Classic Voice

CHERUBINI GLI ABENCERRAG­I

- PAOLO PETAZZI

A. Cerquetti, L. Roney, INTERPRETI

A. Misciano, M. Petri

Carlo Maria Giulini DIRETTORE del Maggio ORCHESTRA E CORO

Musicale Fiorentino

2 CD Maggio Live 009

17

PREZZO

Un documento dal vivo importante per la storia del Maggio Musicale Fiorentino, molto meno utile per la conoscenza di Cherubini, e proposto senza libretto e senza alcun aiuto per seguire l’opera ( la presentazi­one di Daniele Spini è valida; ma brevissima). Gli sfortunati Abencérage­s ( Parigi 1813) su libretto di Étienne de Jouy, furono l’occasione dell’ultima apparizion­e in pubblico di Napoleone prima della sconfitta di Lipsia ( in un clima in cui c’era poco da celebrare, dopo la disastrosa campagna di Russia), piacquero a Berlioz e ad altri musicisti illustri; ma non ebbero successo e non furono più rappresent­ati in Francia, né pubblicati ( tranne l’ouverture). Spontini ne fece una versione per Berlino, con esito deludente. Lo spartito di quella versione fu a lungo l’unico stampato, e nel 1957, per proporre l’opera al Maggio, Siciliani si basò sulla manipolazi­one di Spontini e fece tradurre in italiano il testo. Lo stesso Siciliani propose in Rai l’originale francese nella versione autentica nel 1975: per la conoscenza dell’opera questo secondo documento è ovviamente di interesse enormement­e superiore. Il coraggio della proposta del 1957 fa parte delle glorie del Maggio, che ora pubblica una registrazi­one restaurata migliore di quelle che erano state in precedenza in circolazio­ne ( ma pur sempre di qualità modesta), il giovane Giulini dirige benissimo, Anita Cerquetti è splendida e Louis Roney regge bene la parte di Almansor, Alvinio Misciano è l’altro tenore, il cavaliere cristiano Gonsalvo che salva l’eroe dalle ignobili macchinazi­oni dei suoi nemici, Mario Petri è il perfido Alemar. Nella Granada dominata dai Mori il clan degli Zegris detesta Almansor, che appartiene agli Abencerrag­i e ha l’amore della figlia del re: con l’inganno e il tradimento i suoi nemici riescono a farlo condannare a morte; ma un duello ristabilis­ce la verità e smaschera i malvagi. Tutti bravi; ma si sopporta a fatica la traduzione italiana. Nelle grandi scene d’insieme si presagisce il nascente grand opéra; ma tutta la musica è di alta qualità e lascia il desiderio di ascoltarla come era stata scritta. Speriamo nelle iniziative del Palazzetto Bru- Zane, o almeno in una diffusione della edizione Rai del 1975.

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