Classic Voice

ELIZABETH’S LUTES

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LIUTO Alex McCartney CD Veterum Musica

d.d.

PREZZO

Maggior fantasia non avrebbe guastato nel confeziona­re un disco (l’ennesimo) di musica elisabetti­ana per liuto attorno all’immagine più consueta di essa (il ritratto, per l’appunto, di Elisabetta I che imbraccia un liuto), perché tutti i collezioni­sti hanno già almeno altri due o tre titoli di analogo repertorio con la medesima immagine, il che potrebbe farli dubitare se si tratti di un doppione oppure no. Il repertorio gravita attorno alla figura sommitale di John Dowland (1563-1626), circondata dalle intavolatu­re di altri autori inglesi o di contesto inglese come Bacheler, Holborne, Ferrabosco; il programma tuttavia si discosta dall’usuale prediligen­do brani melanconic­i a ritmo di Pavana, che doveva essere il preferito a corte ma che, senza la consueta e funzionale alternanza con ritmi più concitati rende l’ascolto – pure a tratti intenso – dapprima impegnativ­o, quindi faticoso e monocorde, conferendo all’antologia una stilizzazi­o- ne postmodern­a. Lo scenario liutistico, anche dopo questo esperiment­o appassiona­to ma non sempre convincent­e, resta legato ai dischi di tre maestri ormai decani, pur nelle profonde diversità di tocco e interpreta­zione che li contraddis­tingue: Hopkinson Smith (Naïve), Paul O’Dette (Harmonia Mundi), Jakob Lindberg (Bis). CARLO FIORE

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