Classic Voice

“Fidelio” con O’Neill diretto da Pappano inaugura la stagione di Santa Cecilia

O’Neill è Florestan nel “Fidelio” con cui Pappano inaugura Santa Cecilia. Dirigendo poi Bronfman (l’Imperatore) e la Bartoli (Gala Mozart), come spiega il presidente Dall’Ongaro

- ANTONIO GARBISA

“Un’opera che celebra la donna e l’amore su uno sfondo politico cupo, ma che si chiude nella luce del do maggiore”. Così ha definito Fidelio, l’unica opera composta da Beethoven, Sir Antony Pappano che l’ha scelta per inaugurare in forma di concerto, il 20 ottobre all’Auditorium Parco della Musica di Roma, la stagione 2016-2017 dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di cui è direttore musicale dal 2005, dando così seguito al percorso beethoveni­ano avviato lo scorso anno con le nove Sinfonie. Pregevole anche il cast scelto da Pappano, con nomi del calibro di Rachel Willis-Sørensen (Leonore), Günther Groissböck (Rocco), Amanda Forsythe (Marzelline), Sebastian Holecek (Don Pizarro). E, nei panni di Florestan, Simon O’Neill, uno tra i maggiori Heldentenö­re delle scene internazio­nali. “Ho debuttato in questo ruolo”, ha spiegato il tenore neozelande­se, al suo quarto impegno con Santa Cecilia, “proprio con Sir Pappano alla Royal Opera House di Londra. Ed è sempre straordina­rio lavorare con lui, tra i massimi esperti della musica romantica tedesca, perché sa arrivare alla verità della scrittura musicale attraverso l’uso dei colori della voce. E lui conosce la mia come pochi, avendo lavorato assieme a Londra in altre produzioni. Sa che sono tecnicamen­te preparato e per questo mi chiede sempre di più ad ogni prova. Qui, ad esempio, abbiamo studiato a lungo quel ‘Gott! welch Dunkel hier!’ che Florestan intona nel secondo atto. È uno dei momenti più emozionant­i, ma anche più difficili del mio ruolo. Ho ascoltato molti tenori in questo punto per imparare il giusto modo di articolare e colorare quel temibile Sol naturale sulla parola “Gott!” e la mia ammirazion­e è andata ad interpreti come Jon Vickers, James King, Helge Rosvaenge e Wolfgang Windgassen, i miei cantanti di riferiment­o per Florestan”. Ma questo Fidelio è solo un primo tassello di una stagione 2016-2017 importante per l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. “Lo stesso Maestro Pappano”, ha confessato Michele dall’Ongaro, presidente-sovrintend­ente dell’istituzion­e romana, “torna, sotto il fil rouge beethoveni­ano di questo cartellone, nel concerto del 27, 28 e 29 ottobre per dirigere il pianista russo-israeliano Yefim Bronfman nel Concerto n. 5 ‘Imperatore ‘ed affrontare, per la prima volta, la Sinfonia n. 9 ‘La Grande’ di Schubert. Salirà sul podio anche dal 13 al 15 aprile per la sua amata Passione secondo Giovanni di Bach. Senza dimenticar­e la serata straordina­ria del 27 gennaio assieme a Cecilia Bartoli per il Gala Mozart nel 261° anniversar­io della nascita del genio salisburgh­ese”. Ma Santa Cecilia non dimentica la musica contempora­nea, anche con nuove commission­i ad hoc. “Ad esempio quella a Pasquale Corrado in prima, dal 19 al 21 maggio, con un suo brano”, tiene a precisare dall’Ongaro, “e, dal 1° al 3 dicembre, con la prima italiana di Senza sangue, opera in un atto di Peter Eötvös. Un concerto dedicato a Claudio Abbado vede invece, dall’ 8 al 10 dicembre, Daniel Harding dirigere la Sinfonia n. 2 Resurrezio­ne di Mahler, ultima partitura diretta dal Maestro milanese esclusivam­ente con i complessi di Santa Cecilia. Mentre la stagione di musica da camera s’inaugura, il 26 ottobre, all’insegna di Franz Joseph Haydn con la Basel Kammerorch­ester, diretta da Giovanni Antonini, all’interno del progetto Haydn 2032 che prevede l’esecuzione fino al 2032, nel trecentesi­mo anniversar­io della nascita, di tutte le sue Sinfonie”. Fidelio di Beethoven

Dir. Antonio Pappano

Roma, Auditorium Parco della Musica, Sala Santa Cecilia, 20, 22 e 24 ottobre

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