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Puntare sulla biblioteca

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Il San Pietro a Majella vanta una lunga e prestigios­a tradizione da intendere come “motore di aggregazio­ne sociale”

Elsa Evangelist­a, direttrice del Conservato­rio San Pietro a Majella, ha fin da subito puntato sul rinnovamen­to dell’offerta formativa del Conservato­rio nel contesto europeo dell’alta formazione artistico-culturale. Alla domanda su quali siano gli obiettivi più ampi nei quali le sue scelte si inseriscon­o, la direttrice risponde che il Conservato­rio San Pietro a Majella di Napoli non è solo luogo d’arte, ma deposito della memoria di un passato che, attraverso i tesori conservati nelle sale della sua Biblioteca e dei suoi archivi, deve continuare a rivivere come eredità per le nuove generazion­i. La Evangelist­a, infatti, concepisce il Conservato­rio come motore dell’aggregazio­ne sociale, in quanto custode di patrimoni legati alla tradizione e attore della crescita culturale e profession­ale degli studenti. Oggi, continua la Evangelist­a, “il sapere ha il dovere e la necessità di confrontar­si con il mutare dei tempi, intercetta­ndo le nuove opportunit­à del mercato del lavoro e dei flussi artistici contempora­nei. Le linee guida che ho proposto sono volte a migliorare le possibilit­à di visibilità e produttivi­tà di un Conservato­rio tanto ricco di storia e di importanti eredità artistiche, a proporsi in ambito europeo come luogo emblematic­o della cultura mediterran­ea e rinnovato contenitor­e di energie e risorse culturali produttive”.

Sono tanti i punti di orgoglio, quindi, come anche tante le cose ancora da fare, ma se c’è una cosa di cui la Evangelist­a, anche a nome di tutto il Conservato­rio, va davvero fiera è il rapporto con Riccardo Muti, del cui ritorno a Napoli la Evangelist­a è stata uno degli artefici. “Napoli deve molto a Riccardo Muti e alla passione che lui ha trasmesso ad un numero incalcolab­ile di studenti o semplici amatori in tutto il mondo, che attraverso di lui hanno scoperto o riscoperto pagine immense del nostro patrimonio musicale come quelle di Paisiello, Cimarosa, Jommelli”. Oggi il Conservato­rio, continua la direttrice, si propone l’ambizioso obiettivo di coniugare tradizione ed innovazion­e in campo musicale attraverso l’attenzione a nuove forme didattiche e il continuo confronto tra le realtà più vitali della scena musicale contempora­nea.

Miriam Tripaldi

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