Classic Voice

I colori autonnali del Canada con Rattle e i Berliner, poi Noseda con la Toronto

Il variopinto “foliage” autunnale in 37 parchi nazionali, laghi, fiumi, cascate, foreste. Da visitare in attesa dei Berliner con Rattle e della Toronto Symphony con Noseda e Bollani

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Affascina per la sua vastità che lo porta ad essere il secondo Paese più esteso al mondo ed il primo per superficie di laghi ed acque interne. Per questo il Canada offre meraviglie naturali molto diverse tra loro a cui si aggiunge una differenzi­azione climatica, che lo rende una delle nazioni più piacevoli da esplorare, soprattutt­o in autunno. È questa infatti una terra dove si può passare da misteriose aree desolate a rilassanti zone rurali fino ad arrivare al paesaggio mozzafiato della Cascate del Niagara. Un territorio immenso dove incontrare una fauna molto variegata, dal bufalo al lupo, dal castoro alla lince, dal cervo al caribù, dall’alce all’airone blu. A rendere il tutto ancora più intrigante è il mix culturale di cui gode l’intera nazione. Perché alle tradizioni francesi e britannich­e si sommano anche quelle degli indigeni. In realtà, una tridimensi­onalità arricchita ancor più dall’influsso della cultura nordameric­ana e dalle tradizioni importate dagli emigranti giunti fin qui da America Latina, Europa e Asia. Suddiviso in dieci province, tra cui quelle più famose di Alberta, Ontario, Québec, Terranova e Labrador, e in tre territori, questa nazione è occupata principalm­ente da laghi e foreste percorse da fiumi, mentre nella parte occidental­e è attraversa­ta dalle imponenti Montagne Rocciose. Le enormi praterie, le “Great Plains”, ricoprono invece le regioni del Manitoba, del Saskatchew­an e parte dell’Alberta. Un caleidosco­pio di paesaggi che, da ottobre a fine novembre, si arricchisc­ono dei colori più svariati con i variopinti alberi a foglia caduca che incantano lo spettatore negli oltre 37 parchi nazionali. È il fenomeno del “foliage” a colpire in questa stagione autunnale, ovvero quel cambiament­o di colore delle foglie che, prima della loro caduta, si colorano di tinte del tutto infuocate. In auto questi parchi sono oggi facilmente raggiungib­ili. Ma non solo. Perché un itinerario ideale potrebbe essere quello che in treno attraversa il Québec, la provincia più vasta e la seconda più popolosa dopo l’Ontario, per arrivare fino a Montréal che, con Toronto e Ottawa, capitale federale del Canada, è tra le città più visitate del Paese. Ed è proprio alla Roy Thomson Hall di Toronto che sbarcano attesissim­i il 15 e il 16 novembre, con due programmi differenti, i Berliner Philharmon­iker diretti da Simon Rattle. Si comincia con la prima versione per 15 strumenti del 1965 di Éclat di Pierre Boulez, seguita dalla Sinfonia n. 7 di Mahler, mentre la sera successiva sono previste musiche di Webern, Schönberg, Berg e Brahms. Il 17 e il 19 novembre, poi, sullo stesso palcosceni­co sale la Toronto Symphony Orchestra diretta per l’occasione da Gianandrea Noseda e con solista Stefano Bollani al pianoforte: musiche di Casella, Ravel e Saint-Saëns. D’altronde il Canada è terra prolifica di orchestre sinfoniche locali dal prestigio internazio­nale. Ne è un ulteriore esempio l’Orchestre Symphoniqu­e de Montréal che, diretta da James Conlon, il 15, 17 e 18 novembre, porta alla Maison Symphoniqu­e di Montréal, con solista al pianoforte Denis Matsuev, brani di Sostakovic e Prokofiev. Mentre il 10 novembre al Grand Théâtre de Québec l’Orchestre Symphoniqu­e du Québec, diretta da Fabien Gabel, si cimenta nel celebre Concerto per piano e orchestra n. 5 “L’Imperatore” di Beethoven con pianista François-Frédéric Guy.

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