020 vorrei avere una serata concertistica ogni sera, abbiamo già messo in piedi una stagione di pianoforte per l’anno prossimo. Il terzo punto è l’apertura alla città: il conservatorio è troppo frequentato solo da studenti e abbonati ma meriterebbe più attenzione da parte della cittadinanza.”.
Più realista, ma piena di entusiasmo, è la direttrice (comincerà a novembre) Cristina Frosini: “Sono docente da più di 35 anni, ho fatto attività concertistica come pianista e non avrei mai pensato fino a qualche mese fa di fare il direttore nel conservatorio dove ho studiato. Il presidente deve esprimere delle idee ma non dimenticare che siamo una scuola. Però anche io vorrei migliorare l’organizzazione del conservatorio, valorizzare quello che abbiamo - dai docenti agli studenti all’immagine del conservatorio - e insistere sullo spirito aggregativo. Il direttore ha la responsabilità didattica ma anche della produzione e della ricerca. La produzione è fondamentale per gli studenti perché è una palestra, per poi andare fuori a lavorare. La nostra orchestra – diretta anche da bacchette prestigiose - è competitiva e siamo all’avanguardia anche per la ricerca negli ambiti compositivi, musicologici e tecnologici”.